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Aggiunto da il 2013-01-07

discarica di Trani

FALCO BRIANZOLO: IL TERRITORIO DELLA BAT CONSIDERATO UNA DISCARICA PER GLI AMMINISTRATORI DELLA REGIONE PUGLIA?!

La decisione della Regione Puglia di prorogare per altri sei mesi l’ordinanza di conferimento di circa quattrocento tonnellate di rifiuti al giorno (provenienti da sedici comuni del Barese) in una non meglio identificata discarica di Trani è stata denunciata dal Presidente della BAT Francesco Ventola a carico degli amministratori della stessa regione. Bisogna premettere che nel territorio di Trani vi sono già presenti come discariche “autorizzate”oltre al sito della discarica della EKOBAT srl (già oggetto di interrogazione parlamentare del 29/11/2011 da parte della On. Adriana Poli Bortone), la discarica della ECO ERRE srl e la discarica di RSU dell’AMIU che costituiscono, poiché confinanti, un “ continuum ambientale” formato da più discariche e determinando un nuovo carico di agenti inquinanti su questo territorio. Premesso inoltre che l’art. 5 del DPR 12 Aprile 1996 (atto di indirizzo e coordinamento per l’attuazione dall’art. 40 comma 1, della legge n. 146/1994) concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale, dispone che l’ Autorità competente (in questo caso la Provincia B.A.T.) per l’istruttoria di un progetto soggetto alla V.I.A. (valutazione d’ impatto ambientale) trasmetta ai “Comuni interessati”, copia della documentazione del progetto, anche in sostituzione del soggetto proponente (la Regione Puglia). Bisogna aggiungere che in una nozione più ampia di pubbliche amministrazioni, che include nel novero di quelle legittimate a partecipare al procedimento di VIA, non solo i comuni territorialmente interessati, ma anche quelli che sono comunque destinatari di possibili effetti o ricadute ambientali del progetto proposto alla suddetta V.I.A.,si trova nella direttiva 85/337/CE il cui art. 1 comma 2 include nel “ pubblico interessato” gli enti che subiscono o possono subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale e dunque conferma, in maniera sistemica,che la nozione di “ Comuni interessati” va correlata non al territorio, ma alle concrete ricadute ambientali di un progetto sottoposto alla V.I.A. In base a ciò tutti i comuni del territorio compreso ed i Sindaci limitrofi dovrebbero far sentire la loro voce tirando fuori gli attributi, contrapponendosi a quanti abusano del territorio pugliese mascherandosi dietro facciate eco-comiche: “La “premiata ditta” Vendola-Emiliano-Nicastro”. Infatti la dotazione impiantistica pugliese delle discariche di rifiuti speciali, considerando le autorizzazioni rilasciate nell’ultimo quadriennio dalla Regione per le nuove volumetrie, risulta avere ad oggi volumetrie disponibili pari a circa 12.700.000 metri cubi. Tali disponibilità sono assolutamente sproporzionate rispetto ai quantitativi di rifiuti speciali smaltiti nelle discariche pugliesi, che sono stati nell’anno 2008, ultimo anno di cui sono disponibili dati ufficiali, pari a 770.000 tonnellate. La maggiore quantità dei rifiuti speciali smaltiti nelle discariche pugliesi, infatti, è di provenienza extraregionale come è documentato da diverse relazioni annuali dei gestori delle discariche di rifiuti speciali. Ma non solo! La politica locale che sembra essere interessata solo alla rissa, con il metodo della contrapposizione a priori, su questioni futili e poco interessata e attenta a discutere di questioni che riguardano l’intera Comunità, a prescindere dal colore politico che può caratterizzare ciascuno di noi. Il Presidente della BAT Francesco Ventola: “E’ assurdo che, ancora una volta, quando si tratta di correre in soccorso di altre realtà, la Regione Puglia si rivolge alla nostra Provincia: non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri di solidarietà rispetto ad altri comuni in difficoltà, ma i vertici regionali non possono pensare di approfittarne in eterno senza alcun rispetto per l’ambiente – afferma il Presidente Ventola -. D’altronde, prima avevano perlomeno l’accortezza di invitarci ai tavoli tecnici e di preannunciarci tali decisioni: oggi ci escludono ed a noi tocca apprendere dalla stampa i loro “scherzetti”. La storia recente – ricorda Ventola – insegna che quando si tratta di riconoscere al nostro territorio pari dignità e gli stessi diritti delle altre Province pugliesi, si scappa dalle proprie responsabilità. Nel caso della Sanità, ad esempio, si è cominciato con la chiusura degli Ospedali di Minervino e Spinazzola, con la promessa, poi ovviamente non mantenuta, di garantire strutture sostitutive. Si è poi proseguito con la lenta agonia dei nosocomi di Canosa di Puglia e Trani, ai quali sono stati dismessi reparti eccellenti a causa di scelte inique ed ingiuste. Sulla realizzazione del nuovo Ospedale di Andria, a beneficio diretto dei diversi comuni dell’hinterland, la Conferenza dei Sindaci della Asl Bat si è espressa da tempo, ma la Regione ha destinato 207 milioni di euro di Fondi Fas per la costruzione di ospedali di Taranto e Valle d’Itria. Dato ancor più eclatante è quello legato all’indice dei posti letto: pari a 3 per acuti e 0,7 per post-acuti su 1.000 abitanti previsto nella Regione Puglia, e clamorosamente più basso nella nostra Provincia, che può disporre dell’1,7 per acuti e dello 0,15 per post-acuti. Disparità di trattamento che si è poi accentuata in maniera eclatante anche nella gestione della vicenda legata al riordino delle Province: basti ricordare l’ormai celebre relazione dell’Assessore Marida Dentamaro, con cui si cercava in tutti i modi di far sparire il nostro territorio (in barba alla volontà di autonomia ed autodeterminazione delle comunità) o all’atteggiamento del Consiglio regionale, che sul tema decise di lavarsene le mani, passando la patata bollente al Governo nazionale”.
Inoltre alla discarica di Trani, tutti scaricano e nessuno paga, l’Amiu di Trani è creditrice di oltre un milione e mezzo di euro. Ma da Bari promettono altri 280mila euro perché parta finalmente la differenziata a Trani. Si sommano ai 750 mila già stanziati e portano la somma a disposizione del servizio ad oltre un milione. Appena saranno materialmente incassati!!! Comune di Trani ed Amiu non avranno più alibi e dovranno fare partire il servizio raccolta differenziata, così da dare una svolta ad un settore ancora nettamente indietro rispetto ad altri comuni limitrofi. La notizia viene dall’assessore all’ambiente del Comune di Trani, Giuseppe De Simone, e dall’amministratore unico di Amiu, Antonello Ruggiero, che hanno chiesto ed ottenuto un incontro con l’assessore regionale al ramo, Lorenzo Nicastro : Il delegato del governatore ha assicurato ai rappresentanti istituzionali di Trani il provvedimento per il nuovo stanziamento economico in favore di Trani. Ma il motivo della trasferta a Bari, però, era stato un altro. Infatti, per quanto riguarda i rifiuti dei comuni del sud barese che stanno provenendo a Trani dallo scorso mese di luglio, le società Daneco e Amiu Bari hanno pagato il conferimento soltanto relativamente al mese di luglio: mancano all’appello tutti i mesi successivi. Al momento, Amiu Bari deve 900mila euro, Daneco 750mila. Trani è andata a battere i pugni sul tavolo della Regione, ma si è sentita rispondere che sono gli stessi comuni conferenti a non pagare le rispettive società dei servizi ambientali. La Regione, adesso, solleciterà formalmente quei comuni ad onorare i loro debiti verso Daneco ed Amiu Bari, così che queste, a loro volta, versino quanto dovuto alla Amiu Trani. Non si esclude che, se le pendenze non si saranno sanate, anche per questa vicenda Ruggiero farà partire i decreti ingiuntivi che hanno già riguardato, per analoghi motivi, i comuni di Bisceglie e Terlizzi.
Cosa fanno intanto contro questa minaccia ambientale le varie associazioni WWF Puglia e Legambiente Puglia, unitamente a WWF Canosa, WWF Andria, WWF Barletta, Legambiente Trani, Legambiente S. Ferdinando, Legambiente Andria, Legambiente Bisceglie, Movimento consumatori Puglia, Ambiente e/è Vita della provincia, Andria Città Sana, Folgore Trani, Demetra, Wolakota, Andria Associazioni genitori, associazione Beni comuni Barletta e I.S.D.E. e le associazioni Medici per l’ambiente Sezione di Canosa i Comuni di Bisceglie, Andria, Trani e Barletta, la ASL BAT, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Puglia???
Falco Brianzolo

Trani discarica

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