NAMRU3 TRASFERITO DAL CAIRO IN EGITTO ALLA BASE MILITARE USA DI SIGONELLA IN SICILIA
by franzoia
Published 03.02.2023
NAMRU3 PERCHÉ DA FEBBRAIO A DICEMBRE 2019 IL BIOLABORATORIO DELLA MARINA USA CHE STUDIA I VIRUS E GLI AGENTI PATOGENI SI È TRASFERITO DAL CAIRO IN EGITTO ALLA BASE MILITARE USA DI SIGONELLA IN SICILIA,IN ITALIA?
NAMRU-3: quanti conoscono questa sigla? Si tratta di un acronimo che sta per Naval Medical Research Unit Three. In sostanza è il reparto della marina Statunitense che si occupa delle ricerche e delle sperimentazioni sui virus e sui batteri. Si trova tutto sul sito ufficiale di NAMRU-3 in rete.
https://www.c6f.navy.mil/Press-Room/News/News-Display/Article/2051364/namru-3-moves-to-sigonella-italy/
Nessun complotto e nessuna dietrologia: ufficialmente si occupano dei patogeni che possono infettare le truppe americane disseminate per il mondo. Non solo epatiti e meningiti dunque, anche infezioni acute respiratorie.
Apprendiamo dal giornalista siciliano Antonio Mazzeo che dal febbraio 2019 NAMRU-3 si è trasferita in Sicilia presso la base di Sigonella. NAMRU-3 ha iniziato il suo trasloco dal Cairo alla Sicilia a dicembre 2019, appena due mesi prima che divampasse il contagio da coronavirus in Italia e ben poco prima che il Consiglio dei Ministri italiano, nella sua riunione del 31 gennaio 2019, consultabile nella Gazzetta Ufficiale, lanciasse l’allarme e la situazione di emergenza, guarda caso per la diffusione di un virus.
Non vediamo alcuna causalità all’opera, né per la medesima ragione possiamo escluderlo a priori. Solleviamo dunque alcuni dubbi:
Perché il Governo italiano non ha informato i cittadini italiani di ciò che stava accadendo?
Perché i giornalisti così attenti a chi canta sui balconi non hanno ritenuto degna di nota questa notizia non del tutto marginale?
Perché è avvenuto questo trasferimento dall’Egitto a Sigonella?
Perché proprio nel dicembre 2019?
La Naval Medical Research Unit Three (NAMRU-3) è un laboratorio di ricerca biomedica della US Navy situato a Sigonella, in Italia. In precedenza si trovava al Cairo, in Egitto. [1] NAMRU-3 è la più antica struttura di ricerca medica militare all’estero degli Stati Uniti che è rimasta nella stessa posizione e uno dei più grandi laboratori di ricerca medica nella regione del Nord Africa-Medio Oriente. Il laboratorio è stato in funzione ininterrottamente nonostante periodi di tensione politica e un intervallo di sette anni nelle relazioni USA-Egitto (1967-1973) dal 1942.
https://en.wikipedia.org/wiki/Naval_Medical_Research_Unit_Three
NAMRU-3 è il primo laboratorio di ricerca all’estero del Dipartimento della Difesa a ricevere l’accreditamento del laboratorio College of American Pathologists (CAP) per la diagnostica clinica delle malattie infettive. NAMRU-3 è l’unico istituto di ricerca in Nord Africa con una struttura di ricerca animale accreditata AAALAC International (Association for Assessment and Accreditation of Laboratory Animal Care International) ed è una delle uniche due istituzioni in Africa con un laboratorio di livello 3 di biosicurezza (BSL-3). La ricerca sugli animali condotta presso NAMRU-3 è soggetta all’approvazione di un Comitato istituzionale per la cura e l’uso degli animali (IACUC) e si concentra sulle malattie virali, batteriche e parassitarie tropicali; infezione di artropodi che si nutrono di sangue; e formazione sulle tecniche di raccolta dei tessuti. Oltre a queste risorse, NAMRU-3 dispone di moderni spazi di laboratorio, una biblioteca medica centralizzata e l’accesso alla National Library of Medicine degli Stati Uniti. Tutta la ricerca sull’uomo condotta da NAMRU-3 è condotta sotto la supervisione di Institutional Review Board (IRB) debitamente costituiti.
Missione
La missione di NAMRU-3 è studiare, monitorare e rilevare le minacce di malattie emergenti e riemergenti di importanza militare e di salute pubblica; sviluppare strategie di mitigazione contro queste minacce in collaborazione con le nazioni ospitanti e le agenzie internazionali e statunitensi nelle aree di responsabilità di CENTCOM, EUCOM e AFRICOM. La scienza di base, le indagini epidemiologiche e cliniche di NAMRU-3 hanno incluso numerose malattie infettive tropicali e subtropicali come malattie enteriche, infezioni respiratorie acute, epatite, tubercolosi, meningite, HIV e varie infezioni parassitarie, rickettsiali e arbovirali che sono endemiche e importanti problemi di salute pubblica nella regione.
La missione moderna dei NAMR è triplice:
Studiare agenti profilattici come vaccini e prodotti farmaceutici contro le malattie infettive tropicali che causano grave mortalità o morbilità al membro militare statunitense nell’ambiente schierato. Generalmente il focus dello studio sono le malattie “orfane” con poco o nessun investimento da parte delle principali aziende farmaceutiche e includono infezioni parassitarie come la malaria e la leishmaniosi, malattie virali come la febbre dengue e altri arbovirus e malattie batteriche come la diarrea del viaggiatore (ETEC, campylobacter, shigella).
Aumentare la salute pubblica e le infrastrutture mediche militari delle nazioni ospitanti e partner assistendo nella sorveglianza delle epidemie e fornendo capacità di emergenza di laboratorio durante le pandemie.
Fornire assistenza nella formazione degli scienziati della nazione ospitante in tecniche epidemiologiche o moderni metodi di biologia molecolare di laboratorio. Attraverso queste collaborazioni con le nazioni partner, la NAMRU può condurre ricerche sulle malattie che minacciano le truppe sul dispiegamento ma non sono comunemente viste negli Stati Uniti e per ottenere un preavviso di pandemie imminenti come l’influenza aviaria che potrebbero influenzare la prontezza operativa militare. La nazione ospitante beneficia dell’accesso a trattamenti all’avanguardia e protezione contro le malattie endemiche del loro paese e a un’infrastruttura sanitaria pubblica più robusta e a una popolazione di microbiologia e medici meglio addestrati. Ciò si traduce in benefici sia militari che politici per entrambe le nazioni e come tale tutto il personale NAMRU è considerato diplomatico e conteggiato come membro dell’ambasciata degli Stati Uniti nel paese ospitante.
I collaboratori di NAMRU-3 includono il Ministero della Salute egiziano, il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). NAMRU-3 è stato un centro di collaborazione dell’OMS per l’HIV / AIDS dal 1987. NAMRU-3 funge anche da laboratorio di riferimento dell’OMS per l’influenza e la meningite nella regione del Mediterraneo orientale (EMRO) ed è in procinto di essere riconosciuto come laboratorio di riferimento per l’influenza aviaria dall’OMS. Esistono partenariati di ricerca con i paesi di Yemen, Arabia Saudita, Oman, Siria, Sudan e le Repubbliche di Ucraina, Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan e Azerbaigian.
Storia
NAMRU-3 è stato istituito informalmente in Egitto nel 1942 quando la Commissione Typhus degli Stati Uniti ha collocato un laboratorio di ricerca composto da scienziati e tecnici militari americani per lavorare con i medici egiziani adiacenti all’Abbassia Fever Hospital, Cairo, Egitto, evitando così una grave epidemia di tifo in città durante e dopo la seconda guerra mondiale. . Dopo la guerra, la Marina degli Stati Uniti fu invitata dal governo egiziano a studiare, prevenire e controllare le malattie epidemiche e le malattie endemiche nelle aree subtropicali e NAMRU-3 fu formalmente istituito dal Segretario della Marina negli stessi edifici precedentemente occupati dalla commissione Typhus nel 1946.
