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Aggiunto da il 2015-06-19

Secondo la Coldiretti sarebbero a rischio centinaia di specialità tradizionali

Con il consumo di pane crollato ai minimi storici sono a rischio le centinaia di specialità tradizionali che con forme, colori e sapori diversi hanno segnato per secoli la storia, la cultura e la tradizione dei territori lungo tutta la penisola. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sul rischio omologazione ad Expo dove nel padiglione Coldiretti è stata aperta la più ampia rassegna delle specialità tradizionali delle diverse regioni, forse l’ultima occasione per conoscere tutta insieme una realtà a rischio di scomparsa, dal Par ner della Valle d’Aosta al pane di Chiaserna delle Marche fino al pane Cafone della Campania.

Il consumo di pane degli italiani – rileva Coldiretti – è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno. Da allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta con un progressivo contenimento dei consumi di pane che nei tempi recenti sono scesi – sottolinea la Coldiretti – nel 1980 intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel 2010 a 120 grammi e nel 2012 a 106 grammi per arrivare a meno di 100 grammi già nel 2013.

Numeri ben differenti da quelli dei Paesi che guidano la top ten mondiale dei consumi di pane, che vede al primo posto la Turchia, con 105 chili di pane pro capite consumato, il triplo degli italiani, seguita dal Cile, con 96 chili a testa. Al terzo posto gli argentini (76 chili pro capite annui), seguiti a pari merito da svizzeri, polacchi e greci, tutti con 70 kg annui. Poco sotto gli irlandesi (68 chili) che precedono ungheresi e olandesi, appaiati a quota 60 chili. Chiudono la classifica i tedeschi, con 55 chili di pane pro capite.

In Italia la spesa familiare per pane, grissini e crackers ammonta a quasi 8 miliardi all’anno. Ad essere preferito – conclude la Coldiretti – è il pane artigianale che rappresenta l’88 per cento del mercato con un consumo in costante calo mentre, a differenza, cresce negli ultimi anni la domanda dei prodotti i sostitutivi del pane come crackers, grissini e pani speciali. “Tra le novità piu’ richieste del mercato c’è l’acquisto del pane realizzato con varietà di grano locali spesso di varietà salvate dall’estinzione direttamente dai produttori agricoli e venduto nelle aziende o nei mercati di campagna amica”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di una scelta che consente di conciliare qualità, fragranza ed impegno per lo sviluppo locale resa possibile dalla legge di orientamento”.

Alcuni pani esposti al padiglione Coldiretti dell’Expo

Alcuni pani esposti al padiglione Coldiretti dell’Expo


LA TOP TEN DEI MANGIATORI DI PANE NEL MONDO – Kg per persona all’anno

Turchia 105 chili
Cile 96 chili
Argentina 76 chili
Svizzera 70 chili
Polonia 70 chili
Grecia 70 chili
Irlanda 68 chili
Ungheria 60 chili
Olanda 60 chili
Germania 55 chili

Fonte: Elaborazioni Coldiretti