Almeno quindici persone sono morte nell’attacco a due chiese compiuto oggi a Lahore dai talebani. I feriti sono 78, di cui 30 in gravi condizioni. Lo riferisce Saeed Soban, dirigente del General Hospital di Lahore. Ci sono anche donne e bambini fra le vittime e, secondo fonti ospedaliere, fra i cadaveri giunti al General Hospital di Lahore almeno uno è di un bambino. Entrambe le chiese si trovano a Youhanabad, quartiere dove vive la più folta comunità cristiana del Pakistan, paese a larghissima maggioranza musulmana. Nuova strage di cristiani in Pakistan: i kamikaze talebani hanno preso di mira due chiese a Lahore. Entrambi gli attentati sono stati compiuti intorno alle 11:30 locali (le 8 in Italia) e hanno provocato il panico fra i fedeli, che si sono riversati urlando fuori dalle chiese. Al momento in cui i kamikaze sono entrati in azione, circa 350-400 fedeli, fra cui molte donne e bambini, erano in preghiera nelle due chiese: La Chiesa cattolica e la Chiesa di Cristo nella zona del quartiere di Youhanabad della città di Lahore, a forte presenza cristiana. Le esplosioni gemelle hanno avuto luogo in un momento affollato, con molte persone nella zona che partecipavano alla messa domenicale.
La comunità cristiana del Pakistan è stata spesso presa di mira dai militanti. Un ramo dei talebani del Pakistan, che si fa chiamare Jamatul Ahrar, ha rivendicato di aver condotto l’attacco. I testimoni dicono che due attentatori suicidi sono stati responsabili delle esplosioni, avvenute alle porte delle chiese.
Una grande folla si è radunata sul luogo degli attentati, per protestare contro la mancanza di sicurezza. La folla ha anche attaccato e linciato due uomini accusati di coinvolgimento nelle esplosioni. I due uomini sospettati di aver avuto un ruolo negli attacchi sono stati linciati dalla folla poco dopo le esplosioni. I loro corpi bruciati sono stati abbandonati per la strada. Gli abitanti del quartiere a maggioranza cristiana teatro degli attentati si sono abbandonati a violente proteste: negozi sono stati devastati e automobili fracassate. I dimostranti hanno costretto alla fuga anche la polizia e diversi esponenti politici che erano accorsi sul posto. I residenti accusano il governo di non agire con la necessaria risolutezza per difendere i cristiani. Manifestanti inferociti hanno tenuto quattro poliziotti feriti in ostaggio in un negozio, con l’accusa di aver guardato una partita di cricket, invece di svolgere le loro funzioni al momento dell’attacco. La folla ha tenuto i poliziotti feriti nel negozio per quasi due ore prima che fossero spostati in ospedale, dove uno di loro è deceduto.
Amir Masih, un testimone citato dall’agenzia di stampa Reuters, ha detto di aver sentito un’esplosione vicino a una delle due chiese: “Mi precipitai verso il posto e ho visto la colluttazione di una guardia di sicurezza con un uomo che stava cercando di entrare in chiesa. L’uomo poi si è fatto esplodere dopo aver fallito l’ingresso in chiesa.”
I cristiani costituiscono meno del 2% della popolazione a stragrande maggioranza musulmana del Pakistan.