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Aggiunto da il 2016-04-27

Imponevano il pizzo ai mitilicoltori e immettevano prodotti ittici non controllati nel mercato.
Queste le accuse formulate che hanno portato a 13 arresti a Taranto dall’alba di oggi, eseguiti dai carabinieri e dalla guardia costiera.
Questo il risultato dell’operazione “Piovra” che ha smantellato un complesso sistema ai danni degli operatori ittici della città.
Cinque arrestati rispondono infatti di associazione per delinquere dedita alle estorsioni nei confronti di allevatori di cozze nel Mar Piccolo e nel Mar Grande.

Pizzo ai miticoltori e frutti di mare a rischio diossina: 13 arresti a Taranto

Pizzo ai miticoltori e frutti di mare a rischio diossina: 13 arresti a Taranto

Le indagini, avviate nel 2014 dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo e dalla Capitaneria di porto di Taranto e coordinate dalla Procura, hanno permesso di denunciare complessivamente 23 persone e delineare un collaudato meccanismo di imposizione di “guardiania fittizia” sulle coltivazioni di mitili, i cui operatori che non soggiacevano al gruppo criminale subivano danneggiamenti e furti. Il prodotto, secondo quanto riferito dagli investigatori, veniva poi immesso sul mercato grazie a commercianti compiacenti, che evitavano gli obbligatori controlli igienico-sanitari, vendendo anche i datteri di mare, molluschi di cui è vietata la pesca per il rilevante danno all’ambiente marino che ne viene procurato. L’attività investigativa è stata supportata da riprese eseguite con potenti teleobiettivi e da registrazioni audio captate con microfoni collocati anche a bordo di imbarcazioni.