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Aggiunto da il 2016-06-14

NEW YORK, 14 giugno 2016 – L’arte culinaria italiana coglie un altro successo, stavolta ufficiale. L’Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura è stato incoronato come il miglior ristorante del mondo.

L'Osteria Francescana di Massimo Bottura è stata incoronata a New York miglior ristorante del mondo. E' la prima volta che un ristorante italiano scala la vetta dei "50 Best restaurant", la classifica considerata un po' come l'Oscar della cucina. "Mi sembra di morire, mi esplode il cuore, è una cosa meravigliosa" il primo commento dello chef italiano

L’Osteria Francescana di Massimo Bottura è stata incoronata a New York miglior ristorante del mondo. E’ la prima volta che un ristorante italiano scala la vetta dei “50 Best restaurant”, la classifica considerata un po’ come l’Oscar della cucina. “Mi sembra di morire, mi esplode il cuore, è una cosa meravigliosa” il primo commento dello chef italiano

E’ il primo ristorante italiano a salire in vetta dei “50 Best Restaurant”, la classifica è considerata una sorta di Oscar della gastronomia. Il ristorante, che si trova a Modena, era stato il “numero due” nell’edizione 2015 e da otto anni era nei primi cinque ristoranti del mondo. Detronizzati i fratelli Roca del Celler de Can Roca, a Gerona, in Spagna, che erano stati incoronati a Londra nel 2013 e nel 2015. Visibilmente emozionato, lo chef italiano ha dedicato la vittoria alla famiglia, a sua moglie Lara e alla sua squadra di lavoro.
Bottura ha detto che “la ricetta del successo passa per il lavoro duro” e ha tenuto a ricordare che i cuochi “non sono stelle del rock”.

Massimo Bottura

Massimo Bottura

“Il miglior ingrediente per il futuro è la cultura. La cultura porta conoscenza e apre consapevolezza”, ha aggiunto Massimo Bottura con la bandiera italiana sulle spalle, nel corso della cerimonia svoltasi a New York. Lo chef italiano ha invitato gli altri ristoratori (presenti gli chef di Gerona con cui si è abbracciato dopo l’annuncio della vittoria) a collaborare al suo progetto di aprire un locale a Rio de Janeiro entro l’estate prossima che aiuti a sollevare le condizioni di vita nelle favelas.