Le persone con anoressia e altri disturbi alimentari hanno risposte cerebrali aberranti al cibo. Più di 10 milioni di americani soffrono di un disturbo alimentare ad un certo punto della loro vita. Purtroppo, il trattamento di anoressia, bulimia, binge-eating (è un vero e proprio disturbo alimentare traducibile con “baldoria delle grandi abbuffate periodiche ed in gruppo”) e altri disturbi alimentari rappresentano una sfida importante per la nuova scienza alimentare applicata.
I dettagli di questo studio saranno descritti dalla giornalista Shannon Firth nel numero di marzo / aprile di Scientific American Mind, nel quale alcuni ricercatori sostengono che per superare questi disturbi, dobbiamo guardare più da vicino il ruolo del cervello in tali condizioni, in particolare come il suo fallimento-cilecca può portare a reazioni inappropriate al cibo. Il medico Laura Hill del Centro per Vita Bilanciata a Columbus, Ohio, è tra i sostenitori, come possiamo vedere In questo video della TEDxColumbus, della teoria che attraverso un’analisi scientifica, su come una persona affetta da anoressia reagisce al cibo in modo diverso anche a livello biologico oltre che psicologico, si possa finalmente arrivare alla difficoltosa guarigione dal disturbo alimentare. La calma, il piacere e la soddisfazione è quello che l’esperienza della maggior parte delle persone prova emotivamente dopo aver mangiato. Ma per le persone con disturbi alimentari, il cibo porta ansia, disturbi psicofisici e disturbo da confusione (inteso come chiasso-schiamazzo, frastuono molesto e chiacchiericcio comiziale-confusionario). La dottoressa Laura Hill vuole proiettare, in questa video conferenza, uno sguardo dall’interno verso l’esterno, dal “sound” per la biologia (il modo di ascoltare la realtà proprio delle scienze biologiche) di queste malattie e di come riserverà per il futuro il diverso approccio per gestire la malattia, portando a questi pazienti una nuova speranza.
il 2014-02-22