Gli analgesici per via inalatoria sembrano essere efficaci nel dare sollievo dal dolore e nel ridurne l’intensità durante la prima fase del travaglio. Queste sono le conclusioni di una nuova revisione sistematica Cochrane che ha riassunto i dati di 26 diversi studi clinici che hanno coinvolto quasi 3000 donne. Alcune miscele di ossigeno e altri gas (per esempio derivati dei flurani o il protossido di azoto) riducono il dolore, consentendo alle madri di rimanere sveglie e di riuscire a deglutire. La somministrazione è semplice e veloce, può essere avviata in um minuto e l’effetto si produce entro un minuto. La revisione ha trovato che le donne che hanno usato il protossido di azoto hanno provato sollievo dal dolore più di quelle che non avevano assunto alcun analgesico. E’, però, importante informarle sui possibili effetti collaterali come nausea, vomito, vertigini e sonnolenza. Miscele contenenti i derivati dei flurani sono preferibili, in quanto causano meno effetti collaterali e sono più efficaci. L’inconveniente è che questi farmaci devono essere somministrati solo sotto la supervisione di un anestetista, mentre il protossido di azoto può essere somministrato anche dalle ostetriche, motivo per cui l’uso dei flurani non è molto diffuso. La conclusione dei ricercatori è che l’utilizzo dei flurani sia da preferire laddove sono disponibili anestesisti, ma che un uso più diffuso del protossido di azoto potrebbe alleviare il dolore di molte donne che al momento non hanno altre opzioni.
“Bisogna stare attenti a questi risultati perchè gli studi analizzati variano molto nel modo di valutare il dolore e il sollievo e alcunidegli studi coinvolgono un piccolo numero di donne” – dice l’autore Trudy Klomp che lavora presso il Dipartimento di ostetricia e della Emgo institute for health and care research presso l’Università di Amsterdam – “Nonostante questi limiti, l’analgesia per via inalatoria è capace di ridurre in modo significativo l’intensità del dolore e di aumentare il sollievo dal dolore e quindi in grado di aiutare le donne in travaglio, in particolare quelle che non vogliono utilizzare forme più intensive come l’epidurale”.
La ricerca dovrebbe orientarsi su studi clinici che coinvolgano un maggior numero di donne e nei quali si studino quali analgesici danno alle donne un maggior controllo del travaglio, una maggior soddisfazione dell’esperienza del parto e siano in grado di facilitare il passaggio all’allattamento al seno.
Tratto dall’Italian Journal of Nursing