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Aggiunto da il 2015-07-27

Scoperto pianeta ‘gemello’ della Terra

Il suo nome è Kepler 452B e si trova a 1400 anni luce, esso potrebbe aver ospitato la vita

Per molti anni l’essere umano si è chiesto “siamo davvero soli nell’universo?, esistono altre forme di vita oltre noi? cosa si cela a migliaia di anni luce da noi?”, la NASA oggi risponde in parte a queste domande, svelando l’esistenza del pianeta Kepler 452b.

Kepler 452b: Il gemello della Terra

A 1.400 anni luce vi è Kepler 452b, un pianeta identico o quasi alla Terra, abitabile e con una stella simile al Sole come il nostro sistema.
Con questa scoperta la zona abitabile dell’universo si estende a 11 piccoli candidati. Lo studio è condotto grazie al telescopio Kepler0. La nuova stella è situata nelle prossimità di G2, un Sole simile al nostro. Il pianeta presenta acqua liquida in grado di raccogliersi sulla superficie. Il primo pianeta extrasolare in orbita intorno ad una stella, ha quasi le stesse dimensioni della Terra, esiste da miliardi di anni e potrebbe aver ospitato forme di vita anche se non è da escludere che esistano ancora oggi delle forme viventi sul pianeta. Kepler 452b ha un’età pari a 6 miliardi di anni e riceve il 10% in più di energia dal suo Sole rispetto alla Terra.
Una grande scoperta per l’umanità, sapere che nell’Universo non siamo soli, esistono davvero pianeti in grado di ospitare la vita e non solo forme primordiali. Prima di fare salti di gioia o esclamare cose del tipo “allora esistono gli alieni”, bisogna fare un bel respiro e non crearsi false speranze, che esista un pianeta simile al nostro abitabile è un buon segno ma come dice il detto non è tutto oro ciò che luccica.

https://youtu.be/xTSxPI7s76Q

A volte ci si domanda “perché creare un universo cosi infinito se poi l’unico pianeta abitato è la Terra?” probabilmente non risponderemo mai a questa domanda ma c’è da dire che l’Universo è così immenso che l’essere umano non potrà mai visitarlo tutto o raggiungere luoghi così lontani che la luce impiegherebbe migliaia di anni per arrivare e come sapete la luce viaggia a ben 299.792,458 km/sec circa, il che vuol dire che se la luce viaggiando ad una velocità simile impiega 1.400 anni per arrivare su Kepler, figuriamoci l’essere umano! Che vi siano esseri umani o alieni oppure no, resta il fatto che l’uomo non potrà mai o almeno per ora avventurarsi su quel pianeta.

Kepler-452b è il più piccolo pianeta finora scoperto in orbita nella zona abitabile di una stella di tipo G2 come il nostro Sole

https://youtu.be/rwNzdga1kqc

Il sistema dove è situato Kepler è stato scoperto diversi anni fa ma soltanto oggi abbiamo la conferma che è realmente un pianeta abitabile con tutte le condizioni per viverci. Che la NASA sia alla ricerca di una Terra 2.0 non vi sono dubbi considerando che il nostro pianeta a causa dell’inquinamento che ha provocato l’essere umano si sta auto distruggendo, preparate le valige perché tra centinaia di anni probabilmente si potrà partire per Kepler 452B!

La NASA studia un esopianeta dalle dimensioni simili alla Terra in orbita attorno ad una stella simile al Sole

https://youtu.be/AZ5UAhuWiCE

Gli astronomi hanno individuato un qualcosa di ancora più vicino alla terra, il primo vero “gemello della Terra” – un piccolo pianeta in orbita intorno alla luminosa stella Kepler 452 ed ad una distanza dove l’acqua liquida potrebbe esistere.

Gli astronomi stanno utilizzando il telescopio “Keplero” per la scoperta di pianeti extrasolari, che presentino la superficie rocciosa e che presumibilmente hanno acqua in forma liquida. Questo è il primo pianeta simile alla Terra che si trova nella “zona abitabile” di una stella simile al nostro sole. In apertura della missione, gli esperti hanno detto in una conferenza stampa, che per breve tempo, con lo studio si possono trovare nella Natura materiale.

Il pianeta si chiama Kepler-452b, è il secondo dei pianeti extrasolari scoperti attorno alla stella Keprler-452, che si trova nella costellazione del Cigno. La distanza dalla stella è 1.400 anni luce, è un po ‘più luminoso del sole. Secondo gli scienziati, la massa di Kepler-452b è il 60 per cento in più rispetto alla massa della Terra. Questo lo rende ancor più promettente come analogo esopianeta della Terra, tra tutti i mondi precedentemente scoperti che orbitano intorno a stelle più fredde.

Allo stesso modo misurare con il novoobnaruzhennoy di massa della “Terra” non riesce, ma la simulazione suggerisce che è circa cinque volte più pesante della Terra. Un anno su Kepler-452b dura 385 giorni (tempo di rivoluzione attorno alla sua stella Kepler-452). L’età della stella attorno a cui orbita l’esopianeta è di 6 miliardi di anni, il che la rende 1,5 miliardi di anni più vecchia del sole. Presumibilmente, il pianeta ha la stessa età della sua stella.

Seguendo l’evoluzione delle stelle della sequenza principale, la stella Kepler-452 è sempre più calda e luminosa.

Per la ricerca dei pianeti extrasolari il Telescopio “Keplero” utilizza il metodo del “transito”. Si trova il pianeta con un metodo di ricerca che consiste nell’osservazione a lungo termine delle stelle e della loro luce, con la pluralità di flessioni del loro splendore. Se tali battute d’arresto si verificano periodicamente, si può indicare che la causa è il passaggio d’oscuramento del pianeta attraverso il disco luminoso delle stelle, dimostrando così l’esistenza di pianeti extrasolari. Un metodo alternativo di “transito” è l’analisi periodica dello spostamento verso il rosso nello spettro delle stelle. Questo è causato dal roteare delle stelle con pianeti extrasolari che ruotano attorno ad un comune centro di massa. Il metodo detto di “transito” è disponibile solo per telescopi spaziali, mentre lo spostamento verso il rosso può essere analizzato da telescopi sulla Terra. Entrambi i metodi sono più facili per scoprire pianeti grandi come i giganti gassosi (Gioviani). Per questo motivo, il loro numero è stato molto elevato tra gli esopianeti scoperti e candidati a diventare il primo pianeta extrasolare, la maggior parte dei pianeti simili alla Terra hanno invece cominciato ad essere scoperti negli ultimi dieci anni.