I poteri economici trasversali entrano ufficialmente nel Parlamento Italiano
A partire da oggi 28 novembre 2017 la Camera dei deputati, in vista della sessione di bilancio, destinerà addirittura un locale del piano dell’Aula di Montecitorio, vicino alla Galleria dei Presidenti, all’attività dei rappresentanti di interessi lobbistici iscritti nell’apposito registro, recentemente istituito dall’ufficio di Presidenza.
L’allestimento dello spazio, realizzato (così è stato notificato all’ANSA)”senza alcuna spesa per il bilancio della Camera”, prevede – si apprende da fonti di Montecitorio – la possibilità di seguire i lavori della sessione con il circuito chiuso, la web TV ed il canale satellitare della Camera, postazioni informatiche e quant’altro a conforto delle attività di lobby.
Forse è un goffo tentativo di sdoganare i lobbisti con le loro “attività” presenti da tempi immemorabili? Non era mai successo fino ad oggi che fossero così apertamente dichiarati, tanto che si consentisse l’apertura in Parlamento dei loro uffici!! Ma è troppo difficile in Italia sdoganare la parola “lobbista” dopo quello che è stato nei decenni passati, basti solo pensare a “tangentopoli” e alla fine della prima Repubblica. Qualcuno forse ha pensato che potrebbe essere l’occasione giusta per cominciare a rendere più trasparenti queste cose? Trasparenza su cosa? Su quello che una volta diveniva oggetto di “avviso di garanzia” ed il cui protagonista deputato o ministro che fosse, veniva addirittura indagato? Una volta “avviso di garanzia” equivaleva ad una grande disgrazia che provocava altri disastri portando in alcuni casi anche al suicidio dello “sfortunato” protagonista. Oggi i “costumi” sono cambiati, come sono cambiate quelle che si definivano le “moralità” dei protagonisti. Il nuovo corso è costellato da aggettivi quali “illegittimi”, “servi”, “impresentabili”, “condannati”, “mai eletti”, “faccendieri”, ecc. Ma ci chiediamo se è cambiata anche la comune percezione di quella che una volta veniva definita “corruzione”!? Oppure si sta tentando di fare il “salto”, facendo passare per “normale” ciò che non lo è mai stato! Quindi si sta tentando di cavalcare questo presunto cambiamento? Cambiamento delle singole coscienze individuali o dello stato di coscienza di un popolo intero? Sarà comunque un cammino lungo, forse troppo, ma anche troppo distante dagli umori o meglio furori di popolo, per non essere interrotto dai venti di bufera che stanno ormai soffiando forti sul panorama politico italiano. Le lobby già comandano in Parlamento e sono quelle che decidono la vita o la morte di un’attività o di una qualsiasi altra cosa. L’Italia va male perché il Parlamento è già preso per i coglioni dalle lobbies: Ma vi sembra normale?
Aula della Camera dei deputati – Roma 25 novembre 2017
I lobbisti delle banche a Bruxelles
Prova di forza
Da oggi le lobby non solo decidono la politica ma possono controllare l’operato dei loro “servi” con la TV a circuito chiuso!
Ed il cittadino italiano come può opporsi visto che gli è stato negato anche il diritto ad eleggere i propri rappresentanti in Parlamento? Supinamente egli deve accettare qualunque decisione dello Stato, incondizionatamente come fosse la volontà divina? Al cittadino è vietato anche il solo avvicinarsi, verrebbe arrestato o allontanato dalle forze dell’ordine!
Ma esiste la lobby del cittadino? La lobby produce denaro, il cittadino non produce denaro!? Beh, è proprio vero, se il cittadino non produce denaro può solo mettersi a pecorina. Se tutti i partiti politici fossero le lobby dei cittadini non ci sarebbero problemi! Farebbero gli interessi della collettività! Come possono i politici rispondere agli interessi dei cittadini se non devono dargliene nemmeno conto poiché da questi cittadini non vengono nemmeno eletti? Semmai devono dare conto ai loro capi di partito e a chi gli consente di sedere in Parlamento. Ma i politici ovviamente (e fortunatamente per le lobby) hanno interessi e obbiettivi diversi per cui, dove possono, si organizzano in gruppi di pressione diversi dai loro stessi partiti. Sono le lobbies a controllare i partiti, i politici e di conseguenza anche la vita dei cittadini. Se ci fosse una sola “lobby dei cittadini” saremmo alla pseudo-dittatura del partito unico (obbiettivo tendenziale di chi vuol governare con la maggioranza assoluta) ma sarebbe sempre meglio dello strapotere alle lobby. Le lobby delle multinazionali farmaceutiche invadono da anni non solo il Parlamento Europeo, prevaricando gli stati nazionali ed influenzando non solo i grandi interessi economici che rappresentano, ma mettendo in secondo piano anche la salute pubblica.
Il potere delle lobby dei farmaci a Bruxelles
La lobby dei farmaci che comanda in Europa
Marina Sereni (vicepresidente PD alla Camera dei deputati) nell’intervista :
-“I lobbisti in Parlamento sono per il momento 125, abbiamo preparato il registro. Adesso hanno un luogo dedicato in Parlamento….”
- “…..I lobbisti più sono preparati, più sono seri professionisti, più c’è da guadagnare per tutti e rendere questo fenomeno trasparente.”
Senza vergogna
Però oggi il popolo viene distratto dai mass-media: nei luoghi comuni si parla solo di Montella, di social, di Black Friday, di Cyber Monday, di TV trash. Questo non scandalizza più, non indigna abbastanza, facilitando il gioco dei poteri economici trasversali. Poteri abilissimi a cambiare il nome alle cose e la percezione delle stesse. Non si chiama “trasparenza collusiva e corruttiva”, ma piuttosto “stanza di regia con tv a circuito chiuso”, per controllare il lavoro dei sottoposti.
La preoccupazione è di dire che non costa nulla (sarebbe come pensare solo a postazioni pc, sedie, scrivanie, luci, pulizie, ecc…), ma il costo della corruzione non implica altri costi aggiuntivi a discapito della comunità? Ed il bene comune?
Ma la stessa parola “Lobby” non indica un gruppo di pressione? E la coscienza morale dell’individuo teoricamente eletto a tutela degli interessi del popolo? Bisognerebbe dimenticare che oggi questa è traslocata quasi tutta dentro il suo portafoglio. Bisognerebbe eliminare l’attività politica attuale per eliminare i gruppi di pressione economici!! Voi credete che sarebbe un guadagno per la libertà e la vita sociale in genere se si vietassero i gruppi di pressione? Attraverso questi chi ha interessi (di qualsiasi genere) partecipa alla vita sociale, ma non solo quella. Gli stessi partiti politici sono dei gruppi di pressione organizzati più o meno bene a seconda del sentimento e degli ideali che dovrebbero promuovere democraticamente per il bene comune.
Allora tutto ciò che dovrebbe tutelare noi cittadini esiste già perché già previsto dalla Costituzione!
Quindi c’è da chiedersi sempre in nome della trasparenza:
L’ATTIVITA’ SVOLTA DAI RAPPRESENTANTI LOBBISTI, ISCRITTI AL REGISTRO RECENTEMENTE ISTITUITO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, HA COME FINE IL BENE COMUNE DEL POPOLO ITALIANO? DI QUALI INTERESSI SI OCCUPA? A CHI E A COSA SERVE?
I CITTADINI COMUNI, IN QUALE REGISTRO DEVONO ESSERE ISCRITTI PER VEDERE TUTELATI I PROPRI INTERESSI?
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