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Aggiunto da il 2021-09-20

La falsa libertà del Green Pass

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by Baffingtonpost

Published September 16, 2021

Contrariamente a quanto si possa credere ad una prima analisi superficiale, le due vaccinazioni sono solo l’inizio, la porta d´ingresso ad un futuro di completa dipendenza dalle BIGPHARMA.

Stanno gia´parlando di tre vaccinazioni annuali che saranno necessarie per tenere in vita il green pass.

E se vogliamo veramente paragonare la situazione attuale con quello che é avvenuto il secolo scorso, scopriamo come coloro che si sentono potenti, padroni del mondo, non sono altro che burattini usati per raggiungere uno scopo e che possono rimanere al potere solo fino a quando non saranno più utili ai padroni del discorso.

Quando i politici servi, utili idioti, non serviranno più, saranno dati in pasto alla furia del  “popolo”.

SATURNO DIVORA I SUOI FIGLI  Francisco Goya, Saturno divora i suoi figli (1820-1823; olio su intonaco trasportato su tela, 143,5 x 81,4 cm; Madrid, Prado) Il dio Saturno (Crono per i greci), re degli dèi, avendo saputo dai suoi genitori Gea e Urano che uno dei suoi figli lo avrebbe spodestato, ebbe l’idea di divorarli per non permettere che qualcuno di loro lo cacciasse dal trono. Il suo destino però si compì comunque, perché Giove (Zeus) riuscì a scampare di nascosto al massacro (la moglie di Saturno, Rea, lo generò di nascosto) e, divenuto adulto, tornò per sconfiggere il padre. Francisco Goya (Francisco José de Goya y Lucientes; Fuendetodos, 1746 - Bordeaux, 1828), in uno dei suoi dipinti più conosciuti ed efferati, raffigura il dio mentre con sguardo animalesco è in preda a una terribile furia da cannibale e ha già cominciato a divorare uno dei figli (la testa è già stata staccata di netto ed è colto mentre mangia il braccio destro). Il tutto accade nell’oscurità: l’opera fa parte del ciclo passato alla storia come le Pinturas Negras (“dipinti neri”), perché tutti caratterizzati dall’utilizzo di colori molto scuri. I dipinti neri decoravano in origine un’abitazione nota come “Quinta del Sordo”, appena fuori Madrid, che fu acquistata da Goya nel 1819. Per questo dipinto sono state peraltro fornite interpretazioni che vanno al di là del mero episodio mitologico e delle sue più tradizionali letture (Saturno è anche dio del tempo e il mito è una metafora del tempo che divora ogni cosa): in particolare, potrebbe trattarsi di un’allegoria della follia, o anche una lettura sarcastica della situazione politica del tempo (“Saturno”, ha scritto lo storico dell’arte José Rogelio Buendía, “è simbolo della Spagna assolutista che divora i suoi stessi figli”).

SATURNO DIVORA I SUOI FIGLI
Francisco Goya, Saturno divora i suoi figli (1820-1823; olio su intonaco trasportato su tela, 143,5 x 81,4 cm; Madrid, Prado)
Il dio Saturno (Crono per i greci), re degli dèi, avendo saputo dai suoi genitori Gea e Urano che uno dei suoi figli lo avrebbe spodestato, ebbe l’idea di divorarli per non permettere che qualcuno di loro lo cacciasse dal trono. Il suo destino però si compì comunque, perché Giove (Zeus) riuscì a scampare di nascosto al massacro (la moglie di Saturno, Rea, lo generò di nascosto) e, divenuto adulto, tornò per sconfiggere il padre. Francisco Goya (Francisco José de Goya y Lucientes; Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828), in uno dei suoi dipinti più conosciuti ed efferati, raffigura il dio mentre con sguardo animalesco è in preda a una terribile furia da cannibale e ha già cominciato a divorare uno dei figli (la testa è già stata staccata di netto ed è colto mentre mangia il braccio destro). Il tutto accade nell’oscurità: l’opera fa parte del ciclo passato alla storia come le Pinturas Negras (“dipinti neri”), perché tutti caratterizzati dall’utilizzo di colori molto scuri. I dipinti neri decoravano in origine un’abitazione nota come “Quinta del Sordo”, appena fuori Madrid, che fu acquistata da Goya nel 1819. Per questo dipinto sono state peraltro fornite interpretazioni che vanno al di là del mero episodio mitologico e delle sue più tradizionali letture (Saturno è anche dio del tempo e il mito è una metafora del tempo che divora ogni cosa): in particolare, potrebbe trattarsi di un’allegoria della follia, o anche una lettura sarcastica della situazione politica del tempo (“Saturno”, ha scritto lo storico dell’arte José Rogelio Buendía, “è simbolo della Spagna assolutista che divora i suoi stessi figli”).