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Aggiunto da il 2013-04-20

Oggi si è perpetuato il disegno partitocratico di mantenere i vecchi schemi in barba alla richiesta di cambiamento sentita dal popolo italiano. Purtroppo tutto ciò favorirà maggiormente il contrasto tra le forze istituzionali e la cosiddetta anti-partitocrazia, ormai forza dilagante di protesta nel nostro paese. Ce ne accorgeremo probabilmente alle prossime elezioni!Tanti auguri Presidente!
Larghissima la maggioranza (sostenuta da PD,SEL,PDL,Lega e centristi di Scelta Civica Monti) contrapposta al M5S di Grillo :
Napolitano 738 voti
Rodotà 217 voti
altri 18 voti
bianche 10
nulle 12
Salutato dal lungo applauso della bicamerale, alla fine dello scrutinio, è il primo presidente italiano ad essere rieletto. Ottenendo oltretutto una larghissima maggioranza, superiore a quella che l’aveva portato precedentemente sette anni fa sul colle. Adesso sarà necessario formare un governo di scopo (e di grandi intese) con un pacchetto minimo ed indispensabile di riforme, tra cui al primo posto c’è la nuova legge elettorale seguita dalle riforme in campo economico e rivolte alla crescita ed alla riduzione della pressione fiscale. Lo scopo è di andare al più presto alle urne, sperando in uno scenario diverso, più stabile e governabile per le forze politiche che in futuro si accingeranno a governare l’Italia. Paese ormai allo stremo e bisognoso di una linea politica nuova, responsabile ma allo stesso tempo innovatrice, decisa proprio perché supportata da idee nuove e non da vecchi schemi annichiliti sulla conservazione dei privilegi di casta. Se la scelta del “non cambiare” verterà ai “fini del” e “per il vero cambiamento” allora tutto ciò avrà un senso. La situazione di stallo in cui si era accartocciata la politica italiana ha trovato forse così la soluzione. Se la soluzione è arrivata così in ritardo, fortunatamente è servita almeno a far dimettere (forse è il primo segno di cambiamento) un leader di partito, Bersani del PD, ormai allo sbando. Bersani ha annunciato le sue dimissioni da segretario del PD infatti (prima che Napolitano rivalutasse la candidatura a Presidente della Repubblica), dopo numerosi tentativi, allo stremo sia come leader ma soprattutto come idee (se non del tutto privo), auto-rottamantesi con le sue trovate fallimentari e cieche di fronte al cambiamento. Sarà l’inizio di una ristrutturazione del PD? Intanto aspettiamo le dimissioni formali ed ufficiali poiché, fino ad oggi, in Italia, l’unico in grado di farsi da parte è stato (un grande esempio non ancora emulato) il Papa Emerito Benedetto XVI. Aspettiamo un segno di cambiamento Presidente! Visto che quel Colle dove Lei risiede ci costa e si spende sette volte e mezzo quel che l’Inghilterra concede a Buckingham Palace e alla sua Regina Elisabetta, più del doppio di quel che costa alla Francia l’Eliseo e il suo attuale inquilino, Francois Hollande. Non è questione di manutenzione di mura e di arredi: i bilanci dicono che un dipendente del Quirinale ha un costo di mantenimento doppio rispetto a quello di un suo pari grado all’Eliseo e addirittura il triplo di un dipendente della Regina di Inghilterra. Quello del Quirinale è un bilancio che fa scandalo in tutto il mondo: il segno di una grandeur che l’Italia non può permettersi e che gli italiani non si permettono ormai da lungo tempo. Lo stipendio di Giorgio Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013: verrà aumentato di 8.835 euro l’anno, passando dai 239.192 euro a 248.027 euro. E la crescita (solo quella dello stipendio del Presidente però), continuerà anche l’anno dopo il 2014, quando passerà a 253.255 euro. Tutto alla faccia della spending review. Presidente, per il cambiamento servono i sacrifici, cominciamo a dare l’esempio?!
Falco Brianzolo

Giorgio Napolitano rieletto  Presidente della Repubblica Italiana

Giorgio Napolitano rieletto Presidente della Repubblica Italiana

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