Lavorando con il Ministero della Salute egiziano, le malattie iniziali studiate includevano brucellosi, colera, meningite, schistosomiasi, vaiolo e malattie trasmesse dalle zecche. Il Dr. Harry Hoogstraal fondò il Dipartimento di Zoologia Medica nel 1949 e accumulò la più grande collezione al mondo di zecche a NAMRU-3, quasi 600 specie uniche provenienti da oltre 160 paesi. Il laboratorio ha svolto un ruolo fondamentale nella comprensione di diverse malattie. Nel 1962 i ricercatori di NAMRU-3 hanno descritto il ciclo naturale di infezione della febbre del Nilo occidentale, che coinvolge zanzare e uccelli come vettori primari e ospiti. NAMRU-3 attraverso una collaborazione con l’OMS nei primi anni 1970 è stato determinante nello sviluppo di vaccini contro il tifo e la meningite meningococcica di gruppo A. Nel 2000, NAMRU-3 ha studiato con successo il primo focolaio di febbre della Rift Valley al di fuori dell’Africa nello Yemen.
Nel 1965 NAMRU-3 aprì un distaccamento di Addis Abeba in Etiopia e una stazione di raccolta a Gambela, in Etiopia e nei primi anni 1970 un distaccamento simile in Sudan concentrandosi sulla ricerca sulla malaria e sulla leishmaniosi. Il distaccamento etiope sarebbe diventato NAMRU-5 nel 1974. Nel 1967 una rottura nelle relazioni USA-Egitto costrinse tutti i diplomatici statunitensi a lasciare il paese. All’ufficiale comandante fu permesso di tornare dopo diversi mesi e dal 1967 al 1974 un co-direttore egiziano e lo staff egiziano dell’unità gestirono le funzioni del laboratorio e la ricerca ricevendo forniture attraverso l’ambasciata di Spagna. Nel 1983 un edificio di sei piani di bioscienze da 10 milioni di dollari è stato costruito sul terreno. Nel 1990 NAMRU-3 ha aperto la strada a studi sulla profilassi della diarrea del viaggiatore con norfloxacina e trattamento con ciprofloxacina e lopramide.
Nel 1998, NAMRU-3 divenne parte del nuovo Naval Medical Research Center. [2][3]
NAMRU-3 ha iniziato a condurre progetti di ricerca sulla malaria congiunti con il Ghana nel 1995 e ha istituito un distaccamento nel 2001 con l’obiettivo di preparare competenze e strutture per le sperimentazioni del vaccino contro la malaria. Nel 1999 è stato istituito il programma Global Emerging Infections System (GEIS) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che ha ampliato il mandato di NAMRU-3 per includere attività di salute pubblica e sviluppo delle capacità nei paesi ospitanti. Nel 2001 NAMRU-3 è stato riconosciuto come Centro di collaborazione dell’OMS per le malattie infettive emergenti / riemergenti. Dal 2001-11 NAMRU-3 ha condotto 69 indagini sui focolai di malattia in 25 paesi diversi. Nel 2007 NAMRU-3 ha istituito un distaccamento a Camp Lemonnier Djibouti per la sorveglianza delle malattie diarroiche.
Attività in corso
La sorveglianza dell’influenza aviaria-NAMRU-3 è attiva nella risposta globale alla minaccia dell’influenza aviaria e pandemica.
Sorveglianza delle malattie febbrili e della diarrea del viaggiatore: monitora anche le tendenze delle malattie infettive tra il personale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti schierato nelle basi operative in Turchia, Afghanistan e Iraq.
Ricerca sul vaccino contro la malaria ed epidemiologia della malaria falciparum resistente ai farmaci
Indagine sull’infezione batterica nosocomiale multiresistente ai farmaci
Indagine sui focolai
Precedenti comandanti
CDR Robert A. Phillips
CAPT John Seale
CAPITANO James H. Boyers
CAPT Lloyd F. Miller
CAPITANO Henry A. Sparks
CAPT Walter F. Minatore
CAPT Craig K Wallace 1982-4
CAPITANO James N. Woody 1984-1988
CAPT Al Mateczun
CAPITANO Michael E. Kilpatrick
CAPITANO Richard G. Hibbs jr
CAPT Louis E Antosek 1999-2002
CAPT Trueman W. Sharp 2002-5
CAPT Bruce Boynton 2005-7
CAPT Kenneth Earhart 2007-10
CAPT Robin Wilkening 2010-2012
CAPT Buhari A. “Tony” Oyofo 2012-2014
CAPT John Gilstad 2014-2016
CAPT Andrew F. Vaughn 2016-2019
CAPT Maresciallo R. Monteville 2019-2022
CAPT Virginia S. Blackman 2022-
NAMRU-3: quarantasei anni di ricerca sulle malattie infettive
R G Hibbs Jr
PMID: 8351052
Astratto
L’Unità di ricerca medica navale degli Stati Uniti n. 3 (NAMRU-3), Cairo, Egitto, è stata in continua attività studiando malattie infettive di importanza militare sin dalla sua istituzione nel 1946, anche durante la pausa nelle relazioni diplomatiche dal 1967-1974. Altri laboratori di ricerca all’estero del Naval Medical Research and Development Command includono NAMRU-2 a Giacarta, Indonesia, con un distaccamento a Manila, e il Naval Medical Research Institute Detachment Lima, Perù.
Laboratori di ricerca all’estero comparabili dell’esercito americano si trovano in Tailandia, Brasile, Corea e Kenya. I laboratori d’oltremare del Dipartimento della Difesa conducono ricerche sulle malattie infettive endemiche delle rispettive regioni geografiche che potrebbero avere un impatto negativo sulla salute delle forze militari schierate. Questo articolo descrive la storia di uno di questi laboratori, NAMRU-3, e l’importante ricerca sulle malattie infettive che conduce per migliorare la salute delle forze militari schierate nella sua regione geografica strategica del mondo.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8351052/
Laboratori di ricerca medica militari statunitensi all’estero
J M Gambel 1, R G Hibbs Jr
Affiliazioni espandere
PMID: 8961715
Astratto
Molte minacce di malattie infettive alle operazioni militari statunitensi sono rare negli Stati Uniti. Lo sviluppo avanzato e la sperimentazione di contromisure, come vaccini, farmaci o repellenti per insetti, richiede la capacità di studiare malattie infettive militarmente importanti dove si verificano. Con accordi formali tra gli Stati Uniti e ciascun paese ospitante, l’esercito americano gestisce sette laboratori di ricerca medica all’estero (laboratori). Sei laboratori conducono ricerche sulle malattie infettive e sono distribuiti in tre continenti: Africa (laboratori in Egitto e Kenya), Asia (laboratori in Indonesia e Tailandia) e Sud America (laboratori in Brasile e Perù). Un altro laboratorio si trova in Germania e conduce ricerche psicosociali relative al personale militare e alle loro famiglie. Oltre allo sviluppo del prodotto, questi laboratori svolgono un ruolo vitale supportando le implementazioni all’estero, fornendo formazione tecnica e promuovendo le relazioni internazionali. Inoltre, questi laboratori sono ben posizionati per diventare parte di un sistema di sorveglianza e risposta globale in via di sviluppo per aiutare ad affrontare la minaccia rappresentata dalle malattie infettive emergenti. Questo articolo presenterà una panoramica di questa capacità di ricerca medica unica, descriverà la storia e alcune delle attività di ciascun laboratorio e discuterà l’importanza di mantenere questi laboratori nel 21 ° secolo.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8961715/
Il Naval Medical Research Center (NMRC) è un’agenzia che esegue ricerche biomediche di base e applicate per soddisfare le esigenze della Marina degli Stati Uniti e del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Le sue aree di interesse includono lo studio delle malattie infettive, la biodifesa, la medicina militare, la medicina sul campo di battaglia e la ricerca sul midollo osseo. [1] NMRC è sotto il Dipartimento degli Stati Uniti del Bureau of Medicine and Surgery della Marina. [2]
https://en.wikipedia.org/wiki/Naval_Medical_Research_Center
Storia
NMRC era originariamente il Naval Medical Research Institute, fondato nel 1942, e si trovava nel campus del National Naval Medical Center di Bethesda, nel Maryland. Oltre alla ricerca di problemi di salute e sicurezza per gli ambienti di bordo, è stato coinvolto nelle prime ricerche radiobiologiche dopo lo sviluppo di armi atomiche, l’addestramento degli astronauti durante la corsa allo spazio del 1960, nonché l’istituzione della Navy Tissue Bank e del National Marrow Donor Program. [1][3]
L’Unità di tossicologia della Marina, che era stata fondata nel 1959 in risposta ai problemi di qualità dell’aria all’interno della USS Nautilus e alle preoccupazioni di tossicità sulle sostituzioni di fluidi idraulici infiammabili, fu incorporata nel Naval Medical Research Institute nel 1975 e trasferita l’anno successivo da Bethesda alla Wright-Patterson Air Force Base di Dayton, Ohio in modo da poter condividere le risorse con la divisione Toxic Hazards dell’Aerospace Medical Research Laboratory. [4] L’unità divenne in seguito il Laboratorio degli effetti sulla salute ambientale presso l’Unità di ricerca medica navale di Dayton. [5]
Nel 1998, il Naval Medical Research Institute è stato riorganizzato nel Naval Medical Research Center ed è diventato un’organizzazione ombrello per molti altri comandi subordinati altrove nella nazione e all’estero. Dal 1999, si trova nel Forest Glen Annex a Silver Spring, nel Maryland. Il Forest Glen Annex era originariamente un annesso del Walter Reed Army Medical Center, ma come risultato del processo di riallineamento e chiusura della base la struttura è stata trasferita al comando di Fort Detrick nel 2008. NMRC occupa il Daniel K. Inouye Building, intitolato al defunto senatore Daniel Inouye, insieme al Walter Reed Army Institute of Research. [1][3]
Organizzazione
Sede centrale NMRC presso il Daniel K. Inouye Building nel Forest Glen Annex, Silver Spring, Maryland
Centro di ricerca sulla salute navale presso la base navale di Point Loma, San Diego, California
Naval Medical Research Unit Dayton presso la Wright-Patterson Air Force Base, Dayton, Ohio
Naval Medical Research Unit San Antonio at Brooke Army Medical Center, Joint Base San Antonio, San Antonio, Texas
NMRC ha 1600 dipendenti. [6] Il suo campus principale a Silver Spring è diviso in sette direzioni:[7]
La direzione amministrativa fornisce direzione e supporto alle altre direzioni e stabilisce la politica necessaria per garantire uno sforzo coordinato a sostegno delle esigenze di comando.
