LE ONG E LA TRATTA DEGLI SCHIAVI
Durante lo stallo di Aquarius molti si sono chiesti perché avesse preso a girare in tondo a Malta, per ben 2 giorni, nonostante l’ok della Spagna ad aprire il porto di Valenzia. Evidentemente il capitano, consigliato da qualcuno molto al di sopra di lui, sta cercando rogne, sta cercando l’incidente diplomatico, il caso eclatante per scatenare una crisi di governo! Il comandante anziché seguire la rotta “diretta” verso Valenzia, nelle acque pacifiche e tranquille a sud del Mediterraneo, raddoppia la distanza del percorso ed i tempi di percorrenza dirigendo verso nord. La nave costeggia infatti tutta la costa orientale della Sardegna risalendo il mar Tirreno e navigando verso Nord fino ad Olbia, passando poi tra Corsica e Sardegna ( proprio tra le Bocche di Bonifacio dove già in condizioni di mare calmo si rischia di “scuffiare” cioè il capovolgimento dell’imbarcazione che si ribalta in acqua) ed infine, con un nostro grande sospiro di sollievo, dirigendo la prua verso Valenzia… In questo momento in cui vi stiamo scrivendo, l’Acquarius è ancora in viaggio al largo di Palma de Maiorca che si dirige verso nord di Ibiza a poche ore dalla destinazione finale Valenzia.
Fortunatamente le condizioni meteo del mar Ligure e nord Tirreno sono di bonaccia! Ma la responsabilità del suo prezioso carico, sarà e resterà esclusivamente sua, del nostro misterioso capitano dell’Aquarius! Infatti la nuova regolamentazione sugli sbarchi prevede che questi possano avvenire anche a Malta, in Grecia, in Libia o proprio in Spagna. Oppure con questa sua ostinazione, il non meglio noto comandante rischierà di diventare famoso come il nuovo Schettino in versione Kapò! Con le dichiarazioni del Presidente Conte: “Ci siamo offerti di trasbordare donne incinte e bambini, ma nessuna risposta dalla nave ONG”, i dubbi sono aumentati esponenzialmente. Vuoi vedere che il capitano aveva l’ordine di sbarcare in Italia e solo in Italia? Sì. Non è un salvataggio è un trasporto. Si paga il biglietto di 3000 dollari a passeggero (quando il servizio era completo con gli scafisti, costava addirittura 5000) Non lo pagano cash i migranti. Non li hanno quei soldi. Lo pagano i boss di ‘ndrangheta e Cosa Nostra (che in Africa chiamano “sponsor” ma sarebbe più corretto chiamare PADRONI) con Western Union Araba trasferiscono il denaro ai trafficanti africani. Da quel momento il migrante è uno schiavo. Deve arrivare in Italia nel porto in cui è stabilito. Deve lavorare nei campi o come facchino o come ambulante, o (per le donne) come prostituta, finché non si sdebita. Si è fatto un gran parlare del caporalato in Calabria in questi giorni per la morte di Sacko, ma nessuno dice che in quelle baraccopoli vivono braccianti africani pagati 2 euro l’ora. E in effetti i conti tornano. Se noi consideriamo la paga di uno stagionale 8 euro in nero (10 in regola) meno i due euro che rimangono in tasca all’africano, fanno circa mille euro al mese nelle tasche del caporale per ogni migrante che ingaggia o “possiede”. In una stagione si è ripagato. Quelle navi non salvano persone. Trasportano schiavi. Le rotte africane convergono in libia dal corno d’Africa a est Eritrea, Somalia e dal Niger, Nigeria e Mali a ovest. Passano per i check point del centro africa, presidiati da una moltitudine di tribù ognuna in lotta contro l’altra, pagando il pedaggio. I pedaggi servono per finanziare le armi alle milizie delle tribù. La Francia ha anche le truppe sul confine Niger-Libia, dove lascia passare camion pieni di migranti. Non solo. Ha impedito che l’Italia spedisse le sue truppe per fermare questo traffico. Non lo fa per una ragione semplice. Il traffico colpisce l’Italia, non la Francia. La metà del P.I.L. in Libia, dalla morte di Gheddafi è costituito dalla tratta degli schiavi. Noi stiamo finanziando 30 guerre in Africa attraverso la tratta degli schiavi nel mediterraneo. E stiamo fornendo soldati alla mafia in Italia attraverso l’accoglienza. Il business delle coop, i 5 miliardi che spendiamo per mantenerli, sono solo la punta dell’iceberg.
