Print Friendly, PDF & Email
Print Friendly, PDF & Email

Aggiunto da il 2014-11-30

Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni che era scomparso il 29 novembre a Santa Croce di Camerina è stato trovato morto, in un canneto all’esterno di un mulino abbandonato, a Scoglitti

Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni che era scomparso il 29 novembre a Santa Croce di Camerina è stato trovato morto, in un canneto all’esterno di un mulino abbandonato, a Scoglitti

Ragusa – È stato trovato morto, in un canneto all’esterno di un mulino abbandonato, a Scoglitti, Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni che era scomparso la mattina del 29 novembre a Santa Croce di Camerina. Le due località del Ragusano distano tra loro 3-4 chilometri.

A trovare il corpo senza vita del bambino, ieri intorno alle 17, dopo 4 ore di ricerche frenetiche, è stato un cacciatore. Era uscito di casa, sollecitato dalla moglie, a mettersi alla ricerca del bambino di 8 anni scomparso, ma non avrebbe pensato di trovarlo morto. Un’esperienza che lo ha sconvolto. È il racconto di Orazio Fidone il cacciatore che ha scoperto il corpo del piccolo: «Se avessi potuto dargli la mia vita – dice affranto – lo avrei fatto». «Ero a casa seduto sul divano davanti alla televisione – racconta il cacciatore – e mia moglie mi ha chiesto di organizzarmi con altri cacciatori, come me, per cercare il bambino. E cosi ho fatto. Mi sono diretto da solo, in attesa di coinvolgere altre persone, d’istinto, verso la zona del Vecchio mulino. Mi sono affacciato su un canalone tra le canne - ricostruisce ancora emotivamente provato Orazio Fidone – e ho visto il corpo del bimbo esanime. Ho gridato prima a squarciagola e poi ho telefonato ai carabinieri: erano le 16.55. Nel frattempo è arrivata un’ auto della polizia».

La notizia è stata subito comunicata ai familiari che si sono recati sul posto. I genitori sono entrambi italiani. Il padre ha 30 anni, e fa l’autotrasportatore, la madre ha 25 anni ed è casalinga. La donna è sotto choc e in stato confusionale, non riesce a parlare, neppure con gli investigatori. Il papà del piccolo, che lavora nel Nord Italia, sta rientrando in Sicilia.

«Nessuna ipotesi investigativa certa sarà possibile prima di domani» dopo «un attento esame del corpo», anche perché «non è stata trovata alcuna traccia di sangue», ha detto all’Ansa il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. «Stiamo lavorando a tutto campo – aggiunge – e non tralasciamo alcuna pista, ma per avere certezze occorrerà un esame medico legale attento dopo che tra alcune ore il corpo sarà rimosso».

«Non è impossibile, ma sembra difficile pensare che abbia percorso quattro chilometri a piedi e sia andato lì, in quel posto, da solo», ha detto anche Petralia. «Al momento – aggiunge – non ci sbilanciamo però, perché qualunque ipotesi è prematura. Certo stiamo valutando tutte le tesi possibili, come è giusto e doveroso che sia davanti alla morte di un bambino di otto anni».

In un primo tempo sembrava prevalere l’ipotesi della disgrazia e cioè che il bambino abbia “marinato” la scuola e si sia perso, cadendo in un piccolo dirupo. Andrea non sarebbe entrato a scuola altre volte, all’insaputa dei genitori, ed anche stamattina sarebbe stato recalcitrante a fare lezione in aula. La notizia è stata confermata anche da una zia paterna: «Andrea era un ragazzo vivace e non amava andare a scuola, qualche volta si è assentato, ma lo abbiamo trovato alcune ore dopo sempre nella stessa zona, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare una simile tragedia».

Il piccolo non presenta segni evidenti di traumi esterni, almeno secondo quanto emergerebbe dai primi accertamenti eseguiti sul luogo del ritrovamento. Il corpo del bambino, regolarmente vestito, asciutto, è stato trovato su un dislivello in cemento, di contrada Vecchio Mulino. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine. È presente anche il sostituto procuratore Marco Rota che coordina le indagini che puntano ad accertare se il piccolo sia caduto da solo o se la sua morte sia dolosa. Altra domanda chiave è come Andrea sia arrivato fino al luogo del ritrovamento.

Le indagini sono concentrate sul `buco´ di circa quattro ore, dalle 8.30 alle 12.30 di stamattina, il tempo in cui il bambino è stato accompagnato nella scuola elementare di Santa Croce Camerina dalla mamma, che lo ha lasciato a pochi metri dall’ingresso. Poi il buio. Il piccolo non entra in classe. I bidelli, le insegnanti e i compagni di scuola non lo vedono. Pensano sia rimasto a casa. L’allarme scatta alle 12.30, quando la madre torna a scuola e non trova il figlio. Scopre in quel momento che non è entrato. Attende una decina di minuti e si reca dai carabinieri a denunciarne la scomparsa. E resta in attesa, carica di speranza, fino al tragico ritrovamento.

Le ricerche sono scattate intorno alle 12.45, quando la madre ha presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri.

I carabinieri di Ragusa hanno subito visionato le immagini dell’impianto di videosorveglianza della scuola elementare di Santa Croce Camerina dove non è entrato il bambino. Il sistema è centralizzato, il centro comando è a Roma, e le immagini sono tuttora esaminate con cura. Da una prima visione, al momento, non emergerebbero particolari utili alle indagini. Alcuni agenti della polizia municipale che erano in servizio davanti la scuola ricordano di avere visto la madre lasciare il figlio a una decina di metri di distanza dall’istituto, in un luogo non ripreso dal sistema di videosorveglianza.

Che il bambino non sia entrato in classe e forse nemmeno nell’edificio della scuola è stato confermato anche dai suoi compagni e dalla bidella, che non ricordano di averlo visto questa mattina. Suo padre, un autotrasportatore che lavora al Nord Italia, è stato avvertito dalla moglie della scomparsa.

«La morte di un bambino sconvolge sempre una città». Così dice il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato, dopo aver appreso della morte del bambino. «L’intero paese si è mobilitato per trovarlo - aggiunge – la gente è scesa in strada e ha dato una mano ai carabinieri nelle ricerche. E la notizia del ritrovamento del suo cadavere ci sconvolge e ci rende tristi. Sono vicina al dolore della famiglia».

«Niente ha più importanza dopo questa brutta notizia: un bambino è morto ed è giusto che ci sia il più assoluto silenzio sulla questione. La comunità è angosciata per questa perdita e ci uniamo al dolore dei genitori», è l’unico commento del parroco di Santa Croce Camerina, Angelo Strada.

La tragedia del piccolo Andrea è avvenuta a pochi chilometri, circa tre, da dove si trova la casa di Salvo Montalbano, il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri. Il Comune di residenza è lo stesso: Santa Croce di Camerina. Nella frazione di Punta secca si trova la location che fa da sfondo alle riprese televisive di “Vigata” e della villa con spiaggia a pochi metri da casa del commissario Montalbano. A tre chilometri di distanza, deviando alcune centinaia di metri dalla strada provinciale 105, c’è il vecchio mulino abbandonato accanto al quale è stato trovato il corpo del bambino.

Categorie:

Cronaca, Home, Indelebile, News, Sud