La Direzione della ricerca sulla difesa biologica ricerca modi per proteggere il personale militare in caso di attacco biologico.
La Direzione della ricerca sul midollo osseo fornisce supporto di emergenza militare per le vittime con lesioni tossiche del midollo dovute a radiazioni o agenti di guerra chimica.
La Direzione delle malattie infettive conduce ricerche sulle malattie infettive che sono considerate minacce significative per i nostri marinai, marines, soldati e aviatori schierati.
La direzione della medicina operativa e sottomarina conduce ricerche mediche, sviluppo, test e valutazione per sviluppare nuove informazioni e tecnologie per migliorare la salute, la sicurezza, le prestazioni e la prontezza al dispiegamento del personale della Marina e del Corpo dei Marines.
La Direzione dei servizi di ricerca funge da ponte per i ricercatori scientifici della comunità e apre gli sforzi scientifici NMRC alle applicazioni e agli sviluppi della ricerca.
La direzione della gestione delle risorse consiglia l’ufficiale comandante sulle funzioni finanziarie all’interno del comando.
Anche il Naval Infectious Diseases Diagnostic Laboratory si trova nella struttura di Silver Spring. Fornisce servizi di laboratorio diagnostico clinico per militari attivi e le loro famiglie in tutto il mondo, specializzati in malattie meno comuni non coperte dalle strutture di trattamento militare standard del sistema sanitario militare. [8]
NMRC ha anche sette comandi subordinati:[9]
Naval Health Research Center (NHRC) presso Naval Base Point Loma, San Diego, California
Naval Submarine Medical Research Laboratory (NSMRL) presso la base sottomarina di New London, Groton, Connecticut
Naval Medical Research Unit Dayton (NAMRU-D) presso la Wright-Patterson Air Force Base, Dayton, Ohio
Naval Medical Research Unit San Antonio (NAMRU-SA) presso Joint Base San Antonio, San Antonio, Texas
Naval Medical Research Unit Three (NAMRU-3) presso la Sigonella Naval Air Station, Sicilia, Italia
Naval Medical Research Unit Six (NAMRU-6) presso il Centro Medico Naval, Lima, Perù
Naval Medical Research Center Asia (NMRC-A) presso la base navale di Singapore, Singapore
La Naval Medical Research Unit Two a Phnom Penh, in Cambogia, è attualmente un distaccamento del NMRC-A[10]
Le unità di ricerca medica navale One, Four e Five sono state sciolte nel 1970, prima dell’incorporazione delle altre unità nel NMRC nel 1998.
Ex comandanti
Istituto di ricerca medica navale
Capitano William L. Mann, MC, USN (ottobre 1942–luglio 1943)
Capitano E.G. Hakanssen, MC, USN (luglio 1943–aprile 1948)
Capitano Charles F. Behrens, MC, USN (aprile 1948–luglio 1951)
Capitano Wilbur E. Kellum, MC, USN (giugno 1951–febbraio 1956)
Capitano Otto E. Van Der Aue, MC, USN (febbraio 1956–dicembre 1960)
Capitano Henry G. Wagner, MC, USN (dicembre 1960–luglio 1961)
Capitano John R. Seal, MC, USN (luglio 1961–agosto 1965)
Capitano Herschel C. Sudduth, MC, USN (agosto 1965–luglio 1970)
Capitano Tor Richter, MC, USN (luglio 1970–maggio 1974)
Capitano Kenneth W. Sell, MC, USN (maggio 1974–settembre 1977)
Capitano Walter F. Miner, MC, USN (settembre 1977–settembre 1980)
Capitano James Vorosmarti Jr, MC, USN (settembre 1980–gennaio 1983)
Capitano Raymond L. Sphar, MC, USN (gennaio 1983–maggio 1986)
Capitano Otis P. Daily, MSC, USN (maggio 1986–agosto 1986)
Capitano Kurt Sorensen, MC, USN (agosto 1986–agosto 1989)
Capitano Larry W. Laughlin, MC, USN (agosto 1989–ottobre 1992)
Capitano Robert G. Walter, DC, USN (ottobre 1992–giugno 1995)
Capitano Thomas J. Contreras, MSC, USN (giugno 1995–ottobre 1998)
Centro di ricerca medica navale
Capitano Thomas J. Contreras, MSC, USN (giugno 1995–ottobre 1998)
Capitano Richard G. Hibbs, MC, USN (luglio 1999–luglio 2001)
Capitano Richard B. Oberst, MSC, USN (luglio 2001–ottobre 2004)
Capitano Edward L. Antosek, MC, USN (ottobre 2004–ottobre 2006)
Capitano J. Christopher Daniel, MC, USN (ottobre 2006–agosto 2009)
Capitano Richard L. Haberberger Jr, MSC, USN (agosto 2009–agosto 2012)
Capitano John W. Sanders III, MC, USN (agosto 2012–luglio 2015)
Capitano Jacqueline D. Rychnovsky, NC, USN (luglio 2015–aprile 2017)
Capitano Adam W. Armstrong, MC, USN (maggio 2017-giugno 2021)
Il Bureau of Medicine and Surgery (BUMED) è un’agenzia del Dipartimento della Marina degli Stati Uniti che gestisce le attività di assistenza sanitaria per la Marina degli Stati Uniti e il Corpo dei Marines degli Stati Uniti. BUMED gestisce ospedali e altre strutture sanitarie, nonché laboratori per la ricerca biomedica e addestra e gestisce i numerosi corpi di stato maggiore della Marina relativi alla medicina. Il suo quartier generale si trova presso il quartier generale della Difesa nella contea di Fairfax, in Virginia. [1] BUMED ha 63.000 personale medico e più di un milione di beneficiari ammissibili.