In apertura: Il nuovo video di Luca Donadel
“Come giudice, ho l’obbligo di denunciare un’esplosione illegale ad effetto bomba sociale, sulla limitazione del quale è necessario l’intervento diretto dei politici”
Carmelo Zuccaro il PM di Catania
Avremo sempre più bisogno di magistrati come Zuccaro da dedicare specifica attenzione alla reale efficacia del contrasto penale al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani, e allo scenario libico e subsahariano, con particolare riferimento alla possibilità di potenziare i meccanismi di verifica delle domande di protezione internazionale e umanitaria in condizioni di sicurezza prima del viaggio (e ciò al fine di evitare le nefaste traversate per terra e per mare di massa ed in clandestinità, fonte di arricchimento per le organizzazioni criminali dei trafficanti), salvaguardando al contempo il principio di non refoulement (repressione) e contribuendo a rendere effettivo quel principio di equa distribuzione dei migranti tra tutti i Paesi della Unione Europea, finora attuato in modo insoddisfacente per l’Italia.
Già nel mese di marzo scorso la procura di Catania aveva disposto il sequestro della nave ONG Open Arms, ipotizzando il reato di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Ma già l’anno scorso Zuccaro aveva sollevato un vespaio politico, da parte anche dei sostenitori del governo Gentiloni, sulla ipotesi che a finanziare le ONG ci fossero i trafficanti di esseri umani. L’ipotesi contemplava il fatto che i nuovi negrieri reclutassero manodopera a buon mercato per consegnarla ai loro nuovi sfruttatori e padroni o come su ordinazione a chi ne prenotava un certo numero per farli “assistere temporaneamente” nelle cooperative d’accoglienza. Nel caso della ONG spagnola ProActiva Open Arms , venne notificato un avviso di garanzia a tre indagati: Il comandante, il coordinatore di bordo e il responsabile spagnolo della ONG. Indagini rese difficoltose per la mancata autorizzazione ad effettuare intercettazioni sulle telefonate satellitari intercorse a bordo con vari interlocutori…. La Open Arms riuscì a sbarcare a Pozzallo con il suo carico di 218 migranti dopo averli prelevati sulle coste libiche con dinamiche assurde, rocambolesche ed addirittura con il quasi avvenuto incidente, un mancato scontro a fuoco con la guardia costiera libica che aveva puntato le armi contro la ONG, ritenendo l’area di sua competenza, ed intimando alla Open Arms di allontanarsi senza caricare a bordo i migranti, reclamando e chiedendo con le armi puntate di poter prendere in carico i migranti. La ONG si rifiutò di consegnare il suo “prezioso carico di migranti”, anche con toni provocatori, e si diresse immediatamente verso l’Italia. Arrivata a Pozzallo fu sequestrata. Tutto attuato con la precisa determinazione di portare a “casa Italia” il bottino di schiavi infrangendo tutte le regole: infatti il nuovo regolamento sui salvataggi (oltre alla violazione della legge sui salvataggi in mare, gli accordi internazionali sulla competenza delle acque territoriali e le nuove normative vigenti sugli sbarchi) prevede che i migranti possano essere tratti in salvo dalle autorità competenti territorialmente nelle acque d’appartenenza e sbarcati nel più vicino porto tra Italia, Malta, Grecia, Libia e Spagna. Imbarcare clandestini a bordo di una ONG con successivo allontanamento dalle spiagge libiche va ed è sempre considerato un atto illegale. Si mette in pericolo anche la vita stessa dei migranti. Il salvataggio in mare è il soccorso in stato di necessità, cioè di pericolo imminente, ed ammesso che fosse questo il caso, richiede conseguentemente e per convenzione, un successivo ed immediato sbarco nel porto più vicino: il porto più vicino al punto in cui vengono caricati sulla nave ONG, cioè un porto della Libia.
