A Molndal in SVEZIA, un rifugiato minorenne di 15 anni uccide a coltellate la sua assistente sociale Alexandra Mezher di 22 anni
Il primo ministro svedese lo ha descritto come un “crimine efferato” l’accoltellamento mortale della ragazza di 22 anni impiegata in un centro per giovani richiedenti asilo. Il primo ministro Stefan Löfven ha visitato il centro per i migranti non accompagnati a Molndal, vicino a Gothenburg, qualche ora dopo l’uccisione. Un richiedente asilo di 15 anni è stato arrestato con l’accusa di omicidio. La vittima si chiamava Alexandra Mezher ed era un’assistente sociale dell’istituto. Il primo ministro Lofven ha detto che molti svedesi temono che tali aggressioni si potrebbero verificare di nuovo: “Credo che ci siano molte persone in Svezia preoccupate che ci possano essere più casi di questo tipo, poiché la Svezia accoglie tanti bambini e giovani, che vengono da soli a chiedere asilo politico” ha detto in una intervista a Radio Svezia.
Gli agenti di polizia che sono arrivati sulla scena a Molndal vicino a Gothenburg hanno trovato una “scena del crimine con tantissimo sangue”, ha detto il portavoce Thomas Fuxborg: “Il colpevole era stato a sua volta, successivamente all’aggressione, sopraffatto dagli altri residenti”.
La vittima, la cui famiglia è stato descritta come libanese di origine, è morta in ospedale a causa delle ferite inferte.
Alexandra Mezher lavorava presso il centro manicomiale da un paio di mesi ed un suo cugino citato dal giornale Expressen ha detto che era “un angelo che voleva fare il bene”. Lei aveva intenzione di fare un corso post-laurea in scienze sociali, ha riferito il Goteborgs-Posten.
La presunta arma del delitto, il coltello ritenuto quello utilizzato nell’aggressione è stato recuperato.
I minori residenti nella casa accoglienza per migranti, tutti di età compresa tra i 14 ei 17 ( circa una decina ), sono stati spostati in una nuova sistemazione per la notte, per motivi di sicurezza, secondo i media locali.
La Svezia intende espellere fino a 80.000 richiedenti asilo
STOCCOLMA, 28 gennaio – La Svezia intende espellere fino a 80.000 richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, ha annunciato il ministro degli Interni Anders Ygeman. Il ministro ha spiegato che saranno utilizzati i voli charter per deportare i migranti nell’arco di diversi anni. Circa 163.000 migranti e rifugiati hanno chiesto asilo in Svezia nel 2015, il numero più alto pro capite in Europa: dei circa 58.800 casi trattati l’anno scorso, solo il 55% delle richieste sono state accettate.
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