Una preghiera del Corano per la pace nel mondo
E’ successo il 13 marzo 2015, nella sede del Senato degli Stati Uniti d’America (United States Senate) nella Capitale federale Washington ed alla presenza del Presidente Barack Obama.
Dopo la preghiera recitata in versi dalla voce bianca di un giovanissimo fanciullo, il successivo discorso di un rappresentante della comunità islamica di Newtown del Connecticut, affranto dalla commozione, recita così:
Non vi può essere nessuna nuova Legge in nome del denaro o della fama ed in nome di Dio compassionevole e misericordioso. Così la comunità musulmana del centro islamico di “Al Hundai” a Newtown nel Connecticut e nell’intento delle nostre preghiere si unisce con i nostri fratelli americani al lutto per coloro che sono morti nella tragedia insensata della guerra e pregando per loro e le loro famiglie. Chiediamo a Dio di concedere a quelli che si sono persi, un posto speciale nel paradiso, ed alle loro famiglie di concedergli di sopportare un dolore di lunga durata e che scorre per tutte le Nazioni Unite. In questi tempi che attraversiamo, per il dolore quasi insopportabile, noi cerchiamo di conferire con il nostro Creatore per cancellare le divisioni artificiali delle diverse fedi, e perseguire una sola ragione per rivelare a madri e padri della Nazione, fratelli e sorelle, figli e figlie, tutti uniti nel desiderio di portare il mondo alla redenzione ed alla rinnovata speranza nel Corano.
La rivelazione imposta dall’Islam (il Corano) ci dice che la misericordia e la compassione di Dio, che è senza limiti e sempre disponibile, per chi crede in Dio dice: “Quando i miei servi si interrogano su di me, dite loro che io sono a loro vicino e rispondo con la preghiera ad ogni persona che si rivolge a me con la preghiera stessa (capitolo 2, versetto 186 del Corano). Il Corano dice anche di dare la lieta novella a coloro che perseverano, con pazienza. Quando sono afflitti da calamità ditegli che noi apparteniamo a Dio e a Lui ritorneremo, su queste persone ci sono altre benedizioni e la misericordia di Dio (capitolo 2, versetti 155 e 157 del Corano).”
Voglio dire che tutti cerchiamo il modo di avere in ogni fede l’impronta pura della preghiera per la consolazione di Dio. In questo momento di tragedia straziante a mala pena e con ogni difficoltà vi è la facilità, a mala pena e con ogni difficoltà c’è la facilità della preghiera personale (capitolo 94, versetti 25 e 26).