Ecco i nomi segnalati come impresentabili dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta dalla Rosy Bindi:
10 Casi di giudizio pendente in primo grado per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione:
1) Ambrosio Antonio (Forza Italia)
2) Passariello Luciano (Fratelli d’Italia)
3) Ladisa Fabio (Realtà Pugliese, Puglia)
4) Nappi Sergio (Caldoro presidente)
5) De Luca Vincenzo (candidato presidente Campania Pd)
6) Errico Fernando (Ncd)
7) Lonardo Alessandrina (la moglie di Mastella Forza Italia)
8) Plaitano Francesco (Popolari per l’Italia)
9) Scalzone Antonio (Popolari per l’Italia)
10)Viscardi Raffaele (Popolari per l’Italia)
3 Casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio definitivo:
11) Elefante Domenico (centro democratico- scelta civica)
12) Palmisano Enzo (Movimento politico per Schittulli, centrodestra Puglia)
13) Copertino Giovanni (Forza Italia, Puglia)
2 Casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente:
14) Oggiano Massimiliano (Oltre con Fitto, Puglia)
15) Grimaldi Carmela (Campania in rete)
1 Caso di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente:
16) Gambino Alberico (lista Meloni)
1 Cancellato dalla lista:
17) Biagio Iacolare (Udc)
ROMA, 29 maggio – Si complica sempre di più la vicenda del candidato Pd in regione Campania, Vincenzo De Luca, che risulta nella lista degli ‘impresentabili’ fornita oggi dalla commissione Antimafia e che contiene 17 nomi di candidati campani e pugliesi. “Abbiamo fatto il nostro compito”, rivendica la presidente dell’organismo parlamentare, Rosi Bindi, ma è chiaro che tutta la vicenda ingenera caos. I 17 nomi appartengono a candidati nelle regioni Puglia (4 già noti) e Campania (13).
«L’accusa di ingerenza in campagna elettorale è in contraddizione con il fatto che comunichiamo la lista di nomi proprio all’ultimo giorno – ha precisato Rosy Bindi – Questo dimostra che non intendiamo entrare nella campagna elettorale, non ci interessa proprio»
In mattinata il premier si dice certo che “nessuno sarà eletto”. Lo ha spiegato in tv intervenendo venerdì sera a Virus su Rai2, ricordando che alle Regionali in aggiunta ai partiti maggiori ci sono sempre liste di appoggio che di solito non riescono a raggiungere il quorum minimo per eleggere anche un solo rappresentante. E lo ha ribadito oggi nella sua E-news settimanale: «Mai visto dibattito così autoreferenziale e lontano dalla realtà – commenta il leader del Pd -. Sono pronto a scommettere che come tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire nessuno di loro, nessuno! , verrà eletto. Sono quasi tutti espressioni di piccole liste civiche che grazie al sistema elettorale delle singole regionali vengono assemblate per prendere un voto in più (sia benedetto l’Italicum che finalmente eviterà questo spargimento di candidature!). Ma anche se nessuno di questi sarà eletto a me interessa discutere di legalità». In realtà, come si è visto, ci sono anche nomi di peso come lo stesso Vincenzo De Luca e la moglie di Clemente Mastella, Sandra Lonardi. Beppe Grillo e il M5S hanno subito lanciato su Twitter l’hashtag #delucaritirati. Resta dunque il caos sulla vicenda del candidato Pd alla regione Campania, Vincenzo De Luca, sul quale pende il giudizio della giustizia ordinaria alla quale la Cassazione ha attribuito la competenza dell’applicazione della legge Severino che potrebbe comportare la sua sospensione per 18 mesi. Ieri il ministro Maria Elena Boschi ha assicurato che la decisione della Cassazione non cambia nulla. Parole criticate dal Movimento cinque stelle.