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Aggiunto da il 2013-02-02

La bufera si abbatte sul MPS

Abbiamo pagato l’Imu a Monti per salvare il Monte dei Paschi di Siena? Una cosa è certa: a dicembre con i Monti bond il governo ha fatto all’istituto un prestito di 3,9 miliardi, la stessa cifra incassata con l’imposta sulla casa. Soldi sottratti alla classe media italiana per ripianare le sconsiderate operazioni finanziarie dell’istituto senese: cominciate imbottendosi di derivati già nel 2009, proseguite con acquisizioni scellerate, considerate oggi carta straccia e che hanno fatto si che i conti dell’istituto senese adesso non siano tanto brillanti e che le quotazioni borsistiche del medesimo istituto siano andate a fondo. La terza banca italiana, con vistosi legami politici (Pd), agisce fuori da ogni controllo, c’è poco da fidarsi dell’intero sistema creditizio, è utile ricordare un fatto abbastanza inquietante: quello dell’Antonveneta. La quale fu venduta, in base al principio del libero mercato, alla spagnola Santander per 6,6 miliardi dopo essere stata corteggiata dalla Popolare di Lodi e dall’olandese Abn Amro. Fin qui nulla di strano. Peccato che, a distanza di mesi, gli intelligentoni del Monte dei Paschi l’abbiano acquistata dai colleghi iberici per una somma nettamente più alta: oltre 9 miliardi. Una differenza così è francamente difficile da spiegare senza farsi venire la mosca al naso. Al momento dell’affare invece neppure un moscerino si avvicinò all’organo olfattivo di alcuno. Solamente oggi c’è chi sente puzzo di bruciato e cerca di scoprire l’origine del fumo: effetto elezioni?! Comunque auguriamo buon lavoro agli investigatori (tra cui c’è anche il tribunale di Trani oltre a Siena e Roma), soprattutto perchè il sospetto che oltre al Monte senese, vi siano altri istituti bancari che nascondono forniture intere di armadi dove accatastare gli scheletri, sta diventando sempre più un dato reale: è quasi un effetto domino quello che sta coinvongendo, nelle ultime ore, altre banche “rosse”(Bnl, Unicredit, Credem e Intesa). Il capo dello stato Napolitano ammonisce i giornalisti sull’opportunità di riservatezza necessaria alle indagini giudiziarie e il rispetto del segreto d’indagine. Subito criticato da Maroni per l’improvviso interesse dimostrato in questo caso e non piuttosto in altre occasioni: si riferiva forse ai processi mediatici della Lega Nord e del Cavaliere?
Quando le banche smettono di fare il loro mestiere, quello di raccogliere e prestare quattrini agli imprenditori, in base alle esigenze del mercato, ed alle famiglie, per dare mutui per l’acquisto della casa, dedicandosi invece ad ardite manovre finanziarie di natura meramente speculativa, succede il peggio. Qualcuno dovrebbe intervenire affinchè le banche italiane la smettano di speculare solo sui capitali in euro presi dalla BCE a tassi vantaggiosi: Draghi portò il tasso allo 0,75% a favore delle banche nazionali affinchè queste favorissero la crescita economica, non per le speculazioni e lo strozzinaggio a danno dell’economia Italiana e di noi contribuenti.
Falco Brianzolo

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