Casapesenna (Caserta) – Era il 7 dicembre 2011 quando Michele Zagaria, dopo ben 15 anni di latitanza, fu tratto in arresto. Si trovava nel suo paese d’origine, Casapesenna, nascosto in un bunker sotterraneo ricavato sotto la cucina di un’abitazione in vico Mascagni, a pochi passi dalla piazza centrale.
A distanza di quasi quattro anni dalla sua cattura, stamani il Ros dei carabinieri e la squadra mobile di Caserta hanno tratto in arresto la sorella del boss, Gesualda, e un architetto, Carmine Domenico Nocera, accusato di aver progettato il bunker. Arrestati anche Francesco Nobis, imprenditore, che avrebbe realizzato il bunker, e un nipote di Zagaria, Filippo Capaldo.
Quest’ultimo, insieme a Gesualda Zagaria, è al centro di un’inchiesta – coordinata dai sostituti Maurizio Giordano e Catello Maresca – riguardante la rinata costola del clan di Casapesenna ma sono coinvolti anche in episodi risalenti alla latitanza del loro congiunto. In particolare, secondo gli inquirenti, Capaldo sarebbe l’attuale reggente del clan. (01.10.15)