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Aggiunto da il 2015-11-07

Invito a comparire per Tognoli, Pillitteri, Borghini, Formentini. Sotto inchiesta l’ex sovrintendente Fontana

Quattro ex sindaci di Milano sono indagati con altre persone per omicidio colposo e lesioni colpose per 7 casi di morte e altri di malattia dovuta all’amianto al Teatro alla Scala. La procura ha notificato inviti a comparire a Tognoli, Pilliteri, Borghini e Formentini. Sotto inchiesta l’ex sovrintendente Fontana.

L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto e dai pm Maurizio Ascione e Nicola Balice, riguarda anche altre sei persone, tra cui Silvano Cova a Angelo Sala, entrambi ex direttore degli allestimenti alla Scala. La procura contesta agli 11 indagati in sostanza di non essersi adoperati per rimuovere in passato l’amianto dai manufatti nei vari locali, soprattutto tecnici, ma anche dal famoso lampadario all’interno del teatro. Per l’accusa non sarebbe stato fatto il censimento dell’amianto previsto dalla legge del 1992, amianto che sarebbe stato rimosso ogni qualvolta veniva ‘scoperto’. Tra le persone morte per esposizione alla sostanza cancerogena a partire dagli anni ’70-80 ci sono un siparista, un macchinista, un vigile del fuoco, un falegname, un addetto al trasporto delle scene e anche una cantante lirica. Altri invece attualmente sono ammalati di mesotelioma pleurico. Dopo i lavori al teatro lirico milanese, l’amianto sembra sia stato rimosso e per ora non ci sarebbero più rischi sia per i lavoratori che per il pubblico: almeno fino a prova contraria! Ma l’amianto purtroppo continua a fare vittime, il picco dei morti è previsto per il 2030. Nel mondo ogni 5 minuti muore una persona a causa dell’amianto. In Italia muoiono 10 persone al giorno che sono state esposte all’amianto.  Sul territorio italiano sono presenti ancora 32 milioni di tonnellate di amianto che non è stato ancora smaltito e continua a rilasciare micro-fibre cancerogene nell’ambiente. Sebbene il fatto che fosse cancerogeno si sapesse benissimo sin dai primi anni del novecento, in nome del profitto ed a scapito della salute, chi ha fatto determinate scelte per il suo utilizzo non ha esitato  condannando a morte centinaia di migliaia di lavoratori. Già nel 1983 la Comunità Europea emanò una direttiva nella quale imponeva a tutti gli Stati membri di mettere fuori legge l’amianto, in Italia la L. 257 fu fatta solo nel 1992 solo grazie alle battaglie legali dei lavoratori. Quindi per ben 9 anni lo Stato italiano, con tutti i governi che in quegli anni si sono succeduti, sono stati complici delle morti a causa dell’amianto!

Il video d’apertura in alto è stato pubblicato su YouTube il 04 maggio 2014:

Milano 26.04.2014 – La CUB Spettacolo ha indetto uno sciopero e tenuto un presidio accanto al teatro La Scala di Milano per denunziare le gravi condizioni di lavoro e di discriminazione dei lavoratori e per chiedere il cambio della dirigenza.
I lavoratori del Teatro La Scala hanno anche denunziato i morti per amianto riscontrato negli ambienti della struttura e che negli anni hanno denunziato senza attenzione delle istituzioni.
Solo ricorrendo alle denunzie hanno ottenuto nel 2002 l’intervento della giunta comunale per la bonifica di un settore, senza però, debellare del tutto il pericolo.
Simbolicamente è stata apposta e svelata una lapide in marmo che ricorda i morti per amianto a causa dell’ignavia delle istituzioni.
Nel video parlano Pippo Fiorito, Cub Spettacolo; Michele Michelino, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro.

Questo video è stato realizzato 6 anni fa da Silvia Tagliabue e pubblicato su YouTube il 27 gennaio 2009

La battaglia che la CUB conduce contro l’amianto riguarda la difesa della salute dei lavoratori, ma anche dei cittadini. Un esempio, spiega Pierluigi Sostaro nel 2009 (responsabile ambiente e sicurezza della CUB) è la denuncia che il sindacato ha rivolto alla direzione del Teatro alla Scala di Milano, nel momento in cui si è scoperta la presenza di fibre di amianto nella cupola, dove sono installati i fari per l’illuminazione del palco. Alla data del video un lavoratore era morto per mesotelioma alla pleura ed un altro ha contratto lo stesso tumore. Nel gennaio 2009 la Direzione del Teatro alla Scala ha rivestito la cupola per ridurre il rischio di contaminazione per lavoratori e pubblico. La CUB ha comunque deciso di procedere legalmente affinché ai lavoratori venga riconosciuta e risarcita una pluriennale esposizione all’amianto.

Ancora un video di protesta CUB alla prima del Teatro alla Scala: era il 12 dicembre 2011: