Mistero su Marte: gli enormi pennacchi di fumo rivelerebbero un’eruzione ciclopica sul Pianeta Rosso?
Pennacchi di fumo misteriosi alti oltre 150 miglia registrati da astronomi dilettanti, provengono forse da un’eruzione su Marte? – la strana scoperta risalente al 2012 lascia ancora gli scienziati perplessi.
Nella primavera del 2012 alcuni astrofili avvistarono qualcosa di strano su Marte, qualcosa a metà tra nuvole e pennacchi nelle zone alte dell’atmosfera (formazioni plume-like, come sono state ribattezzate). Questi pennacchi si alzavano fino a 250 chilometri di altezza, troppo per essere manifestazioni delle tempeste di sabbia che impazzano sul pianeta, che in genere non superano i 50 chilometri. E allora cosa sono?
I bagliori luminosi sono ormai svaniti, ma sono stati avvistati almeno in due occasioni – della durata di 10 giorni ogni volta – da astronomi dilettanti nel 2012. I pennacchi di fumo di polvere sono stati visti in aumento ad altitudini di 155 miglia (250 km) e sparsi su una regione che misura 300-600 miglia di larghezza.
Gli scienziati hanno già catturato immagini di pennacchi di fumo da eruzione su Marte: prima dal telescopio Hubble e sulle banche dati di immagini amatoriali, ma nessuno di loro ha raggiunto tali vette, la massima registrata in precedenza era di sole 62 miglia di altezza.
Oggi, in uno studio pubblicato su Nature, alcuni astronomi guidati da Agustín Sánchez-Lavega della University of the Basque Country di Bilbao, propongono due possibili spiegazioni per quei pennacchi apparsi per una decina di giorni, con forme in continuo cambiamento e che si estendevano anche a coprire aree di 1.000 chilometri per 500 chilometri, ricordano dall’Esa. Per gli scienziati quei plume – qualcosa di simile aveva avvistato già il telescopio Hubble nel 1997 – potrebbero essere state nuvole di particelle ghiacciate o aurore marziane.
Scartata l’ipotesi delle tempeste di sabbia, infatti, queste sono le due più probabili per il team di Sánchez-Lavega. Se si trattasse di particelle ghiacciate (acqua o anidride carbonica) significherebbe però che a quelle quote l’atmosfera marziana è più fredda di quanto ritenuto finora. L’altra ipotesi, quella di un aurora marziana– su Marte fenomeni analoghi alle nostre aurore sono stati documentati – sembra invece meno probabile.
“A circa 250 km, la divisione tra l’atmosfera e lo spazio esterno è molto sottile, in modo che le effusioni riportate sono estremamente inattese”, ha detto Agustin Sanchez-Lavega della Universidad del Pais Basco in Spagna, l’autore principale dello studio, che ha segnalato la ricerca sulla rivista Nature.
L’astronomo dilettante Wayne Jaeschke, che passa circa 100 notti all’anno a guardare il cielo, stava guardando dei filmati di Marte che aveva catturato nel suo osservatorio privato quando ha notato i pennacchi. Ha condiviso le immagini con gli amici e poi il filmato è stato diffuso tra gli astronomi dilettanti e professionisti.
Gli scienziati stanno usando adesso i dati di Hubble con le immagini amatoriali per scoprire di cosa sono fatti i pennacchi di fumo e cosa potrebbe essere la causa per cui questi si sono verificati. L’annuncio è stato dato dopo circa una settimana che la missione spaziale Maven della NASA è arrivata a destinazione per studiare l’atmosfera superiore di Marte.
Agustin Sanchez-Lavega ha detto: “Un’idea che abbiamo discusso è che i tratti del fenomeno sono causati da una nube riflettente di ghiaccio, formata d’acqua, anidride carbonica, ghiaccio secco o particelle di polvere, ma ciò richiederebbe uno scostamento eccezionale dai modelli di circolazione atmosferica standard conosciuti, per spiegare formazioni nuvolose a tali altitudini elevate. Eppure – ha aggiunto Agustin – la teoria di una aurora marziana abbagliante, come l’aurora boreale sulla Terra, non poteva spiegare le enormi dimensioni delle nuvole”.
Un altro scienziato sarebbe più prudente circa queste speculazioni, questi è Todd Clancy, scienziato planetologo presso la Space Science Institute:
“Io non credo che sia vero … la fisica di base dice che questo non può avvenire” – ha detto a USA Today, aggiungendo che – “L’atmosfera superiore di Marte non fornisce gli ingredienti necessari per la formazione delle nuvole”.
Per capire di cosa esattamente si tratti sarà però necessario aspettare di avvistare di nuovo questi pennacchi, con un po’ di fortuna da parte della navicelle che scorrazzano nei dintorni del pianeta rosso, come Maven della Nasa, l’indiana Mangalyaan e con l’arrivo di e ExoMars Trace Gas Orbiter (Tgo) nel 2016.