Chi paga 3.000 euro in contanti?
Questa è la domanda da porsi! Risposta: Chi ce l’ha, ovviamente!
Vi sono dunque “solo” due categorie:
I super ricchi e quelli che li hanno ricevuti in pagamento da altri.
1) I super ricchi consumano quando e come gli pare e quindi dell’autorizzazione di Renzi a pagare in contanti borse, scarpe, vestiti, lavatrici e tv non se ne fanno un baffo.
2) Quelli che i 3.000 euro ce l’hanno perché qualcuno glieli ha dati ma sono obbligati a spenderli:
li mettessero in banca, sia mai che capiti, il Fisco glieli trova. Quindi, anche loro, comprano tv, borse, scarpe e via dicendo, magari senza scontrino ed in contanti perché non devono essere tracciabili.
Tutto ciò alimenta il sommerso in nero che viaggia come economia parallelamente all’economia dichiarata, tracciabile e quindi tassabile: è tutta evasione fiscale! La più grande esistente al mondo! Le stime identificano l’ammontare dell’evasione intorno ai 180 miliardi di euro l’anno (fonte: Corte dei Conti da dati Ocse) con connotazioni “trasversali” tra i vari settori dell’economia e del territorio. 180 miliardi di euro: Supera ampiamente in cifre, addirittura la spesa sanitaria nazionale!
Un mondo diverso, che evade, fatto di furbi, il “popolo del contante” del cash a tutti i costi! Praticamente degli spacciatori con licenza di evadere! Tecnicamente i furbi del non tracciabile!
E al di fuori di questo sistema perverso alimentato dai nostri governanti chi ci rimane?
Restano i lavoratori dipendenti ed i pensionati.
Questi, soldi in contanti non ne hanno, paga, salario, stipendio, pensione glieli accreditano in banca (sostenendone pure i costi).
Se sono benestanti e possono permettersi Tv, scarpe etc, pagano con carta di credito: è più comodo ma soprattutto più sicuro che andare in banca a prelevare.
Se sono poveri, non comprano; oppure comprano a rate: supermercati e negozi di elettronica sono pieni di offerte di rateizzazione a tasso zero.
Sicché lo strombazzato aumento dei consumi che conseguirà alla possibilità di pagare fino a 3.000 euro
in contanti solo in parte è vero: riguarda quelli che sono pagati in contanti che ne spenderanno un po’ di più.
Ma non riguarda certamente la massa della popolazione! Al popolo toccherà pagare le tasse! Tutte, anche quelle dai nomi più fantasiosi! Nessuna spesa aumentata se non in tasse!
Non è certamente un provvedimento di un governo di sinistra! Esso si dice, ma di sinistra non lo è assolutamente! Anzi, dirò di più, nemmeno un governo di destra, nemmeno la destra più borghese, quella classista, quella “dei padroni” di vecchia memoria della classe operaia della scorsa generazione, si è mai sognata di proporre certe soluzioni o “leggi ad classem”. Il governo mascherato di sinistra ha fatto fuori spiazzandoli, anche i sindacati!
Quindi siamo passati da leggi definite “ad personam” dei politici che tanto criticava la sinistra, a queste nuove velleità definite leggi di politici che si dichiarano di sinistra ma che in realtà si sono costruiti la loro fortuna ed impunità con leggi “ad classem”.
Ma chi altri usufruirà di cotanta legge sui 3000 euro contanti? Chi sono questi fortunati?
Le partite Iva, loro e solo loro. Quanto costa all’Erario questa espansione di consumi?
I conti sono facili. 22% di Iva e una variabile tra il 30 e il 40% di Irpef, diciamo 35%:
per ogni pagamento di 3.000 euro in contanti, 660 euro per l’Iva e tra 900 e 1.200 euro per l’Irpef.
Per ogni pagamento il Fisco ci rimette in media 1.500 euro: un vero affare.
