14 febbraio 2016: Il magnate neozelandese Michael Harte rinuncia all’isola di Budelli, perla dell’arcipelago della Maddalena famosa per la sua spiaggia rosa, che aveva acquistato all’asta nel 2013 per poco meno di 3 milioni di euro. Come riporta La Nuova Sardegna, il Ceo della Barclays Bank, ha annunciato il suo passo indietro in una lettera indirizzata al sindaco di La Maddalena, Luca Montella. “Non ci sono le condizioni necessarie per realizzare il piano auspicato”.
Nel video sopra Mauro Morandi, da 25 anni unico e solitario residente dell’isola di Budelli, racconta il suo incontro con Michael Harte l’ ecologista neozelandese, sostenitore della Blue Economy
La meravigliosa spiaggia rosa dell’isola di Budelli
Dopo una battaglia legale seguita all’acquisto all’asta del paradiso rosa – oggetto di vincoli strettissimi che di fatto impediscono ogni progetto di costruzione – a dicembre Harte si era preso un periodo di riflessione prima di perfezionare l’acquisto, legato appunto alla possibilità di realizzare o meno i progetti che aveva pensato per salvaguardare la tutela dell’isolotto disabitato. “Purtroppo mister Harte – spiega il suo legale al quotidiano sardo – ritiene che non vi siano le condizioni sufficienti per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale da lui auspicato, la cui utilità è stata riconosciuta anche dal Consiglio di Stato”. “L’incertezza sulla classificazione dell’isola – si legge ancora – attualmente riserva integrale, ed il mancato ripristino della tutela parziale che conferma la persistente opposizione del Parco all’approccio alla conservazione di mister Harte rendono il piano difficilmente sostenibile, facendo venire meno la fiducia di mister Harte nella sua realizzabilità”.
Ma la battaglia per il possesso dell’isola è stata molto, molto lunga:
Intervista a Michael Harte da Repubblica 23 ottobre 2013:
D. Mr Harte, perché ha deciso di comprare Budelli?
“Perché è uno dei posti più belli che ho mai visto, un paradiso, una perla rara che voglio fare conoscere al mondo”.
D:In che modo, scusi? Che cosa ha intenzione di farci?
“Trasformerò Budelli in un museo a cielo aperto. Come i musei delle città d’arte. Quest’isola va ripulita, sistemata, valorizzata. Deve diventare un’attrazione naturalistica aperta ai visitatori. Un simbolo. Come tutti i musei deve avere un ingresso, un’area d’accesso, dei camminamenti ed un approdo per i barconi. Adesso buttano l’ancora al largo delle spiagge e danneggiano l’ecosistema (rovinano la posidonia, un’alga marina)”.
D:Lei è un uomo d’affari. Come si coniuga il progetto Budelli museo ambientale con il business?
“Si chiama blue economy, è l’evoluzione della green economy. Rigenerare affinché tutti possano beneficiare dell’eterno flusso di creatività, adattamento e abbondanza della natura. La conservazione, la ricerca scientifica, la valorizzazione del patrimonio ambientale aprono prospettive economiche. Budelli può diventare un modello di isola – museo da esportare in un contesto internazionale”…”Sono venuto qui per accreditarmi, per presentare le mie intenzioni e la mia buona fede. Se ho fatto questo investimento è perché sono pronto a mettere a disposizione risorse umane e finanziarie”.
D:Ha già in mente dei progetti?
“Il primo sarà nel segno della continuità, ovvero la progettazione e la realizzazione, pensata dall’Ente Parco, di pontili mobili per l’attracco dei barconi. Il cosiddetto “accesso comodo” al parco. Lancerò un bando internazionale per architetti, penso prima di tutto agli italiani. Sul modello dei parchi marini australiani e neozelandesi Budelli accoglierà i visitatori con percorsi dedicati e camminamenti”.
D:Un museo del mare a cielo aperto?
“È così. Ho riunito un team di docenti universitari, esperti, biologi marini. A marzo presenteremo progetti e programmi ecosostenibili. Metteremo a punto una partnership pubblico-privato, un modello che all’estero, dall’Oceania al versante caraibico del Pacifico, sta dando grossi risultati”.