https://en.wikipedia.org/wiki/Bureau_of_Medicine_and_Surgery
Storia
BUMED fu uno dei cinque uffici originali della Marina formati nel 1842 per sostituire il Board of Navy Commissioners. È uno dei due uffici ancora esistenti. [3] BUMED ha avuto sede presso l’Old Naval Observatory dal 1942 al 2012. [3][4]
Nel 2005, Navy Medicine ha allineato le sue strutture costiere in quattro comandi generali: Navy Medicine East, Navy Medicine West, Navy Medicine National Capital Area e Navy Medicine Support Command. [5] Nel 2012, il Navy Medicine Support Command è stato rinominato e riallineato nel Navy Medicine Education and Training Command, con le sue unità non addestrative che sono diventate indipendenti sotto BUMED. [6] La più grande componente della Navy Medicine National Capital Area, il National Naval Medical Center di Bethesda, nel Maryland, è stata fusa nel 2011 con il Walter Reed Army Medical Center per formare il Walter Reed National Military Medical Center congiunto a seguito della Base Realignment and Closure Commission del 2005. La struttura fusa è passata sotto la giurisdizione della nuova Joint Task Force National Capital Region / Medical, e nel 2013, Navy Medicine National Capital Area è stata sciolta, con le sue poche strutture rimanenti trasferite alla Navy Medicine East. [7]
Mentre un rapporto del 2006 del Defense Business Board raccomandava che i comandi medici dell’esercito, della marina e dell’aeronautica fossero fusi in un unico comando congiunto, citando risparmi di budget e personale, questa raccomandazione non è stata eseguita e nel 2012 la Defense Health Agency (DHA) è stata istituita separatamente dai comandi medici militari. [8] Tutti e tre i comandi medici militari sono stati comunque tutti spostati per condividere la nuova struttura del quartier generale della difesa a Falls Church con DHA, sempre a seguito del riallineamento e della chiusura della base del 2005. [3]
Organizzazione
Dipartimenti
L’ufficiale comandante del BUMED è il chirurgo generale della Marina degli Stati Uniti, un contrammiraglio. BUMED è diviso in dieci dipartimenti, ciascuno indicato con un codice alfanumerico. Ciascuno dei corpi di stato maggiore è guidato da un contrammiraglio, ad eccezione del Corpo ospedaliero, che è guidato da un sottufficiale capo della forza a causa del suo status di grado arruolato. Gli altri capi dipartimento sono per lo più contrammiragli o civili. [9][10]
M00: Capi di Corpo
M00C1: Capo, Corpo Medico
M00C2: Capo, Dental Corps
M00C3: Capo, Corpo delle infermiere
M00C4: Direttore, Medical Service Corps
M00C5: Direttore, Corpo ospedaliero
M00C6: Direttore, Corpo Civile
Vice Capo, Total Force (DCTF)
M1: Manodopera e risorse
M7: Istruzione e formazione
Vice capo, Operazioni commerciali (DCBO)
Supporto e logistica della flotta (M4)
Gestione e tecnologia delle informazioni (M6)
Vice Capo, Gestione delle risorse/Controllore (DCRM/C)
Vicedirettore, Gestione finanziaria (M8)
Vice Capo Aggiunto, Requisiti di capacità (M9)
Vice Capo, Operazioni, Piani e Prontezza (OP&R)
M2: Ricerca e sviluppo
M3: Operazioni sanitarie
M5: Sicurezza del paziente, qualità clinica e alta affidabilità/Ufficio del Chief Medical Officer (M5)
Comandi subordinati
Quartier generale della Difesa Sanitaria, Falls Church, Virginia
Centro medico navale di Portsmouth, Virginia
Centro medico navale di San Diego, California
Ospedale Navale Napoli, Italia
Ospedale Navale Yokosuka Giappone
Clinica sanitaria navale di Charleston, Carolina del Sud
USNS Mercy (T-AH-19) al largo della costa di Timor Est
BUMED gestisce le seguenti strutture e comandi:[11]
Bureau of Medicine and Surgery, Falls Church, Virginia
Forze mediche navali atlantiche:
Naval Medical Forces Atlantic, Portsmouth, Virginia[12]
Centro medico navale di Portsmouth, Portsmouth, Virginia
Ospedale navale Beaufort, Beaufort, Carolina del Sud
Ospedale navale Camp Lejeune, Camp Lejeune, Carolina del Nord
Ospedale navale Guantanamo Bay, Guantanamo, Cuba
Ospedale navale Jacksonville, Jacksonville, Florida
Ospedale Navale Napoli, Napoli, Italia
Ospedale navale di Pensacola, Pensacola, Florida
Ospedale Navale Rota, Rota, Cadice, Spagna
Ospedale Navale Sigonella, Sigonella, Italia
Capitano James A. Lovell Federal Health Care Center, Great Lakes, Illinois
Naval Health Clinic Annapolis, Annapolis, Maryland
Naval Health Clinic Charleston, North Charleston, Carolina del Sud
Clinica sanitaria navale Cherry Point, Cherry Point, Carolina del Nord
Clinica sanitaria navale Corpus Christi, Corpus Christi, Texas
Naval Health Clinic New England, Newport, Rhode Island
Naval Health Clinic Patuxent River, Patuxent River, Maryland
Naval Health Clinic Quantico, Quantico, Virginia
2º Battaglione dentistico, Camp Lejeune, Carolina del Nord
Forze mediche navali del Pacifico:
Naval Medical Forces Pacific, San Diego, California[13]
Centro medico navale San Diego, San Diego, California
Ospedale navale Bremerton, Bremerton, Washington
Ospedale navale Camp Pendleton, Camp Pendleton, California
Ospedale navale Lemoore, Lemoore, California
Ospedale navale Oak Harbor, Oak Harbor, Washington
Ospedale navale Twentynine Palms, Twentynine Palms, California
Ospedale navale Guam, Agana Heights, Guam
Naval Hospital Okinawa, Okinawa, Giappone
Ospedale Navale Yokosuka Giappone, Yokosuka, Giappone
Naval Health Clinic Hawaii, Pearl Harbor, Hawaii
1st Dental Battalion, Camp Pendleton, California
3º Battaglione dentale, Okinawa, Giappone
Comando di supporto delle forze mediche navali:
Naval Medical Forces Support Command, San Antonio, Texas[14]
Walter Reed National Military Medical Center, Bethesda, Maryland
Navy Medicine Training Support Center, San Antonio, Texas
Centro di addestramento operativo di medicina della Marina, Pensacola, Florida
Altri comandi:
Centro di ricerca medica navale, Silver Spring, Maryland[15]
Centro di ricerca sulla salute navale, San Diego, California
Naval Submarine Medical Research Laboratory, Groton, Connecticut
Unità di ricerca medica navale Dayton, Dayton, Ohio
Unità di ricerca medica navale San Antonio, San Antonio, Texas
Naval Medical Research Unit 2, Phnom Penh, Cambogia
Naval Medical Research Unit 3, Il Cairo, Egitto
Naval Medical Research Center Asia, Singapore
Naval Medical Research Unit 6, Lima, Perù
Naval Medical Logistics Command, Fort Detrick, Maryland[14]
Naval Ophthalmic Support and Training Activity, Yorktown, Virginia[16]
Navy Medicine Information Systems Support Activity, San Antonio, Texas[14]
Centro di salute pubblica della Marina e del Corpo dei Marines, Portsmouth, Virginia[14]
Navy Drug Screening Lab Jacksonville, Jacksonville, Florida[17]
Navi ospedale:
Mentre la struttura di trattamento medico su ogni nave ospedale è gestita dal personale medico di BUMED, le navi stesse sono gestite da marinai civili impiegati dal Military Sealift Command. [18][19]
USNS Mercy (T-AH-19), San Diego, California
USNS Comfort (T-AH-20), Norfolk, Virginia
NAMRU-3 si trasferisce a Sigonella, Italia .
Dean J. Wagner, funzionario esecutivo di NAMRU-3
https://www.c6f.navy.mil/Press-Room/News/News-Display/Article/2051364/namru-3-moves-to-sigonella-italy/
La Naval Medical Research Unit (NAMRU) 3 ha iniziato il suo trasferimento dal Cairo, alla Naval Air Station (NAS) di Sigonella, in Italia, durante una cerimonia in cui il capitano Marshall Monteville ha assunto il comando dell’unità il 12 dicembre 2019.
“NAMRU-3 non vede l’ora di continuare il suo importante lavoro fuori da Sigonella”, ha detto Monteville. “Non importa dove si trovino le nostre funzioni di quartier generale, soddisferemo sempre la nostra missione nel sostenere la salute e migliorare la letalità delle nostre forze dispiegate in Europa, Africa e Medio Oriente”.
La recente decisione di trasferire il comando lontano dal Cairo è stata presa a causa dei necessari aggiornamenti di sicurezza richiesti per le strutture NAMRU-3. NAS Sigonella è stata identificata come il luogo più ideale per le operazioni del quartier generale, poiché Sigonella è geograficamente centrale per i tre comandi combattenti che supporta, U.S. Central Command, U.S. European Command e U.S. Africa Command.
Il comando iniziò come Commissione Typhus degli Stati Uniti nel 1942, che fu istituita per sviluppare misure per la prevenzione, il trattamento e il controllo della malattia. Dopo la seconda guerra mondiale, il governo egiziano invitò la Marina degli Stati Uniti a continuare gli studi di collaborazione sulle malattie endemiche tropicali e subtropicali con scienziati egiziani. Nel 1946, NAMRU-3 fu formalmente istituito come comando e basato al Cairo.
