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Aggiunto da il 2013-01-28

10 DICEMBRE 2012 NOBEL GURDON-YAMANAKA

JOHN GURDON E SHINYA YAMANAKA

NOBEL ALLE STAMINALI ETICHE
Il Premio Nobel per la Medicina è stato assegnato quest’anno dall’Accademia di Stoccolma al 79enne inglese John Gurdon che dirige il Gurdon Institute (porta il suo nome) di Cambridge (Regno Unito) e al cinquantenne Shinya Yamanaka della Kyoto University di Kyoto (Giappone). Il merito è aver scoperto che le cellule adulte – e quindi ormai specializzate in una sola tipologia di tessuto – possono essere riprogrammate per diventare pluripotenti – ovvero «immature», e quindi capaci di svilupparsi in tutti i tessuti dell’organismo. «Le loro scoperte – si legge sul sito ufficiale del Premio Nobel – hanno rivoluzionato la nostra comprensione di come le cellule e gli organismi si sviluppano. Queste scoperte innovative hanno cambiato completamente la nostra visione dello sviluppo e della specializzazione cellulare. Adesso sappiamo che la cellula matura non deve limitarsi al suo stato specializzato». Gurdon è uno dei pionieri della ricerca sulle cellule staminali con i suoi studi sulla clonazione che lo portarono nel 1962 (esattamente l’anno di nascita di Yamanaka) a clonare una rana scoprendo che il DNA delle cellule adulte contiene tutte le informazioni necessarie per trasformarle in qualunque altro tipo di cellula. Shinya Yamanaka 44 anni dopo, nel 2006, ha invece scoperto che le cellule di topi adulti possono essere riprogrammate in cellule staminali immature introducendo al loro interno solo pochi geni. E l’anno successivo, sempre Yamanaka dimostra che le IPS si possono anche ottenere partendo da fibroblasti umani. Questi risultati cambiano completamente la visione nel settore delle cellule staminali, e superano i problemi etici legati alla ricerche con le staminali embrionali. Ma soprattutto la tecnologia delle cellule IPS apre le porte alla vera medicina rigenerativa, quella in cui ognuno di noi potrebbe avere a disposizione cellule rigenerative specifiche, che non hanno problemi di rigetto. Yamanaka , oggi 50 anni, è professore all’Università di Kyoto: il suo nome è indissolubilmente legato alla scoperta delle IPS, le “cellule staminali riprogrammate (pluripotenti) indotte”, che stanno già consentendo di fare a meno degli embrioni umani negli sviluppi della medicina rigenerativa aprendo prospettive terapeutiche del tutto inedite. Riprogrammando le cellule umane, Yamanaka e Gordon, hanno creato nuove opportunità di studiare le malattie e lo sviluppo di metodi di diagnosi e cure. Già oggi è possibile, utilizzando le cellule staminali adulte, curare molte malattie contro le quali, finora, non avevamo sistemi o mezzi. Secondo il Prof. Angelo Vescovi direttore del laboratorio di ricerca scientifica IRCCS di San Giovanni Rotondo: « La notizia anche se attesa eppure sorprende, poiché i Nobel non sempre premiano le opzioni etiche. Sono certo che per la medicina e la biologia la scoperta di Yamanaka equivalga alla rivoluzione nel settore della fisica con la legge sulla relatività di Einstein, poiché essa cambia radicalmente la nostra percezione sulla struttura, organizzazione e plasticità degli esseri viventi, uomo incluso. Inoltre, credo di avere raramente assistito a una scoperta che abbia causato un impatto e cambiamento di prospettiva di questo livello in un settore scientifico, con un numero di pubblicazioni di altissimo profilo e lo sviluppo di nuovi modelli, teorie e potenziali applicazioni terapeutiche nei fatti, inimmaginabili sino a qualche anno fa. Yamanaka ha trovato il sistema di riportare la cellula adulta a uno stadio simile a quello embrionale dimostrando che, per quanto specializzate, le nostre cellule sono artificialmente riprogrammabili senza toccare gli embrioni. Il processo messo a punto da Yamanaka ci porta infatti alla possibilità concreta di prelevare cellule della nostra pelle e ricondurle allo stadio di staminali embrionali. Da queste è possibile poi ottenere qualunque tipo di cellula dell’organismo, con immense possibilità applicative nella medicina rigenerativa e vantaggi decisivi. Le cellule mantengono infatti lo stesso patrimonio genetico della persona da cui sono state prelevate prima della riprogrammazione. Ed essendo clonate non esiste alcun problema di rigetto. Non solo: cellule come queste, che l’organismo riconosce come proprie, possono essere utilizzate come cavalli di Troia per introdurre cellule “corrette” nell’organismo di pazienti che soffrono di malattie genetiche. Infine, è addirittura indescrivibile il potenziale delle IPS per studiare le malattie sulle cellule dello stesso paziente, incluso il campo dell’oncologia e del “ringiovanimento” dei tessuti. Yamanaka ha acceso una luce dentro una stanza finora rimasta al buio ». «L’obiettivo finale della nostra ricerca – si legge nella pagina di Jhon Gurdon sul sito del Gurdon Institute – è fornire cellule sostitutive di tutti i tipi di tessuto a partire da cellule già specializzate di un individuo adulto. Per esempio, vorremmo essere in grado di trovare un modo per ottenere cellule di ricambio per il cuore, per il cervello, per la pelle o per il sangue. Il punto importante è che le cellule devono essere dello stesso individuo per evitare problemi di rigetto. In particolare, stiamo cercando di individuare le molecole e i meccanismi con cui le cellule possono invertire il processo di specializzazione, in modo da ottenere cellule embrionali da cellule adulte della pelle».
Gurdon e Yamanaka, premiati alla cerimonia ufficiale il 10 dicembre in occasione dell’anniversario della morte del fondatore Alfred Nobel, nel 1896, a causa della crisi economica anziché ricervere la somma di 10 milioni di corone svedesi attribuita individualmente dal 2001, prenderanno “solo” 8 milioni di corone (circa 930mila euro).

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