LA PROCURA DI BRINDISI HA APERTO UN’INCHIESTA SUI 37 CASI DI INFEZIONE IN ALCUNI REPARTI DEL PERRINO E SU SEI DECESSI. MA IL DIRETTORE DELLA ASL RASSICURA I PAZIENTI.
BRINDISI, 17 ottobre - La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta su una serie di morti sospette avvenute all’ospedale A. Perrino dal 2013 ad oggi. Un’indagine nata quest’estate dopo una serie di decessi avvenuti in condizioni particolari. E’ stato infatti rilevato che una serie di pazienti morti, per lo più anziani e ospedalizzati da qualche tempo, risultavano positivi al tampone della Klebsiella pneumoniae, un batterio Gram-negativo ed abbastanza comune nelle infezioni ospedaliere. La percentuale dei malati colpiti, riporta la Repubblica era molto più alta rispetto a quanto, statisticamente, in norma si registra. Da qui la decisione del PM De Nozza di approfondire la vicenda affidando una delega ai carabinieri dei Nas.
I primi responsi non sono stati incoraggianti. I casi per il momento certi di pazienti infettati dalla Klebsiella sono almeno 37. Ma è un numero che, spiegano in procura, è sicuramente sottostimato: sono valutati infatti soltanto i pazienti sottoposti a tamponi ed a ricerche specifiche. E, di questi, un’altissima percentuale era infetta. Diciannove sono le persone decedute, sei delle quali negli ultimi mesi, per cause chiaramente ancora da stabilire.
Il batterio, è emerso dalle analisi, era inoltre nella “forma multi resistente”: questo significa che non era sensibile ai nuovi antibiotici ma soltanto a quelli di vecchia generazione, che però ormai sono stati quasi abbandonati perché creavano problemi di natura nefrologica. Proprio questo ha permesso alla Klebsiella di espandersi in maniera importante.