La missione di NAMRU-3 è studiare, monitorare e rilevare le minacce di malattie emergenti e riemergenti di importanza militare e di salute pubblica, nonché sviluppare strategie di mitigazione contro di esse. Ciò avviene in collaborazione con le nazioni ospitanti e le agenzie internazionali e statunitensi come i Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
NAMRU-3 ha una varietà di esperti, di stanza in Italia, Egitto, Ghana e Gibuti; tra cui entomologi, microbiologi e medici infettivi che lavorano insieme per garantire che le forze dispiegate rimangano letali e pronte a combattere.
“Anche dopo molti anni nella flotta, non avevo idea che ci fossero scienziati e tecnici così intelligenti e dedicati che vanno in ambienti austeri, e persino pericolosi, ogni giorno per garantire che marinai e marines rimangano sani e pronti a combattere”, ha detto il Chief Personnel Specialist Dwayne Smith, il leader senior arruolato di NAMRU-3. “Ci sono molti altri laboratori in tutto il mondo che sono altrettanto dedicati al combattente. Questa è un’altra piccola ragione per cui la nostra Marina è la migliore del mondo”.
I compiti specifici includono la sorveglianza dei vettori, in cui insetti come zecche e zanzare vengono raccolti dall’ambiente o dagli animali e analizzati. Le specie di insetti possono fornire informazioni su quali malattie o agenti patogeni possono circolare nell’area. I microbi possono anche essere coltivati ed esaminati da una varietà di fonti per lo stesso motivo.
NAMRU-3 collabora frequentemente con il CDC e altre organizzazioni. L’unità ha fornito supporto alla ricerca collaborativa con il Ministero della Salute, il CDC, l’OMS e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale durante l’epidemia di Ebola del 2014 in Liberia, ed è stata anche determinante nelle iniziative di sviluppo delle capacità di ricerca in Egitto, Africa occidentale e Medio Oriente.
Attualmente, i ricercatori e i collaboratori di NAMRU-3 sono impegnati in diverse aree della ricerca di base, tra cui malattie febbrili acute (febbre), resistenza ai farmaci nella malaria, febbre dengue e altre malattie tropicali e subtropicali in Egitto, Ghana, Gibuti, Camerun, Liberia, Nigeria e Giordania.
NAMRU-3 ha avuto una significativa presenza permanente in Ghana, Gibuti e Il Cairo per molti anni e ha schierato personale in altre località. Con il passaggio alle operazioni del quartier generale presso NAS Sigonella, il comando mantiene una presenza in ciascuna di queste sedi.
Lo staff di NAMRU-3 è attualmente composto da 10 ufficiali e marinai ed è uno dei cinque comandi che fanno parte di una più ampia impresa di ricerca e sviluppo della Marina e del DoD volta a ottimizzare la prontezza dei combattenti.
Oltre a NAMRU – 3, NAMRU-2 si trova a Singapore e NAMRU-6 si trova a Lima, in Perù. Negli Stati Uniti, c’è NAMRU-San Antonio, Texas e NAMRU-Dayton, Ohio.
https://it.wikipedia.org/wiki/Livello_di_biosicurezza
https://it.wikipedia.org/wiki/Base_aerea_di_Sigonella https://it.wikipedia.org/wiki/Main_operating_base
EVENTI PANDEMICI SIMULATI
Raccolta degli eventi simulati prima delle epidemie dal John Hopkins Center di Baltimora nel Maryland,USA e soci (World Economic Forum, Bill&Melinda Gates Foundation ecc) dal 2001 al 2022 che sono sempre le stesse AZIENDE citate nel video che fanno esperimenti sui virus nei bio-laboratori finanziati da loro che poi rilasciano sulle persone facendo bioterrorismo:
https://rumble.com/v21i662-la-simulazione-di-una-nuova-pandemia-catastrophic-contagion.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
Con quale obiettivo vi chiederete? Uccidere le gente per diminuire la popolazione perché secondo le elites siamo in troppi, allora da malati mentali come sono, del resto solo dei pazzi farebbero degli esperimenti con dei virus mortali di malattie incurabili per sterminare la popolazione, non hanno intenzione di curare ma di usare i virus per uccidere i contestatori, come armi per mantenere il potere.
Detengono i virus di malattie mortali ed incurabili in bio-laboratori per farci esperimenti, modificarli e usarli come armi biologiche. Basta vedere i virus che detengono nei biolabs in Italia, ce ne sono di tutti i tipi, nulla di inventato, se avete problemi a crederci chiedete pure al ministero, sicuramente sanno che ci sono, quanti e quali virus hanno lì dentro esattamente.
https://it.wikipedia.org/wiki/Livello_di_biosicurezza
https://en.wikipedia.org/wiki/Bill_%26_Melinda_Gates_Foundation
https://it.wikipedia.org/wiki/Fondazione_Bill_%26_Melinda_Gates
https://www.centerforhealthsecurity.org/our-work/exercises/event201/about
https://www.weforum.org/press/2019/10/live-simulation-exercise-to-prepare-public-and-private-leaders-for-pandemic-response
https://www.centerforhealthsecurity.org/our-work/exercises/
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_wealthiest_charitable_foundations https://en.wikipedia.org/wiki/GAVI
Attualmente è indipendente e ha disponibili cinque laboratori BSL-3 e un laboratorio BSL-4 completato nel 1997.
L’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani (INMI “Lazzaro Spallanzani” IRCCS), sito a Roma in via Portuense,292.
Nei primi anni 2000 il Ministero della salute identificò l’ospedale come polo nazionale contro il bioterrorismo e specializzato nel trattamento di malattie infettive ad elevato impatto, ossia SARS, FEV e MERS. L’Istituto possiede uno dei due laboratori con livello di biosicurezza 4 presenti in Italia (l’altro è presso l’ospedale Luigi Sacco di Milano)
https://www.inmi.it/
https://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_nazionale_per_le_malattie_infettive
https://rumble.com/vmmuzt-le-elit-vogliono-davvero-ridurre-la-popolazione-mondiale.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
SIGONELLA / APPENA SBARCATO IL MAXI LABORATORIO USA SULLE PANDEMIE
Sigonella al centro delle ricerche delle forze armate Usa sul fronte di virus & batteri.
Si è concluso solo da alcune settimane lo sbarco, a Sigonella, del Naval Medical Research Unit 3, NAMRU 3 per i suoi fans a stelle e strisce e non solo. Il trasferimento della poderosa macchina militare sanitaria statunitense è avvenuto in meno di un anno, da febbraio a fine dicembre 2019.
Base di partenza il Cairo, in Egitto, dove NAMRU 3 era stato acquartierato per anni.
Appena arrivato in Sicilia, il comandante dell’Unità, capitano Marshall Monteville, ha così annunciato: “Nessun problema su dove è collocato il nostro quartier generale: noi continueremo a svolgere sempre la nostra missione a supporto della salute e delle capacità operative delle nostre forze dislocate in Europa, in Africa e in Medio Oriente”.
Secondo quanto riportato dai vertici delle forze armate Usa, la decisione di ricollocare a Sigonella il comando di Namru 3 è stata assunta per non meglio precisate “necessità di potenziamento della sicurezza richiesta per le facility dell’unità specializzata”.
La location, a quanto pare, è ideale perché “geograficamente al centro dei tre comandi combattenti da essa stessa supportati: U.S. Central Command, U.S. European Command e U.S. African Command”, chiariscono al Pentagono.
Lo staff di comando di Namru 3 è formato da una decina di ufficiali della US Navy, nonché da molti ricercatori del Dipartimento della Difesa e di non poche aziende private (di cosa? di chi?), “animate ad ottimizzare le capacità di combattimento” delle forze armate statunitensi, dei paesi alleati e dei partner.
Non è l’unica Unità, quella ora dislocata a Sigonella. Altre quattro si trovano a Sant’Antonio, in Texas, a Dayton, in Ohio, a Singapore e a Lima (Perù).
Attualmente gli esperti e i collaboratori di Namru 3 sono impegnati in diverse aree, dal Camerun alla Liberia, dalla Nigeria alla Giordania, per effettuare ricerche di base sulle malattie virali e quelle tropicali e subtropicali. Quindi “malattie enteriche, infezioni acute respiratorie, epatiti, tubercolosi, meningiti, Hiv e varie infezioni da parassiti, batteri e virus che sono endemiche e rappresentano un grave problema pubblico nelle regioni di intervento”.
