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Aggiunto da il 2016-04-20

Sarà svelato il 26 aprile in anteprima mondiale

(Agenzia ANSA) – BARI, 20 Aprile 2016 – L’Uomo di Altamura ha un volto: il suo viso, con tanto di capelli, barba e baffi, sarà presentato in anteprima mondiale alla stampa nazionale e internazionale il 26 aprile prossimo. L’Uomo di Altamura, scoperto più di vent’anni fa (1993) da alcuni speleologi altamurani e baresi, rappresenta uno scheletro umano di morfologia “arcaica” e probabilmente completo; appartiene a una specie estinta del genere Homo, probabilmente a Homo neanderthalensis. Il 26 aprile sarà presentata la ricostruzione a grandezza naturale dello scheletro della grotta di Lamalunga, realizzata sulla base di una analisi rigorosamente scientifica dai paleo-artisti olandesi Adrie e Alfons Kennis, fra i più qualificati al mondo in ricostruzioni paleoantropologiche, nelle quali si combinano dati scientifici ed interpretazione artistica. Sarà inoltre mostrata la ricostruzione 3D del cranio dell’Uomo di Altamura, estratto virtualmente dal suo scrigno carsico nell’ambito dello stesso progetto di ricostruzione.

Gli scienziati hanno estratto il campione di DNA più antico di un uomo di Neanderthal da un uomo che era caduto e morto in quella che oggi è la caverna del ritrovamento nella grotta di Lamalunga ad Altamura in Italia.

Gli scienziati inoltre hanno recentemente estratto il DNA da antichi resti di ominidi e realizzato che questi non solo è il più antico DNA di Neanderthal mai estratto, ma anche di quanti anni è in realtà. Secondo i loro test, l’uomo ha vissuto circa 150.000 anni fa. L’analisi dei materiali e delle ossa attraverso esami genetici hanno concluso che i fossili erano quelli di un uomo di Neanderthal la cui specie ha vissuto circa dai 40.000 ai 200.000 anni fa. Dalla datazione dei frammenti rinvenuti intorno alla grotta e quella delle sue ossa si conferma il periodo da circa 130.000 a 172.000 anni fa.

Fu nel 1993, che alcuni speleologi ritrovarono un antico teschio ed il corpo circondato da depositi di calcite in una cava di calcare nei pressi della città di Altamura, in Italia.

Quello che oggi è chiamato “Uomo di Altamura” si pensa sia finito lì dopo che, caduto in un pozzo, non è stato più in grado di salire, morendo così di sete e di fame.

Per molti anni, i ricercatori decisero di non rimuovere le ossa per evitare di causarne la distruzione o rovinare irreparabilmente i preziosi reperti, ma di recente hanno ottenuto il permesso per rimuovere un piccolo frammento di spalla affinchè si potesse studiare il DNA.

I Neanderthal avevano solo una differenza genetica nel DNA del 0,12 % da quello degli Homo Sapiens sapiens di oggi.

Homo neanderthalensis – 3D forensic facial reconstruction