Il versante etico può non essere considerato. Non perché sia irrilevante, naturalmente;
ma perché a Renzi&C. non gliene può importare di meno.
Però, se è vero come è vero che due torti non fanno un diritto e che l’art. 3 della Costituzione
non può essere utilizzato a giustificazione delle scelleratezze, resta il fatto che questo 50/60%
di incremento di reddito (evasione del 22% di Iva e del 30/40% di Irpef) riservato al 12% circa
dei contribuenti italiani (il popolo dell’Iva) è una doppia ingiustizia.
Così come sono stati traditi tutti quelli (tra cui anche il popolo tradizionalmente di sinistra) che si aspettavano misure a vantaggio dei ceti meno abbienti e non più interessate a chi sta economicamente meglio!
Il ceto dei più abbienti se ne avvantaggia doppiamente: Non solo le minori tasse pagate si ribaltano, ovviamente, su una maggiore pressione fiscale e su una diminuzione dei servizi pubblici; ma perché i vantaggi dell’evasione, legalmente resi possibili da leggi dello Stato, non sono accessibili a tutti.
A titolo di esempio, il pensionato, lo stipendiato o il dipendente potrebbe anche guadagnare bene: Ma il problema è che tutto ciò che guadagna glielo versano in banca. Già prosciugato dalle imposte dovute. Sarebbe molto bello che gli si applicasse lo stesso criterio adottato per un lavoratore autonomo di pari livello retributivo: pensione o stipendio corrisposto per intero, al lordo delle imposte; facoltà di poter dichiarare di aver ricevuto una somma consistentemente minore e conseguente privilegio di pagare imposte sul reddito parametrate alle menzogne; possibilità di acquisto in contanti cui consegue il risparmio dell’Iva che, per un lavoratore dipendente o pensionato – utilizzatore finale (non in senso berlusconiano) – è una vera mannaia.
Insomma, esiste una disparità di trattamento evidente tra contribuenti: quando vanno al ristorante l’88% di loro paga più del doppio del restante 12%. Resta il versante politico. Come si è visto, la storia che incrementare la quantità di contanti che può essere utilizzata per i pagamenti incrementa i consumi è una mezza verità; in realtà una piccolissima verità al 12%, pari alla percentuale di contribuenti che ha la possibilità di fare “nero”. Questo incremento, però, è falcidiato da una corrispondente perdita del 60% circa derivante dall’evasione di imposta. È vero, l’incremento e la corrispondente “crescita” economica vanno a vantaggio di privati cittadini; l’evasione va però a danno dello Stato.
Un assetto economico di questo tipo è generalmente considerato rovinoso; ma è stato per anni perseguito da Berlusconi&C, le cui teorie economiche si fondavano sul principio della razzia, tutti contro tutti e uniti contro lo Stato.
Non desta meraviglia che Renzi&C lo abbiano fatto proprio.
Naturalmente questa analisi poggia su un postulato: il popolo dell’Iva pratica un’evasione costante servendosi del “nero”: Basterebbe negarglielo, impedendolo con la trasparenza dei pagamenti in moneta virtuale (carte, bancomat), per farla crollare.
Circa 9 milioni di contribuenti (le partite Iva) lo negano.
Renzi&C, ni. Però, aggiungono, abbiamo fantascientifici strumenti per acchiappare gli evasori.
Si tratta evidentemente di perfezionate sfere di cristallo che accertano il “nero”.
Abbiamo una straordinaria occasione per diventare un Paese ricchissimo: le cediamo a tutti gli altri Paesi (che ovviamente non ce l’hanno) e incassiamo royalties favolose; che so, il 5% del maggiore gettito fiscale?E’ troppo poco se vogliamo ad esempio salvare la Scuola Italiana (con la “buona scuola”?) , la Sanità Italiana (con la “buona sanità”?), o con qualcos’altro ancora si inventerà di “buono”?!
E poi Renzi ha pure il coraggio di proclamare: L’italia cambia verso!