È iniziata a Pamplona, nel nord della Spagna, la tradizionale “fiesta” di San Firmino. Una tradizione che è stata resa famosa anche dal romanzo di Ernest Hemingway intitolato “Fiesta (Il sole sorgerà ancora)”. I 9 giorni di festeggiamenti cominciano con il “chupinazo“, il lancio di un razzo dal municipio davanti a una piazza gremita da migliaia di persone.
Tre persone sono state incornate durante l’encierro di San Fermin a Pamplona, la popolare corsa con i tori alla quale hanno partecipato migliaia di persone . Quest’anno per le strade sono stati sguinzagliati sei tori dell’allevamento di Jandilla. Un uomo è stato ferito seriamente da una cornata al torace, secondo la Croce rossa locale. Un altro è stato colpito alla spalla. Gli animali hanno completato gli 846 metri del percorso in 2 minuti e 14 secondi. “E ‘molto difficile descrivere il terrore assoluto ma allo stesso tempo l’euforia che si prova. Accade tutto così in fretta che non si ha il tempo per pensare, devi solo correre. Non ci sono parole per descrivere la sensazione”, ha raccontato uno dei corridori, Rick, proveniente da Miami, negli Stati Uniti.
825 metri di tracciato da coprire in tre minuti dal 7 al 14 luglio. Il primo sparo di razzo annuncia l’apertura delle porte del cortile, il secondo avvisa dell’uscita di tutti i tori, il terzo (già nell’arena) segnala l’ingresso degli animali e il quarto avverte che i tori si trovano già nel loro recinto e che l’encierro si è concluso. Prima dell’inizio dell’encierro i corridori si raccomandano a San Fermín cantando tre volte una litania davanti a una piccola immagine religiosa situata nella Cuesta de Santo Domingo.
I corridori arrivano ad essere circa 3.500 nel fine settimana. Chiunque abbia compiuto i 18 anni può correre nell’encierro, basta che non sia ubriaco e che non porti con sé macchine fotografiche, telecamere o altri oggetti che possano ostacolare o mettere in pericolo la sicurezza dei corridori.
Ma la fiesta non è solo encierro. Pamplona in questa settimana conta più di un milione di persone. Durante le feste tutte le mattine il centro della città è attraversato da sfilate di giganti e testoni, per la gioia dei bambini. Il programma di eventi comprende anche sagre, concerti, spettacoli di danza e ovviamente corride di tori, solitamente molto vivaci per la presenza nelle tribune di nutriti gruppi di amici. San Fermín si conclude il 14 luglio a mezzanotte, quando tutti si riuniscono nella piazza del Municipio e alla luce delle candele cantano il “Pobre de mí” (Povero me), congedandosi dalla festa fino all’anno successivo.
La festa è conosciuta in tutto il mondo soprattutto per la corsa dei tori che ogni mattina attraversano le strade della città, preceduti da centinaia di giovani. Una tradizione che dura da secoli ma che è sempre più contestata dagli animalisti: quest’anno oltre cento persone hanno dimostrato seminude e coperte di vernice rossa contro la mattanza di animali.