QUELLO CHE I MASSMEDIA NON TI DICONO DELLE ONG
AQUARIUS: PARLA AL SENATO MATTEO SALVINI
Nell’Aula del Senato, il ministro dell’interno Matteo Salvini ha risposto a chi accusava il governo di isolarsi rispetto all’Unione europea dopo la presa di posizione su Aquarius: “Non siamo mai stati così centrali ed ascoltati – dice riferendo dei vari colloqui avuti con i colleghi di altri Paesi europei”. Poi ha ringraziato la Spagna e il presidente spagnolo Pedro Sánchez che ha dato l’ok per l’attracco di Aquarius al porto di Valencia: “Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo”. Salvini ha poi precisato che l’Italia accoglie 170mila migranti a fronte dei 16mila della Spagna. Più volte Matteo Salvini ha ribadito che il nuovo governo non può essere considerato “non umano”. “Da padre di due bambini, non voglio che altri bambini vengano messi su un gommone e muoiano nel Mediterraneo perché qualcuno li illude che in Italia c’è lavoro e casa per tutti. Sono stufo”. Salvini parla anche di “morti di Stato” riferendosi alle vittime dei flussi migratori. Poi aggiunge: “Dallo sbarco alla definizione dello status di un richiedente asilo passano tre anni. Troppo tempo.” Intanto i clandestini anche senza documenti fanno tutti domanda di stato di indigenza e lo ottengono con l’assistenzialismo delle cooperative che ne consegue. Nel 2018 ci sono state 42mila domande d’asilo, solo a 7 su 100 viene riconosciuto lo status di rifugiato politico, più un 4% di protezione sussidiaria. La maggioranza delle domande viene respinta perché non ha fondamento. Il 99% delle domande respinte fa ricorso tramite gli avvocati. Ecco perché c’è anche il business degli avvocati d’ufficio che fanno milioni di euro alle spalle di questi disgraziati ed occupano anche i tribunali intasandoli.
NESSUN RAZZISMO SIAMO ITALIANI
Contemporaneamente 932 migranti sbarcano a Catania perché salvati in acque e da navi italiane
Contemporaneamente alla vicenda dell’Aquarius venivano, proprio negli stessi giorni e proprio con lo stesso ministro Salvini, salvati 932 migranti in acque territoriali italiane da navi italiane ed autorizzati a sbarcare nel porto di Catania. La differenza? Erano in pericolo di vita, sono arrivati con nave italiana, tratti in salvo in acque italiane. Sono tutti eritrei e quasi tutti di religione cattolica o cristiano-ortodossa, sennò Salvini (da razzista come lo definisce qualcuno ed a torto) come faceva ad accettarli? Quello che si vuole evidenziare, da parte del ministro del governo del Cambiamento, è il fatto certo: sono le ONG che fanno salvataggi programmati e quindi non sono salvataggi, andando a prendersi sulle coste della Libia delle persone disperate ridotte in schiavitù, degli esseri umani sfruttati, tra cui anche donne e bambini. Mettendoli in pericolo di vita e favorendone lo sfruttamento. Oggi dare del razzista a qualcuno di noi italiani e soprattutto tra di noi italiani può avere la valenza del vero razzismo: crea pregiudizio, semina odio, provoca il distacco tra le persone e non favorisce certamente il dialogo. E mi riferisco ai tanti buonisti dell’ultima ora! Che accusano di razzismo l’attuale governo! Dove eravate quando c’era Minniti? Quando attraverso degli accordi intercorsi con vari rappresentanti istituzionali libici presenti sul territorio (e/o pseudo autorità di fatto) il grande flusso migratorio viene in gran parte arrestato dalla guardia nazionale libica e da milizie autocratiche ausiliarie, bloccando in Libia i migranti, grazie alla creazione di veri e propri centri di detenzione come fossero dei veri e propri campi di concentramento, paragonabili solo ai “lager” i campi di sterminio creati dalla Germania nazista prima e durante la seconda guerra mondiale. Tutto nella totale indifferenza della comunità internazionale, nel silenzio dei mass-media, nell’indifferenza dei politici, l’incuria dei religiosi e la negligenza degli intellettuali. Gli stessi che adesso frignano con i sermoni sulla indistinzione di razza e poi non vedono lo sfruttamento, l’annullamento totale dei diritti dell’uomo e la riduzione in schiavitù degli esseri umani che questo business ha prodotto.
Vedi Reportage Video-Fotografico:
http://www.globonews.it/libia-i-nuovi-schiavi-2017/