L’Unità, poi, è specializzata nella ricerca e sperimentazione di “agenti profilattici come vaccini e farmaci contro le infermità e le infezioni tropicali che causano una severa mortalità o morbosità al personale militare Usa che opera in questi ambienti”.
Inoltre, “concorre ad assistere i reparti e le infrastrutture mediche delle forze armate dei paesi partner nella sorveglianza di focolai epidemici e durante le pandemie, nella formazione tecnico-scientifica ed epidemiologica e nella gestione dei più moderni laboratori di biologia molecolare”.
Ecco cosa viene ancora sottolineato dal Pentagono: “Attraverso queste collaborazioni, Namru3 può condurre ricerche sulle infermità che minacciano le truppe ivi schierate e che non sono comunemente conosciute negli Usa, ottenendo in anticipo informazioni sulle incombenti pandemie, come ad esempio l’influenza aviaria che potrebbe colpire la prontezza militare operativa”.
Sottolinea il blogger antimilitarista Antonio Mazzeo. “La rilevanza dell’impegno più che controverso di Namru3 nel campo della ricerca anti-virale è comprovato dai riferimenti contenuti in importanti studi scientifici pubblicati dal Journal of Virology della Società Americana di Microbiologia. In particolare nel 2013 è stato reso noto come i laboratori dell’Unità militare abbiano analizzato i tamponi con tessuti rettali e campioni delle feci di alcuni bambini di comunità rurali egiziane, vittime di diarree di origine batterica, nell’ambito di una ricerca di alcune università statunitensi sull’Enterotossigeno Escherichia coli (ETEC). Nel 2016, i virus influenzali della pandemia H7N9, isolati da Namru 3, sono stati oggetto di uno studio internazionale sul ‘ruolo delle cellule endoteliali polmonari nell’orchestrazione della produzione di citochina e nel reclutamento dei leucociti durante l’infezione virale influenzale’”.
Non è finita: “Ancora nel 2016, test di laboratorio al Cairo sul Coronavirus Mers-CoV che aveva colpito violentemente l’area mediorientale quattro anni prima: nello specifico si è valutata la risposta immunitaria dei topi al ceppo virale isolato in Giordania.
Infine nel 2017, The Journal of Virology ha pubblicato gli esiti di una ricerca sulla diffusione in nord Europa del virus dell’aviaria H10N8 proveniente dalla Cina, che ha visto i laboratori di Namru3 cooperare nell’isolamento del virus e della produzione di un apposito vaccino, tramite la sua sperimentazione in vitro e in vivo sui furetti”.
Conclude Mazzeo: “E’ presumibile che adesso, in piena emergenza Coronavirus, ufficiali e ricercatori statunitensi stiano lavorando a pieno regime nei laboratori aperti nella grande base di Sigonella. Certo, a caval donato non si guarda in bocca. Ma se invece ci trovassimo di fronte alle fauci del Cavallo di Troia?”.
http://www.lavocedellevoci.it/2020/03/16/sigonella-appena-sbarcato-il-maxi-laboratorio-usa-sulle-pandemie/
Gli Stati Uniti hanno recentemente trasferito il laboratorio medico-scientifico della Marina dall’Egitto alla Sicilia. La pandemia di Covid-19 non c’entra, ma il contributo degli scienziati militari a stelle e strisce è già stato decisivo nell’identificazione di MERS-CoV.
di Piero Messina
USA, CORONAVIRUS, TECNOLOGIA, DIFESA, PANDEMIA
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“It was a long and winding road”.
A Marshall Monteville, ufficiale comandante della Naval Medical Research Unit 3 (Namru-3), il trasloco della sua struttura dal Cairo alla Piana di Catania ha fatto venire in mente il ritornello d’una famosa canzone dei Beatles. Dal 1942 il Namru-3 ha operato nel quartiere El Abaseya, nei dintorni della capitale egiziana. Con un budget da cinque milioni di dollari stanziato dal governo federale, in meno di dieci mesi – dal febbraio al dicembre dello scorso anno – il laboratorio medico-scientifico della Marina militare americana ha fatto armi e bagagli e si è trasferito nel compound di Sigonella. I dati finanziari di quell’operazione sono indicati nel bilancio provvisorio per l’anno fiscale 2019 del “Defense Health”, programma operativo sottoposto al controllo del Dipartimento della Difesa statunitense.
Che cos’è il Namru-3 e perché è stato trasferito dall’Egitto alla Sicilia? Di cosa si occupano i dieci ufficiali medici che oggi fanno parte dello staff agli ordini del comandante Monteville?
Per rispondere al primo quesito, è necessario descrivere come il governo statunitense difende le proprie truppe dal punto di vista sanitario. Il principale centro è l’Nmrc, il Naval Medical Research Center di Silver Spring, nel Maryland. Secondo le informazioni ufficiali, l’Nmrc espleta la funzione di “agenzia di ricerca di base e di biomedicina applicata” per la Marina militare statunitense e per il corpo dei Marines. Il centro ricerca di Silver Spring è articolato in due divisioni, i cui compiti sono la protezione del personale militare in caso di attacchi biologici, nucleari e chimici. Al quartier generale di Silver Spring fanno da corollario i “Namru”, vere e proprie antenne operative della rete militare sanitaria creata dal Dipartimento della Difesa. Dal 1997 questi centri sono integrati nel sistema Geis (Global Emerging Infections Surveillance). La missione delle unità di ricerca consiste nello studiare, monitorare e rilevare le minacce di malattie emergenti e riemergenti di importanza militare. Vengono condotti degli studi anche in materia di salute pubblica.
Tutte le attività del Namru vengono comunicate al Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’equivalente a grandi linee del nostro Istituto superiore di sanità. Oltre al sito di Sigonella, il network è composto da sedi operative presenti a Singapore, Lima (Perù), San Antonio (Texas) e Dayton (Ohio). Questi centri militari di ricerca sono strutturati in modalità hub and spoke. In pratica, ognuna di quelle sedi ha delle estensioni territoriali: il Namru siciliano, in particolare, ha competenza sui laboratori dislocati in Egitto, Ghana e Gibuti.
Per le ragioni del trasloco in Sicilia, va sgombrato il campo dalla sfortunata coincidenza temporale con la pandemia di coronavirus; la decisione era già stata presa da tempo. Sul piano militare, la scelta di spostare il comando lontano dal Cairo è dovuta, raccontano i report del Cdc, “agli aggiornamenti di sicurezza necessari per le strutture Namru-3”. Quindi, si tratta di una scelta da far risalire direttamente al Dipartimento della Difesa. Il trasferimento del quartiere generale del centro di ricerca nel cuore della Naval Air Station di Sigonella è giustificato dal fatto che risulta “il luogo più ideale per le operazioni, poiché l’Hub of the Med risulta geograficamente centrale rispetto ai tre comandi di combattimento che il centro di ricerca deve supportare: il comando centrale (Centcom), il comando europeo (Eucom) e il comando africano (Africom)”.
Carta di Laura Canali – 2020
Resta da comprendere quale possa essere la dotazione tecnica e scientifica del centro di Sigonella. Fa un po’ paura immaginare la presenza di laboratori top secret nel bel mezzo di una base dove sono stazionati droni e testate nucleari. Il budget 2020 del governo federale assegna al Namru siciliano una somma variabile compresa tra 500 mila e un milione di dollari da destinare all’acquisto di attrezzature. Quali, non è dato sapere. Ma è lo stesso Monteville, comandante del centro catanese, ad escludere almeno per il momento la presenza di laboratori nella sede siciliana. Un bel sospiro di sollievo, in tempi di pandemia. Anche perché tra i campioni virali trattati nel tempo dal Namru nei laboratori del Cairo ci sono le prove della prima trasmissione di un coronavirus dal pipistrello all’uomo, quindi con le stesse modalità che gli scienziati attribuiscono al Covid-19.
Per essere precisi, sono stati proprio i medici militari di Namru-3 a isolare e individuare quel coronavirus del Medio Oriente: dall’aprile del 2012 a oggi ha contagiato 842 persone, con un bilancio di 322 vittime e un tasso di mortalità del 38%. I risultati di quella scoperta sono stati illustrati nel bollettino ufficiale della Naval Medical Research development del giugno 2014, paper realizzato in collaborazione con American Forces Press service. Per quella malattia, dalla sintomatologia simile al Covid 2019, non è ancora disponibile un vaccino o una cura definitiva. Ma gli americani continuano a lavorarci, sforzo dimostrato dalla costante diffusione, da parte dell’ Armed Forces Health Surveillance Center, di bollettini scientifici e medici dedicati al tema del controllo del Mers-Cov virus.
