SIRIA – DAMASCO, 16 maggio – Un leader dell’Isis, detto il “ministro del petrolio” Abu Sayyaf, è stato ucciso in un blitz delle forze speciali Usa che volevano catturarlo, nella Siria orientale a Deir Ezzor. Lo riferisce la Cnn. Sayyaf, responsabile Isis per gli affari collegati al petrolio, è stato ucciso durante la notte tra venerdì e sabato nel corso di un conflitto a fuoco con le forze speciali americane. La moglie, Umm Sayyaf, è stata catturata e trasferita in Iraq per essere interrogata, prosegue la Cnn. Tutti i soldati Usa impegnati nel blitz sono rimasti illesi. Una decina di jihadisti sono stati uccisi nel conflitto.
La portavoce del consiglio di sicurezza nazionale Bernardette Meehan ha detto: “Abu Sayyaf è stato un leader ISIL che, tra le altre cose, ha avuto un ruolo di primo piano nella supervisione delle operazioni di petrolio e gas illecite di ISIL, una fonte primaria di reddito che consente all’organizzazione terroristica di autofinanziarsi svolgendo le loro tattiche brutali e opprimendo migliaia di civili innocenti. Era anche coinvolto personalmente in operazioni militari del gruppo.”
Umm Sayyaf, sua moglie, è attualmente in stato di detenzione militare in Iraq. Una giovane donna della minoranza religiosa yazidi è stata salvata. “Abbiamo il sospetto che Umm Sayyaf sia un membro di ISIL e che abbia svolto un ruolo importante nelle attività terroristiche di ISIL, e potrebbe essere stata complice anche nell’asservimento non solo psicologico della giovane donna salvata la notte scorsa”, ha detto Meehan. ISIL è un acronimo alternativo a ISIS.
Prima di Sabato, la maggioranza degli americani non avevano mai sentito parlare di Abu Sayyaf. Ma secondo il Dipartimento della Difesa, questi è il più anziano capo di Stato Islamico che esercitava un tipo di potere degno dell’invio di forze statunitensi per operazioni speciali in Siria orientale per una missione più unica che rara, nonché rischiosa, per catturarlo. Tale potere, hanno annunciato i funzionari in seguito al raid, in ultima analisi, ha ucciso Sayyaf, poiché questo comportava l’attività principale economica del mercato nero del petrolio e del gas, alimentando lo Stato islamico. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Bernadette Meehan ha affermato in un comunicato stampa: “Abu Sayyaf è stato un leader ISIL anziano che, tra le altre cose, ha avuto un ruolo di primo piano nella supervisione delle operazioni di petrolio e gas illecite dell’ISIL – una fonte primaria di reddito che consente all’organizzazione terroristica di portare avanti le loro tattiche brutali e le strategie del terrore, opprimendo migliaia di civili innocenti. “L’intenzione dell’incursione di Venerdì notte era quella di catturare Sayyaf vivo ma, come il Dipartimento della Difesa ha riferito, è stato ucciso dopo aver tentato d’impegnare le forze americane.”