IL CAIRO – L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak non doveva essere processato per la morte di 239 manifestanti durante la rivolta del 2011 che portò alle sue dimissioni forzate. Lo ha stabilito il giudice della Corte d’Assise del Cairo. Pertanto non sarà né assolto né condannato.
L’ex presidente egiziano, Hosni Mubarak è stato assolto dall’accusa di complicità in omicidio plurimo. L’ex rais, 86 anni, era accusato di aver ordinato alla polizia di reprimere con ogni mezzo le rivolte popolari del 2011 in Egitto che segnarono l’inizio della Primavera araba: furono uccise 239 persone e centinaia di altre ferite.
Secondo la Corte d’Assise del Cairo non doveva proprio essere processato e quindi non potrà essere né assolto né condannato.
Mubarak, 86 anni, era presente in tribunale alla lettura della sentenza: è stato trasferito in elicottero dall’ospedale militare in cui è ricoverato. Entrando ha dichiarato: “Accetterò qualunque sentenza, ho fiducia nella giustizia”.
Fuori dall’aula, intanto diversi manifestanti hanno inscenato una protesta contro l’ex presidente che fu destituito con un colpo di Stato nel febbraio del 2011.
Con Mubarak era imputato anche l’ex ministro degli Interni, Habib al-Adly e altri 6 ex responsabili dei servizi di sicurezza, anche loro assolti.
Mubarak è stato assolto anche per un altro capo d’accusa, legato a uno scandalo di corruzione che coinvolgeva l’ex presidente egiziano e i suoi due figli, Alaa e Gamal, per un caso di vendita di gas a Israele e per tangenti.
Nel corso di un primo processo, a giugno 2012, era stato condannato all’ergastolo, ma la sentenza era stata annullata per ragioni formali e l’intero processo è iniziato da capo. Tra le proteste all’esterno del tribunale di chi continua a ritenerlo responsabile della strage, e gli applausi all’interno dell’aula dove qualche ora fa è stata pronunciata la sentenza dallo stesso giudice che aveva promesso dure sanzioni (fino ad un anno di carcere) per chi avesse osato protestare per la sua decisione…
il 2014-11-30