Con un terzo della popolazione mondiale bloccata in quarantena, il contributo degli scienziati militari può essere decisivo. Argomento delicato, perché il connubio tra militari e medicina rischia di dare adito a ipotesi di complotto. Lo dimostra il caso del reportage del 2015 della rubrica del Tg3 Tgr Leonardo, tornato alla ribalta in questi giorni. In quello studio, realizzato in tandem da istituti di ricerca cinesi e laboratori statunitensi, veniva sottolineata la possibile letalità di un supervirus della famiglia dei corona, capace di arrivare alla specie umana dal pipistrello ferro di cavallo (Rhinolophus) cinese. La comunità scientifica è dovuta intervenire immediatamente per mettere un freno alle centinaia di teorie cospirative esplose sul web, tutte centrate sulla tesi della creazione del Covid-19 in laboratorio per scopi militari. Nello studio proposto dalla rubrica Leonardo, tuttavia, si faceva menzione proprio del Mers-Cov, il virus scoperto nel 2012 dallo staff del Namru-3.
Campioni di quel virus (non creato in laboratorio, ma individuato e analizzato dallo staff militare guidato dal luogotenente Gabriel Defang) sono stati sottoposti anche all’esame e alla validazione del Cdc. Per capire come si debba procedere nel contrasto a una pandemia, quindi, viene in soccorso proprio l’esperienza del luogotenente Defang e del suo staff.
La scoperta di quel coronavirus è durata quasi un anno: i primi casi di Mers-Cov vennero registrati in Giordania e in Arabia Saudita nell’aprile del 2012. La vicenda è stata ricostruita da Micheal J. Cooper, ufficiale medico a quei tempi al comando della sezione malattie respiratorie del Geis: “Nell’aprile 2012 si verifica un focolaio di una grave malattia respiratoria acuta in un ospedale giordano e il Ministero della Salute di Amman chiede l’intervento dello staff di Namru-3 per indagare sull’epidemia”.
Tutti i pazienti ricoverati vengono sottoposti ad analisi. Si pensa a un ritorno della Sars-Cov del 2003, ma i test danno esito negativo, così come risultano negativi al confronto con altri ceppi di coronavirus. A settembre, però, si registrano altri casi di una malattia respiratoria non identificata. Questa nuova sindrome arriva anche a Londra e negli Stati Uniti. Così, ricorda sempre Cooper, “nel mese di ottobre 2012 chiediamo ai nostri partner in quattro sedi diverse di fare sorveglianza retrospettiva su tutti i loro campioni a cui erano associate delle malattie respiratorie”.
Tra i partner coinvolti nella ricerca c’è il laboratorio Namru-3. Sono stati proprio i ricercatori del Cairo a collegare i casi dell’autunno 2012 all’epidemia che aveva colpito la Giordania nell’aprile precedente. Così è stato identificato il Mers-Cov. Come ricorda lo stesso Cooper, campioni di quel virus sono stati condivisi con il Cdc statunitense.
https://www.limesonline.com/coronavirus-usa-sigonella-laboratorio-militari-pandemia/117358
In tempi di pandemia emerge nuovamente l’urgenza di tenere sotto stretto controllo tutte le istituzioni italiane e straniere, operanti in Italia, che gestiscono attività di ricerca e prevenzione sui virus e armi batteriologiche.
Lo scorso dicembre è terminato, nel silenzio generale, il delicato e complesso trasferimento, durato oltre dieci mesi, di uno dei principali centri di ricerca delle forze armate USA (NAMRU-3) dal Cairo alla base aerea siciliana di Sigonella. Si tratta di un’unità, tra le maggiori del genere, che ha il compito di “studiare, monitorare ed individuare minacce sanitarie emergenti e riemergenti di importanza militare e pubblica, nonché sviluppare strategie mirate a mitigare queste minacce.”
L’unità si avvale della collaborazione delle nazioni ospitanti, di agenzie statunitensi e internazionali come lo US Centers for Disease Control (CDC) e l’OMS.
L’importanza e le dimensioni di questa struttura avrebbero imposto al Governo italiano di informare i cittadini, ma tutto ciò non è avvenuto. Alla luce di quello che il nostro Paese sta tragicamente vivendo proprio a causa di un’epidemia, il silenzio delle nostre istituzioni sembra ancora più grave. Perché il Presidente del Consiglio e le istituzioni in genere non hanno sentito la necessità d’informare gli italiani di questa importante novità? Tutta questa segretezza appare in palese contraddizione con il principio democratico.
https://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/49930-laboratorio-usa-a-sigonella-namru-3-opportuno-monitorare-attivita-battereologiche-militari-in-italia
Avviato nel febbraio 2019, il 12 dicembre scorso si è concluso nella grande stazione aeronavale siciliana il progetto di “ricollocazione” dalla storica sede del Cairo, Egitto, della Naval Medical Research Unit (NAMRU) 3, con la cerimonia di insediamento al comando dell’unità del capitano Marshall Monteville. “NAMRU-3 non vede l’ora di continuare il suo importante lavoro fuori da Sigonella”, ha dichiarato Monteville. “Nessun problema su dove è collocato il nostro quartier generale: noi continueremo a svolgere sempre la nostra missione a supporto della salute e delle capacità operative delle nostre forze dislocate in Europa, Africa e Medio oriente”.
Secondo quanto riportato dai vertici delle forze armate statunitensi, la decisione di “ricollocare” in Sicilia il comando di NAMRU-3 sarebbe stata presa per non meglio specificate “necessità di potenziamento della sicurezza richieste per le facility” dell’unità specializzata. “NAS Sigonella è stata identificata come la migliore location per il quartier generale operativo in quanto è geograficamente al centro dei tre comandi combattenti da essa stessa supportati: U.S. Central Command, U.S. European Command e U.S. Africa Command”, spiega il Pentagono. “NAMRU-3 ha avuto una significativa presenza in Ghana, Gibuti ed Egitto per molti anni e ha dislocato il proprio personale in altre aree. Con il trasferimento del quartier generale a NAS Sigonella, il comando sta mantenendo una presenza in ognuna di queste località. Attualmente i ricercatori e i collaboratori di NAMRU-3 sono impegnati in diverse aree di ricerca di base sulle infermità virali e le malattie tropicali e subtropicali anche in Camerun, Liberia, Nigeria e Giordania”. Inoltre essi seguono l’evoluzione di eventuali problematiche epidemiologiche di cui potrebbe essere vittima il personale militare e civile del Dipartimento della Difesa dislocato in Turchia, Afghanistan ed Iraq.
Lo staff di comando di NAMRU-3 è composto da una decina di ufficiali di US Navy, a cui si affiancano ricercatori del Dipartimento della Difesa e di alcune aziende private “animate a ottimizzare le capacità di combattimento” delle forze armate degli Stati Uniti e dei paesi partner. L’unità può inoltre contare su un pool di “esperti” di entomologia, microbiologia e infettivologia. Oltre a quella di stanza a Sigonella, esistono altre quattro unità della Naval Medical Research sparse a livello mondiale: NAMRU-San Antonio in Texas; NAMRU-Dayton in Ohio; NAMRU-2 a Singapore e NAMRU-6 a Lima, Perù.
“La missione di NAMRU-3 è quella di studiare, monitore e individuare le emergenti e riemergenti minacce di malattie che interessano i militari e la salute pubblica, così come quella di sviluppare strategie di mitigazione contro di esse”, riporta il Pentagono. “Ciò è svolto in partnership con le nazioni ospitanti e le agenzie Usa come U.S. Centers for Disease Control (CDC). Le ricerche di base, epidemiologiche e cliniche di NAMRU-3 si rivolgono in particolare alle malattie enteriche, alle infezioni acute respiratorie, alle epatiti, alla tubercolosi, alle meningiti, all’HIV e a varie infezioni da parassiti, batteri e virus che sono endemiche e rappresentano un grave problema pubblico nelle regioni d’intervento”. L’unità medico-militare si è specializzata nella ricerca e sperimentazione di “agenti profilattici come vaccini e farmaci contro le infermità e le infezioni tropicali che causano una severa mortalità o morbosità al personale militare Usa che opera in questi ambienti”.
