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Aggiunto da il 2012-10-31

Dovevano abbassare l’esoso aggio di Equitalia, invece, non solo resta quasi invariato ma, saranno i contribuenti a pagare l’Iva che Equitalia non ha mai versato.

La Federcontribuenti svela il trucchetto inserito nel decreto crescita del 20 ottobre scorso, ” siamo al limite dell’abuso causativo di vantaggio patrimoniale a danno dei contribuenti italiani ”. Nel trafiletto del decreto la cancellazione dell’esenzione IVA “dall’attività di riscossione effettuata da soggetti ai quali viene corrisposto un aggio”. Dunque, un nome per tutti: Equitalia. Ce ne dice di più il presidente Paccagnella: ” avevano promesso di abbassare il salatissimo aggio e lo abbasseranno al 7%, ma, su questo caricheranno l’Iva facendolo risalire di un punto e mezzo di percentuale: si otterrà quindi un aggio del 8,5% anziché 9%. L’Iva la pagherà il contribuente, in questo Equitalia si comporta come una qualsiasi azienda, facendo quindi il sostituto d’imposta. Il punto è che Equitalia ha accumulato un debito di Iva nei confronti dello Stato (proprio perché non la aveva mai pagata ) ”. Il debito accumulato verrà spalmato sulle teste dei contribuenti. L’avvocato di Federcontribuenti, Fortunato Forcellino: ” l’aggio al 9% viene calcolato anche sugli interessi di mora che paga il contribuente. L’Iva verrà calcolata quindi anche sugli interessi? È un regalo vero e proprio dal momento che Equitalia non deve anticipare alcuna somma e, soprattutto, non corre alcun rischio come azienda. La scorsa primavera arrivava al ministero dell’economia, dalla commissione europea, una richiesta di spiegazione in merito all’esenzione dell’Iva in favore di Equitalia. In particolare, le istituzioni comunitarie volevano capire perché la società di riscossione dei tributi, al 51% dell’Agenzia delle entrate e al 49% dell’Inps, fosse esente dal pagamento dell’Iva. L’Ue faceva notare, ai distratti tecnici di casa nostra che, nella sesta direttiva Iva, la bibbia dell’imposta in ambito europeo, non c’è traccia di uno specifico passaggio che esenterebbe dall’applicazione del tributo l’attività riscossione dei tributi. Tale passaggio è presente solo all’interno della legge italiana (dpr. 633/1972), in barba alle direttive europee. Per evitare pericolose incursioni europee, il nostro governo, decide di optare per la furbata del secolo?

FEDERCONTRIBUENTI BAT
Sede Provinciale di Canosa di Puglia
EMAIL : federcontribuentibat@libero.it
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