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Aggiunto da il 2015-01-09

Una sparatoria è in corso a nord-est di Parigi, nella cittadina di Dammartin-en-Goele. I due fratelli Kouachi, ritenuti responsabili della strage alla redazione di Charlie Hebdo, si sarebbero asserragliati in un’azienda tipografica, prendendo degli ostaggi. Elicotteri delle forze dell’ordine sul posto.
fratelli  Chérif  e Said Kouachi
Parigi, 9 gennaio 2015 – In Francia è in corso dalle 9 di questa mattina l’operazione per “neutralizzare” i due fratelli, Saïd e Chérif Kouachi (foto), autori dell’attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo, asserragliatisi nella tipografia di una cittadina a nord-est di Parigi. Il blitz a Dammartin en Goele, 40 chilometri a nord-est della capitale, 8000 abitanti. L’assalto non è ancora stato sferrato, anche perché i terroristi hanno preso un 27enne in ostaggio, forse un giovane del posto: In corso trattative.
ALTRO INCUBO IN UN NEGOZIO EBRAICO A SUD DI PARIGI: 6 OSTAGGI
Intanto a sud di Parigi c’è stata una sparatoria tra il sospetto killer di Montrouge, che ieri aveva ucciso una poliziotta, e le forze dell’ordine. L’uomo si è barricato in un negozio kosher e sequestrato diversi clienti ebrei. Ci sarebbero 5 o 6 ostaggi. L’uomo avrebbe chiesto che le forze speciali lascino andare i fratelli Kouachi. Il sequestratore avrebbe minacciato di uccidere gli ostaggi. E’ anche emerso che i fratelli Kouachi erano in contatto con l’uomo, forse parte della stessa filiera jihad.
È tornato in azione Amedy Coulibaly, l’uomo che ieri ha sparato e ucciso una poliziotta a Montrouge, alle porte di Parigi. Dopo uno scontro a fuoco, si è barricato all’interno di un supermercato kosher, frequentato da ebrei, a Porte de Vincennes, e ha preso cinque ostaggi tra cui alcune donne. Agli agenti intervenuti ha gridato più volte ‘sapete chi sono!’. Blindata la zona, studenti chiusi nelle scuole, sul posto poliziotti e le teste di cuoio. Tra i ricercati per la sparatoria di ieri a Montrouge c’è anche una ragazza, la venticinquenne Hayat Boumeddiene, fidanzata del killer. L’uomo avrebbe chiesto che le forze speciali lascino andare i fratelli Kouachi, presunti responsabili della strage contro Charlie Hebdo, asserragliati in una tipografia a Dammartin en Goele. Lo riferisce Rtl. Il sequestratore avrebbe minacciato di uccidere gli ostaggi.

Amedy Coulibaly e la donna identificata come Hayat Boumeddiene

Amedy Coulibaly e la donna identificata come Hayat Boumeddiene

LA SPARATORIA DI IERI A MONTROUGE E I RICERCATI
Per l’attacco di ieri a Montrouge risultano dunque ricercate due persone e non solo un giovane come si sapeva finora. Si tratta appunto di Amedy Coulibaly e di una donna identificata come Hayat Boumeddiene. È quanto emerge da un appello diramato dalla direzione regionale della polizia giudiziaria di Parigi (Drpj), in cui vengono diffuse le foto dei due e si chiede a chiunque abbia informazioni utili a localizzarli di contattare lo stato maggiore della polizia giudiziaria di Parigi. I due soggetti vengono definiti possibilmente “armati e pericolosi”. Stando alla scheda diffusa dalla polizia, la giovane avrebbe 26 anni, mentre Coulibaly avrebbe 31 anni.