“Generalmente gli studi vengono effettuati con fondi propri o piccoli investimenti da parte delle principali compagnie farmaceutiche e si rivolgono alle infezioni da parassiti come la malaria a la leishmaniosi, al dengue e alle altre patologie virali, alle malattie da batteri come la “diarrea del viaggiatore” (ETEC, campylobacter, shigelle), ecc”. Rilevanti le ricerche nel campo dei vaccini e dei farmaci resistenti alla malaria da falciparum o alle “infezioni batteriche nosocomiali”. NEMRU-3 concorre inoltre ad assistere i reparti e le infrastrutture mediche delle forze armate dei paesi partner “nella sorveglianza di focolai epidemici e durante le pandemie”, nella formazione tecnico-scientifica e epidemiologica e nella gestione dei più moderni laboratori di biologia molecolare. “Attraverso queste collaborazioni, NAMRU-3 può condurre ricerche sulle infermità che minacciano le truppe ivi schierate e che non sono comunemente conosciute negli Stati Uniti d’America, ottenendo in anticipo informazioni sulle incombenti pandemie come ad esempio l’influenza aviaria che potrebbe colpire la prontezza militare operativa”, ammette ancora il Pentagono. NAMRU-3 svolge anche sperimentazioni dal vivo con insetti (zanzare, mosche ecc.) e animali più evoluti, come i piccoli mammiferi. “Nei laboratori dell’unità medico-militare possono anche essere coltivati ed esaminati microbi provenienti da differenti fonti”, aggiungono i vertici delle forze armate Usa.
Creata nel 1942 durante la campagna in Africa come “Commissione USA contro il Tifo”, l’unità d’eccellenza s’insediò nella capitale dell’Egitto subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale per rimanervi ininterrottamente sino a qualche mese fa. Nel corso degli anni ha svolto autonomamente o in collaborazione con le autorità egiziane studi e interventi sulle maggiori malattie endemiche. Più recentemente ha garantito il proprio supporto tecnico-scientifico per alcune indagini epidemiologiche in Africa e Medio oriente, come ad esempio le violenti gastroenterite acute che hanno colpito nel 1999 i militari Usa di stanza nella base aerea di Incirlik, Turchia; l’impressionante numero di morti verificatosi nello stesso anno nel dipartimento di Gharbia, Egitto, causato, presumibilmente, dall’intossicazione di metanolo; le gravi lesioni cutanee che hanno colpito numerosi cittadini in Egitto nel 2000, presumibilmente a seguito di un’accidentale esposizione alle radiazioni; la febbre epidemica che ha falcidiato innumerevoli vittime nella Rift Valley in Yemen, ancora nel 2000. A partire dal 1987, NAMRU-3 ha pure avviato un’assai discutibile partnership con l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sull’HIV/AIDS. Nel 2001 l’unità medico-militare è stata riconosciuta dall’OMS quale “Centro di collaborazione per le malattie infettive emergenti e/o riemergenti” e successivamente quale “laboratorio di referenza” per le influenze e le meningiti nella Regione del Mediterraneo orientale, mentre è in atto il processo di riconoscimento come laboratorio per l’influenza aviaria.
Solo negli ultimi vent’anni NAMRU-3 ha condotto una settantina di indagini epidemiologiche in 25 paesi differenti, tra cui Yemen, Arabia Saudita, Oman, Siria, Sudan, Ucraina, Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakhstan e Azerbaigian. Sono stati pure effettuati “raffinati test diagnostici” sul virus che causa l’insorgenza della febbre emorragica “Lassa” negli esseri umani e in altri primati, mentre a partire dal 2008 le forze armate della Giordania hanno accettato l’invito di NAMRU-3 a cooperare ai test contro l’influenza aviaria e altre “sindromi respiratorie acute gravi (SARS)”. La partnership con il paese mediorientale si è pure concretizzata nel biennio 2014-2015 con ricerche e interventi contro l’infermità respiratoria di origine virale “MERS” (altro ceppo di coronavirus) che aveva colpito la regione mediorientale. Ancora in Egitto NAMRU-3 ha operato nel 2015 con le autorità sanitarie nazionali durante l’epidemia di dengue nel distretto di Dayrout, testando il virus tipo I, e per “identificare le mutazioni nelle glico-proteine del virus del ceppo influenzale H5M1”, quello da cui si sono originate alcune gravi recenti epidemie. Nel 2018, l’unità Usa ha pure cooperato con le autorità egiziane ai programmi di ricerca contro l’espansione del virus dell’epatite C.
Sono stati condotti progetti di ricerca con le autorità militari del Ghana per “migliorare le competenze e le infrastrutture per i test dei nuovi vaccini anti-malarici”; i laboratori dell’unità, in collaborazione con USAID (U.S. Agency for International Development), sono stati attivati pure in occasione dell’epidemia di Ebola che a partire dal 2006 ha colpito Ghana, Liberia, Sierra e Guinea. Recentemente NAMRU-3, il Comando Usa per le operazioni nel continente africano (USAfricom) e l’U.S. Army Medical Research Division – Kenya (un’unità dell’esercito con funzioni similari a quella oggi di stanza a Sigonella) hanno promosso la East and West Africa Malaria Task Force “per assistere i partner militari di undici stati africani nei loro programmi anti-espansione della malaria”. La task force ha sede ad Accra, capitale del Ghana, dove NAMRU-3 ha avviato una stretta collaborazione pure con il Noguchi Memorial Institute for Medical Research e l’Ospedale Militare n. 37. Al Noguchi Institute si è insediato un distaccamento di NAMRU-3 con relativi laboratori e spazi amministrativi, che ha già svolto ricerche e test su alcune malattie infettive (sindromi o pandemie influenzali, infermità con trasmissione sessuale, ecc.) e su farmaci e vaccini anti-malarici. Nel luglio 2018 è stato inaugurato all’interno dell’Ospedale militare n. 37 un laboratorio molecolare per “l’individuazione di agenti patogeni per Ebola, febbre gialla e febbre Lassa” con personale di NAMRU-3 e fondi del Dipartimento della Difesa Usa. Il laboratorio sta eseguendo test su campioni provenienti dal Benin e dal Camerun per isolare il virus della Chikungunya, una malattia febbrile acuta che si trasmette grazie alla puntura di zanzare infette. Il primo marzo 2020, il ministro della sanità del Ghana ha reso noto che nell’ambito dei provvedimenti emessi per contrastare la diffusione del Coronavirus (COVID-19), i test dei tamponi sui casi sospetti saranno effettuati al Noguchi Memorial Institute for Medical Research “con il supporto di OMS e dell’US Naval Medical Research Unit 3”. L’unità medico-militare, congiuntamente ad altre agenzie statunitensi, “ha inoltre assicurato la fornitura delle apparecchiature, dei fondi e dei reagenti per i test” e “sosterrà la realizzazione e la pubblicazione dei materiali informativi da distribuire alla popolazione e la necessaria formazione del personale sanitario”.
La rilevanza dell’impegno più che controverso di NAMRU-3 nel campo della ricerca anti-virale è comprovato dai riferimenti contenuti in importanti studi scientifici pubblicati dal Journal of Virology della Società Americana di Microbiologia. In particolare nel 2013 è stato reso noto come i laboratori dell’unità militare abbiano analizzato i tamponi con tessuti rettali e campioni delle feci di alcuni bambini di comunità rurali egiziane, vittime di diarree di origine batterica, nell’ambito di una ricerca di alcune università statunitensi sull’Enterotossigeno Escherichia coli (ETEC). Nel 2016, i virus influenzali della pandemia H7N9, isolati da NAMRU-3, sono stati oggetto di uno studio internazionale sul “ruolo delle cellule endoteliali polmonari nell’orchestrazione della produzione di citochina e nel reclutamento dei leucociti durante l’infezione virale influenzale”. Ancora nel 2016, test in laboratorio al Cairo sul coronavirus Mers-CoV che aveva colpito violentemente l’area mediorientale quattro anni prima: nello specifico si è valutata la risposta immunitaria dei topi al ceppo virale isolato in Giordania. Infine nel 2017, The Journal of Virology ha pubblicato gli esiti di una ricerca sulla diffusione in nord Europa del virus dell’aviaria H10N8 proveniente dalla Cina.
E’ presumibile che adesso, in emergenza coronavirus (Covid-19), ufficiali e ricercatori statunitensi stiano lavorando a pieno regime nei laboratori aperti nella grande base di Sigonella.
https://www.maurizioblondet.it/a-sigonella-i-militari-usa-che-manipolano-virus-e-brevettano-antivirali/
https://eg.usembassy.gov/wp-content/uploads/sites/156/2016/10/NAMRU-3.pdf
https://www.med.navy.mil/Naval-Medical-Research-Center/R-D-Commands/Naval-Medical-Research-Unit-3/