Anna Mura, 54 anni, è stata trovata senza vita nella casa di Castenedolo in cui viveva con la famiglia. A trovarla con la testa in una pozza di sangue, intorno alle 13, è stato il figlio più piccolo di 15 anni. Il marito è rimasto irrintracciabile per 30 ore. Poi oggi nel tardo pomeriggio, i carabinieri hanno arrestato Alessandro Musini, l’operaio sospettato di aver ucciso la moglie Angela Mura, trovata morta ieri pomeriggio in casa, con il cranio sfondato, in un appartamento di Castenedolo nel Bresciano. I militari stanno in queste ore provvedendo al trasferimento dell’uomo al comando provinciale di Brescia.
Nel pomeriggio di ieri gli investigatori avevano rilevato tracce di sangue che dall’appartamento portano al cortile dove era parcheggiata l’auto usata per la fuga dal marito.
Separazione imminente?
A trovare la vittima è stato il figlio 15enne che frequenta la seconda media. Stava a casa per l’influenza, si è alzato intorno alle 13 e ha trovato la madre senza vita. Secondo le prime analisi del medico legale Anna Mura è stata uccisa di mattina, attorno alle otto. La situazione in casa era tesa. Lo stesso ragazzo avrebbe raccontato ai suoi compagni la situazione della coppia, sul punto di separarsi. Lunedì Anna avrebbe dovuto incontrare un legale.
«È una famiglia di origine sarda, che da anni viveva a Castenedolo: una famiglia che era conosciuta dai servizi sociali del paese», ha spiegato Giambattista Groli, sindaco di Castenedolo. Il Corriere locale ha riassunto la vita della donna. Mura era vedova del primo marito, morto in un incidente in moto, e dal quale aveva avuto una figlia, che attualmente vive in Sardegna, e un secondo figlio di 20 anni, residente invece nel Bresciano. Anna ebbe poi un terzo figlio da Musini, dopo il matrimonio avuto qualche anno fa. Le difficoltà economiche hanno acuito i problemi della coppia. «Ultimamente faticavano a pagare l’affitto anche se lui aveva trovato un lavoro», ha spiegato al Corriere di Brescia il proprietario dell’appartamento dove vive la famiglia.
Ad individuare l’operaio 50enne è stato un poliziotto libero dal servizio che lo ha scorto in città, appunto nel quartiere di Lamarmora, e riconosciuto a bordo della sua autovettura, quella Opel Astra di cui da oltre 30 ore non si aveva traccia. Il poliziotto – che ora si trova dai carabinieri per essere sentito – ha segnalato immediatamente la circostanza al 113, le cui Volanti sono giunte in breve e lo hanno bloccato. Musini a quanto si è appreso non ha opposto alcuna resistenza e si è consegnato agli agenti quando questi lo hanno identificato.
Il 50enne sarebbe stato in ogni caso sottoposto alle cure dei sanitari per alcune medicazioni: non è chiara la natura delle ferite che hanno imposto tale intervento ma si tratterebbe in ogni caso di lesioni di lievissima entità.
L’uomo è stato condotto pochi minuti dopo le 18 al Comando provinciale dei Carabinieri di piazza Tebaldo Brusato dove è giunto a bordo di un minibus scortato da due pattuglie dell’Arma. Nella caserma il 50enne sarà ora sentito dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Piantoni, pure giunto al Comando provinciale. E’ probabile che per l’uomo al termine dell’interrogatorio possa essere disposto un provvedimento di fermo d’indiziato.
Alla caserma di piazza Tebaldo Brusato è stata condotta anche la Opel Astra grigia dell’uomo, posta ovviamente sotto sequestro per tutti gli accertamenti di polizia scientifica del caso. Al cortile in cui la vettura era parcheggiata, nella corte di via Matteotti a Castenedolo, conducevano le tracce di sangue che i militari dell’Arma hanno individuato, tracce che partivano dall’appartamento teatro dell’omicidio.
E’ durata circa 30 ore la fuga dell’uomo che mancava all’appello dalla mattina di ieri: nessuna traccia fino a questo pomeriggio né di lui, né della sua vettura, l’Opel Astra cui i Carabinieri hanno dato la caccia anche dal cielo con l’intervento degli elicotteri.
Molte le domande cui dovrà fornire risposta: l’operaio 50enne è infatti sparito nel nulla poche ore prima che il figlio 15enne scoprisse il cadavere della madre con il cranio sfondato all’interno dell’appartamento in cui viveva la famiglia. Una famiglia in crisi: proprio ieri, infatti, Anna Mura si sarebbe dovuta recare da un legale per avviare le procedure di separazione.