Presi ostaggi a Dammartin-en-Goële, a nord di Parigi

Presi ostaggi a Dammartin-en-Goële, a nord di Parigi

L’ASSEDIO A DAMMARTIN
A tutti gli abitanti della cittadina è stato ordinato di rimanere in casa, lontano dalle finestre, mentre gli alunni delle scuole sono confinati negli edifici. Il prefetto di polizia di Parigi prevede che “l’epilogo è vicino”. L’autorità aeroportuale di Parigi (Adp) ha deviato la traiettoria di atterraggio all’aeroporto Roissy-Charles De Gaulle che si trova a 10 chilometri di distanza dal villaggio, in modo da evitare il sorvolo della zona critica. Inizialmente si era sparsa la voce di vittime in uno scontro a fuoco avvenuto tra i sequestratori e le forze di sicurezza, ma la procura di Parigi lo ha smentito. Il presidente francese, Francois Hollande, ha interrotto una riunione di emergenza e sta seguendo insieme al ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, e a quello della Giustizia, Christiane Taubira, gli avvenimenti in corso.

Forze speciali a Dammartin

Forze speciali a Dammartin

FORZE SPECIALI A DAMMARTIN
Il Gign, il Gruppo di intervento della gendarmeria nazionale: Uomini specializzati nelle operazioni antiterrorismo
E’ il Gign, il Gruppo di intervento della gendarmeria nazionale, ad avere il comando delle operazioni a Dammartin en Goele, dove sono barricati con almeno un ostaggio all’interno di un’azienda i fratelli Kouachi, considerati gli autori del massacro alla redazione parigina di Charlie Hebdo. Lo riporta il sito internet di Le Figaro, secondo cui gli agenti del Raid, il gruppo d’intervento speciale della polizia, sono in appoggio. I negoziati veri e propri non sono ancora cominciati, secondo quanto appreso dal quotidiano. La pianta dell’azienda e i suoi dintorni sono analizzati con cura minuziosa.

L`obiettivo è prendere vivi i fratelli Kouachi, come prevedono le norme di ingaggio degli uomini specializzati nelle operazioni antiterrorismo. Questi ultimi sono convinti che i sospetti terroristi siano pesantemente armati: l’ipotesi di una resa è ritenuta assai poco probabile. Il generale dell’esercito Denis Favier, direttore generale della gendarmeria nazionale, guida in persona le operazioni. Fu lui nel 1994 a Marsiglia a guidare l’assalto all’Airbus dirottato dal Gruppo Islamico Armato (Gia) ad Algeri: il Gign fece irruzione e uccise i quattro dirottatori.

MORIREMO DA MARTIRI
I fratelli Cherif e Said Kouachi, barricati all’interno di un’azienda, “hanno affermato di voler morire da martiri”. Lo ha detto a I-Tele Yves Albarello, parlamentare di Senna e Marna, il dipartimento dove si trova Dammartin en Goele.
“NON UCCIDIAMO I CIVILI”
“Ho incrociato un terrorista e gli ho stretto la mano” a Dammartin-en-Goële. Questo il racconto da pelle d’oca rilasciato in esclusiva ai microfoni di France Info da un commerciante, identificato come Didier, che aveva appuntamento stamattina nell’impresa Création Tendance Découverte (Ctd). L’uomo racconta che, quello che lui ritiene sia uno dei due fratelli, gli ha detto: “Vada, noi non uccidiamo i civili”. “Quando sono arrivato il mio cliente è uscito con una persona armata che si è presentata come della polizia, il mio cliente mi ha detto di andare via dunque sono andato via. La persona che si era presentata come facente parte della polizia mi ha detto: ‘Vada via, ad ogni modo non uccidiamo i civili’”, racconta Didier. Poi prosegue: “Questo mi ha sollevato delle domande e ho deciso di chiamare la polizia, suppongo che fosse uno dei terroristi”.
FUORI PERICOLO I FERITI DELLA STRAGE A CHARLIE HEBDO
Non sono più in pericolo di vita i quattro feriti in modo gravissimo nell’assalto armato di mercoledì contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi. “I quattro feriti sono ancora in una situazione d’emergenza ma la loro vita non è più in pericolo”, ha affermato il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, precisando che gli altri sette feriti più lievi sono già usciti dall’ospedale.

L’ALLERTA 24 ORE PRIMA
I servizi segreti algerini avevano avvertito la Francia il giorno dell’Epifania dell’imminenza di un attacco terroristico. Lo riporta l’emittente televisiva francese iTele con una notizia dell’ultima ora.