Secondo un rapporto del Wall Street Journal editato nel pomeriggio di Lunedì 29 giugno scorso, la Grecia non avendo pagato entro il Martedì 30 giugno successivo 1.550.000.000 € (circa 1,55 miliardi di euro = 1,73 miliardi dollari) a causa del prestito elargito dal Fondo Monetario Internazionale, rischierà il default. Il Wall Street Journal, in questo caso stava citando un funzionario del governo greco.
Questo tuttavia, era una mossa prevedibile dato il cambiamento, che le cose hanno preso durante il fine settimana scorso.
Il precedente Lunedì, sul Business Insider Lianna Brinded aveva riferito che i mercati si stavano preparando per un default della Grecia, con gli analisti di Barclays che scrivevano: “è quasi certo che il governo ellenico non sarà in grado di rendere il 30 giugno al FMI tale esoso pagamento.”
(Come hanno notato quelli del Financial Times e gli altri, il mancato pagamento al Fondo Monetario Internazionale non è tecnicamente considerato un difetto, ma invece farlo fare ulteriormente alla Grecia “in via posticipata” al FMI, ma questo è parlare in “legalese” con qualcuno che non ci sente. Si tratta semplicemente di un pagamento del debito mancato, sarebbe come dire ad un debitore: “non ti concedo altro tempo per pagarmi, nemmeno nel caso in cui, in alternativa al pagamento del debito, tu ti trasferisca in altra giurisdizione sottraendoti così ai tuoi doveri di debitore”.)
I colloqui tra la Grecia ed i suoi creditori si sono rotti durante il fine settimana scorso, così il Primo Ministro greco Alexis Tsipras ha indetto un referendum nazionale sulla questione previsto per Domenica prossima.
In risposta, le banche greche sono state chiuse, e controlli sui capitali sono stati messi in atto.
Quanto a ciò che significato ha per la Grecia? Ebbene, da un lato non molto, ma dall’altra, forse un po’.
Tecnicamente, la Grecia se manca un pagamento al FMI significa che il paese non sarà in grado di ottenere più finanziamenti dal Fondo Monetario Internazionale, dal quale è stato già determinato di rilasciare 7.200.000.000 € alla Grecia con un nuovo accordo.
La Grecia sarà così anche in grado di rimborsare alla Banca centrale europea, alla quale deve altri 3.500.000.000 € per la prossima scadenza del 20 luglio.
Un mancato pagamento al FMI, naturalmente, non è un buon segno. Ma dato che la banca è un consorzio indipendente di finanza mondiale, si poteva vedere come fare diversamente per una Grecia che manca un pagamento dovuto per la maggior parte al mondo sviluppato, o come la Grecia manca un pagamento a nessuno in particolare.
Se la Grecia dovesse mancare un pagamento dovuto alla BCE, la Grecia diventerebbe con più pagamenti direttamente e chiaramente ad effetto domino per altri pagamenti mancanti dovuti ad altri membri dell’euro. Questo sarà politicamente più tossico per i leader degli altri membri dell’euro.
Ed ancora, se la Grecia è considerata “in arretrato” al FMI con un mancato pagamento, come fa notare Peter Spiegel del Financial Times, mancare un pagamento alla BCE non sarà considerato un default da parte di S & P.
Tuttavia, questi sono termini legali che sono di maggiore interesse per chi è in possesso del debito greco. Se la Grecia manca un pagamento a favore del Fondo monetario internazionale si può procrastinare, c’è la possibilità di poter ancora lavorare – ma far in modo che manchi un pagamento alla BCE potrebbe mettere la Grecia pericolosamente vicino ad un’uscita dall’euro, con conseguenze ancora più gravi.
Alberto Bagnai scatenato: sulla Grecia vi raccontano solo menzogne. Un nuovo fascismo è alle porte
(Pubblicato su YuoTube il 30 giu 2015)
https://youtu.be/HhLBncDI7Ug