D: Non è che dietro questa strategia di valorizzazione ambientale nasconde in realtà obiettivi speculativo-ambientali? È il sospetto avanzato da qualcuno. Un resort, una villa…
“È escluso, nella maniera più assoluta. Non solo non ho intenti di questo tipo, ma se anche e per assurdo li avessi, non potrei fare niente. Budelli per fortuna è soggetta a vincoli e tutele di ogni tipo (al momento c’è una sola mini costruzione, la casa del guardiano della Spiaggia Rosa…)”.
D.Non ci dormirà nemmeno sull’isola? Non ci trascorrerà nemmeno le vacanze?
“Budelli sarà un museo. Ci verranno i visitatori. C’è un potenziale di valorizzazione enorme. Potrebbe diventare anche sede di una banca dati del mare, un centro di raccolta rivolto al mondo delle università scientifiche, accessibile agli studenti di tutto il mondo”.
D:Quando si è innamorato di questo posto?
“La prima volta che ci sono venuto: l’ho vista a distanza, mi è sembrata un’isola incredibile. Ma tutto l’arcipelago della Maddalena è favoloso. Va solo valorizzato e fatto conoscere meglio”.
D:Come le è venuta l’idea di presentarsi con una valigia piena di scarti di plastica raccolti sulla spiaggia dei Cavalieri?
“Volevo andare subito al punto. Bisogna partire dal basso: ripulire, rigenerare. Spero che le mie intenzioni siano state comprese e apprezzate”.
11 Marzo 2014: dopo la deroga al patto di stabilità, lo Stato Italiano, ha esercitato il diritto di prelazione, investendo circa 3 milioni di euro per impossessarsi di Budelli, ma Michael Harte ha fatto ricorso presso il tribunale e presso il Tar.
27 Marzo 2014 – Decisione del tribunale: l’isola rimarrà dello Stato.
13 Aprile 2015: Il Consiglio di Stato ha restituito l’isola a Michael Harte.
Già il 13 aprile 2015 scorso il Consiglio di Stato, aveva annullato la prelazione dell’Ente Parco della Maddalena sull’acquisto dell’isola, effettuato, nel corso di una procedura fallimentare, dal cittadino neozelandese Michael Harte. Il Tar qualche anno fa aveva respinto il ricorso di Harte, che aveva acquistato l’isola dell’arcipelago di La Maddalena all’asta per circa tre milioni di euro.
«Il Consiglio di Stato sottolineava che l’isola di Budelli è di proprietà privata da epoca precedente all’istituzione del parco della Maddalena, tanto che nel 1984 il prefetto di Sassari autorizzò il proprietario ad alienare ad una società privata l’intera isola di Budelli (diceva il comunicato del segretariato generale della Giustizia amministrativa). L’isola comunque è protetta da vincoli e norme di tutela che ne hanno salvaguardato i valori ambientali e paesaggistici durante tutti questi anni e che continueranno ad essere presenti anche dopo l’annullamento del diritto di prelazione da parte del Consiglio di Stato». La legge 394 del 1991, «come condizione per il legittimo esercizio della prelazione, richiede che sia adottato un piano di tutela del parco e che la prelazione possa riguardare solo le aree che in quel piano siano classificate nelle prime due zone di maggior tutela in questi lunghi anni il piano non è stato adottato dall’amministrazione e la sua mancanza inesorabilmente impedisce l’esercizio del diritto di prelazione. E tale circostanza era stata sottolineata dal Consiglio di Stato anche nell’ordinanza cautelare emessa in corso di giudizio circa due anni fa».
Proprio in quella occasione, era appunto il 13 aprile 2015, con un velo di amarezza, ma tutt’altro che rassegnato, il presidente dell’Ente parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena Giuseppe Bonanno, si era detto sorpreso dalla decisione del Consiglio di Stato che aveva annullato la prelazione dello Stato e che l’Avvocatura dello Stato stava valutando un ricorso che “poteva bloccare la procedura”. Giuseppe Bonanno: «Non molliamo, la procedura non finisce qui. Se ci sono margini, la nostra intenzione è il ricorso alla giustizia europea. Budelli merita di più».
Infatti… oggi 14 Febbraio 2016 la notizia della rinuncia di Michael Harte alla proprietà dell’isola paradiso.
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