I parlamentari Europei stanno “inquinando” il mercato agroalimentare interno consentendo l’ingresso a prodotti irregolari e dannosi per la salute

Nel video sopra: I 10 alimenti che contengono la più alta quantità di pesticidi

Le “lobbies” extraeuropee hanno accesso facile in Europa:

Marocco,Tunisia,Cina, India, Egitto, Vietnam, Thailandia, Kenia,  Repubblica Dominicana e paesi del Sud America infestano i nostri mercati agroalimentari con prodotti nocivi ed a basso costo

Qualche tempo fa era alla ribalta delle cronache massmediatiche il caso dell’aumento delle importazioni di olio tunisino approvato dai parlamentari italiani al parlamento europeo (gruppo PD in prima linea) compreso quelli eletti nelle circoscrizioni meridionali (Puglia, Sicilia, Calabria) che avrebbero dovuto difendere perlomeno gli interessi prioritari del territorio di appartenenza. Dalla Tunisia sono già arrivati nel 2015 novanta milioni di chili di olio di oliva, in confronto a una produzione tricolore che si attesta sui 300 milioni di chili.L’aumento di import a dazio zero autorizzato dall’Europarlamento fino al 2017 mette a rischio un’azienda italiana su tre. Lo afferma la Coldiretti, sottolineando i problemi della concorrenza sleale causati dall’extra-quantitativo, pari a un terzo della produzione nazionale. Lancia l’allarme anche Aifo (Associazione italiana dei frantoiani oleari) Confartigianato per cui “è a rischio un altro prodotto simbolo della qualità made in Italy. Le decisioni europee sulla riduzione dei dazi all’importazione dell’olio dalla Tunisia avranno gravi conseguenze sui nostri 4.700 frantoi che producono in media 380.000 tonnellate annue di olio 100% made in Italy”.  Il voto dell’assemblea di Strasburgo è solo l’ultimo degli attentati al nostro olio, ma cosa ancora più grave è la distruzione progressiva e senza alcun ritegno operata dai nostri parlamentari sull’economia agroalimentare italiana. In precedenza c’era stata la questione dei bollini sui prodotti alimentari decisi dalla Gran Bretagna: “In quel caso era stato deciso un “bollino rosso” per il nostro olio di oliva, ma un “bollino verde”, ad esempio, per la coca cola”. Ma la scelleratezza non ha limiti quando dall’Unione Europea si dà il via libera ai cibi più contaminati al mondo:   Il Marocco è solo la punta dell’iceberg, uno dei tanti paesi extra europei a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva, pomodori e menta (risultata irregolare sul 15% del prodotto totale importato). I problemi riguardano anche la frutta importata dal Sud America, come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana che sono fuori norma nel 14% dei casi per l’impiego di insetticidi come lo Spinosad ed il Cypermethrin notoriamente neurotossici, cancerogeni e teratogeni. I pericoli vengono anche dal peperoncino della Thailandia e dai piselli del Kenia, contaminati in un caso su dieci, con una presenza di residui chimici irregolari del 21% sul totale importato. Ma nella classifica dei prodotti più contaminati elaborata dalla Coldiretti ci sono anche le melagrane dell’Egitto che superano i limiti in un caso su tre (33% del totale importato). Fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano in Italia grazie alle agevolazioni sull’importazione concesse dall’Unione Europea. Tutto ciò a discapito anche dei coltivatori italiani che si vedono derubati di una grossa fetta di mercato e costretti ad abbassare i prezzi e senza vedere rispettati i canoni di controllo sulla qualità. C’è da chiedersi: Ma chi avete mandato al parlamento europeo? Chi doveva tutelare i vostri interessi? Vogliamo parlare del basilico dell’India, terzo classificato nella lista di demerito stilata dalla Coldiretti, contiene Carbendazim, vietato in Italia perché ritenuto cancerogeno. Medaglia d’argento al prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità rilevate in seguito alla presenza di sostanze come Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate e Flubendiamidi. E “dulcis in fundo” al primo posto della black list presentata da Coldiretti e redatta sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel rapporto sui residui dei fitosanitari in Europa, troviamo i broccoli cinesi con la quasi totalità dei campioni risultati irregolari (il 92%) per la presenza di residui chimici. La presenza della Cina in vetta alla classifica non è un caso poiché il gigante asiatico ha anche conquistato il primato dell’Ue nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge.

L’importanza della scelta “biologica” con questi alimenti!

In sempre più negozi di generi alimentari continuano a crescere le loro sezioni biologico-organiche e sempre più negozi di alimenti naturali hanno sezioni più grandi. Ma in quali prodotti è più importante scegliere il biologico? Il Dr. Walter Crinnion discute sulla preoccupazione con una serie di frutti e verdure e spiega perché è importante scegliere biologico con alcuni alimenti specifici!

Video:What’s cooking in rural India that is polluting the air

Cosa bolle in pentola nell’India rurale che sta inquinando l’aria? Inchiesta sull’inquinamento dell’aria nell’India rurale e nel settore agroalimentare: questi sono i paesi da cui importiamo i cibi più contaminati

India: Killer Spray

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