“Porcellum con le ali” o “Italicum”
ROMA – L’Italicum, già approvato dal Senato il 27 gennaio, è legge con 334 voti a favore, 4 astenuti, 61 contrari. Il via libera è arrivato nel tardo pomeriggio, alle 18.20. Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno formalizzato la richiesta di voto segreto e confermato la scelta dell’Aventino lasciando l’Aula della Camera pochi minuti prima del voto finale.
“Italicum” è legge: è più di un “Porcellum”, è un “Porcellum con le ali”
“Il dissenso – ha detto Pier Luigi Bersani dopo il voto – è stato abbastanza ampio. Ora cosa fatta capo ha…ma il dato politico sia sull’approvazione della legge sia sulle dimensioni del dissenso è non poco rilevante”. “Missione compiuta. Il governo ha mantenuto l’impegno. Abbiamo promesso, abbiamo mantenuto”, ha detto il ministro Boschi dopo l’ok. ‘Impegno mantenuto’, ha tweettato Matteo Renzi.
Critico anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio: “Oggi è il giorno in cui gli italiani sono stati presi in giro”. “Ora esulteranno per una settimana e gli italiani neanche capiranno perché questa è una legge che andrà in vigore nel 2016 e tra l’altro non prevede il Senato”.
Un applauso di pochi secondi partito dai banchi del Pd ha salutato l’approvazione dell’Italicum. I deputati sono quindi defluiti dall’Aula con molti tra quelli della maggioranza che sono andati a baciare il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, a partire dai ministri Angelino Alfano e Roberta Pinotti e diversi sottosegretari.
M5S, FI, Sel, Lega e Fdi sono usciti in Transatlantico, durante la dichiarazione di voto del vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. suo governo, la sua maggioranza infliggono al Parlamento e all’intero paese”.
“Si approvano, tentano di approvare, una riforma elettorale senza partecipazione alcuna da parte del resto del Parlamento. Lo fanno con colpi di maggioranza tra l’altro dichiarata incostituzionale dalla corte. Ricordiamo i 130 deputati del Pd dichiarati incostituzionali dalla sentenza della Corte di un anno e mezzo fa. Lo fanno grazie ai voti di fiducia, che hanno imposto la cancellazione di tutti gli emendamenti, insomma una violenza continua al Parlamento e alle regole del gioco della democrazia. Per questo noi non parteciperemo a questa giornata che consideriamo infausta e lasciamo al Partito democratico tutte le sue contraddizione, di chi è a favore, di chi è contro, di chi si astiene, di chi partecipa, di chi non partecipa”.
“Se 38 sfidano non votando la fiducia vuol dire che il dissenso è molto maggiore. Ma non sono i numeri ad interessarmi, il fatto è che si è approvata la legge elettorale con meno della maggioranza. Questo è il punto politico ed è quello che ho sempre detto a Renzi dall’inizio”. Così Roberto Speranza dopo l’ok all’Italicum.