È caccia serrata ai responsabili della carneficina, in Nigeria: tutti gli indici sono puntati su Boko Haram, la setta radicale attiva nella parte settentrionale del Paese e contro la quale si era espresso l’emiro che dirige la Moschea di Kano, quella presa di mira ieri dall’attentato.
Due, forse tre bombe attivate da attentatori suicidi, e poi fuori una quindicina di uomini armati pronti ad aprire il fuoco su quanti tentavano di fuggire. Il venerdì di preghiera si è chiuso con almeno 120 morti, a Kano, mentre a Maiduguri è stato sventato un attentato simile. Quattro degli assalitori di Kano sono stati linciati dalla folla, gli altri sono riusciti a scappare.
Boko Haram ha rivendicato molteplici attentati e massacri d’ogni genere, solitamente contro la popolazione cristiana nel Nord. La scorsa settimana Mohamed Sanusi II, alta autorità dell’Islam nigeriano che dirige la Moschea di Kano, aveva esortato i fedeli a prendere le armi contro Boko Haram. Per gli inquirenti è abbastanza evidente che la setta ha voluto reagire immediatamente.
il 2014-11-30