I ragazzi del centro sociale non vogliono sottostare alla logica dei bandi pubblici del Comune per l’assegnazione di spazi
Tafferugli davanti al portone di
palazzo Marino a Milano. Per tre volte le forze
dell’ordine sono venute a contatto con i militanti e i simpatizzanti del centro sociale Zam sgomberato nella mattinata del 22 maggio 2013
Fiamme divampate durante lo sgombero del centro sociale autogestito Zam, in via Olgiati a Milano. La polizia ha rimosso dei blocchi e dei giovani che si erano posizionati in mezzo alla strada. La polizia riferisce che i giovani stessi hanno creato una specie di barricata e poi l’hanno incendiata per impedire l’accesso alle forze dell’ordine. Pompieri spengono le fiamme
Lo stabile occupato da due anni in via Olgiati è stato sgomberato la mattina del 22 maggio dalle forze dell’ordine. Le operazioni sono durate più del previsto dato che alcuni attivisti sono saliti sul tetto dello stabile trattando le condizioni per scendere. Lo sgombero era atteso, dato che lo spazio è di proprietà di un privato intenzionato a riprenderselo, ma gli attivisti si sono fatti trovare pronti erigendo barricate per quantomeno rallentare l’attività della polizia. Durante il parapiglia, con le ruspe che cercavano di rimuovere gli oggetti sulla strada, alcune masserizie hanno preso fuoco, ma secondo la polizia, sono stati gli stessi occupanti a incendiarle per impedire l’accesso degli agenti. Alle 16.00 un raduno a Porta Genova, mentre alle 18.00 un presidio a Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale.
Sgombero del centro sociale Zam. Gli scontri sono proseguiti a Palazzo Marino:
Spintoni, manganellate e fumogeni sono volati all’esterno della sede del Comune di Milano dov’è arrivato un corteo del Centro Sociale Zam, sgomberato la stessa mattina. I manifestanti avevano chiesto di entrare per discutere dello sgombero, ma sono stati respinti a manganellate dagli antisommossa. Dalle retrovie del gruppo sono volati fumogeni e insulti agli agenti e alla Giunta Pisapia.
LO SGOMBERO. Le forze dell’ordine a Milano hanno sgomberato il centro sociale Zam, nato due anni fa in un palazzo abbandonato di via Olgiati, nella periferia sud della città. Durante le operazioni, ci sono stati alcuni scontri tra attivisti e polizia, ma non ci sono stati feriti: i militanti dello spazio autogestito, occupato nel febbraio del 2011, hanno cercato di impedire l’accesso degli agenti, in assetto antisommossa. Davanti all’edificio è stata innalzata una barricata che ha però preso fuoco, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
LA PROTESTA. L’intervento delle ruspe ha poi consentito l’operazione di sequestro, mentre l’incendio è stato spento. Due militanti sono invece saliti sul tetto del palazzo, nel tentativo di impedire lo sgombero: esposto uno striscione con lo slogan “Stay Zam, i sogni continuano”. Nell’ultimo periodo il centro aveva ospitato concerti, dibattiti e incontri culturali: a rendere noto lo sgombero, attraverso il profilo su Facebook del sito “Milanoinmovimento”, sono stati gli stessi attivisti dello Zam.