Il presidente del Distretto Produttivo della Pesca Giovanni Tumbiolo chiede allo Stato Italiano il pattugliamento delle acque internazionali davanti la Libia
Il peschereccio Airone sequestrato dai libici è stato salvato dal personale della marina militare italiana
MAZARA DEL VALLO – Personale della Marina militare è salito a bordo del peschereccio italiano “Airone”, sequestrato ieri mattina da un rimorchiatore, “presumibilmente appartenente a forze di sicurezza libiche”, e ne ha assunto il controllo nel pomeriggio stesso di ieri. Lo dice lo Stato maggiore della Difesa. Il sequestro del motopesca, sottolinea lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto a circa 90 chilometri a nord-ovest di Misurata. Il personale della Marina che è salito a bordo, assumendone il controllo, fa parte di una unità impegnata nell’ambito dell’operazione di sorveglianza e sicurezza marittima “Mare Sicuro”. Il peschereccio ‘Airone’ era stato sequestrato da una motovedetta di militari di Tripoli. Ma l’equipaggio si sarebbe ribellato rinchiudendo due militari nella stiva. La nave si è poi diretta a Lampedusa, protetto dalla nave della Marina Italiana. L’unità di crisi della Farnesina si era attivata dopo la segnalazione di Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto per la pesca Cosvap. La Farnesina ha preso subito contatto con la guardia costiera.
“Esprimo vivo compiacimento e congratulazioni alla Marina militare italiana che ha impedito un atto di pirateria a danno di un peschereccio di Mazara del Vallo che era stato dirottato verso le coste libiche con la forza delle armi da non meglio identificati miliziani”. Lo dice il sindaco, Nicola Cristaldi, che ha ricevuto la notizia della liberazione del peschereccio dal capitano di un peschereccio mazarese in zona.
Comunicato Ufficio Stampa Distretto Pesca:
Mazara del Vallo, 18 Aprile 2015
Tumbiolo chiede allo Stato il pattugliamento delle acque internazionali davanti la Libia
Alla luce di quanto accaduto in acque internazionali antistanti la Libia è quanto mai opportuno attivare stabilmente un pattugliamento nelle zone a 20-30 miglia nord di Misurata ed a 25-40 miglia nord di Bengasi”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto Produttivo della Pesca.
Tumbiolo, a nome del Coordinamento Filiera Ittica Mazara (Distretto Produttivo della Pesca, Confederazione Imprese Pesca Mazara-Federpesca, Confederazione Imprese Pesca-Coldiretti, Co.Ge.P.A. Mazara-Lega Pesca, Fiume Mazaro-Unci Pesca, O.P. “Il Gambero e la Triglia del Canale”, e dai sindacati Flai-Cgil, Uila-Uil e Fai-Cisl), aveva ricevuto rassicurazioni dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, circa l’impegno dello Stato a protezione dei pescatori siciliani.
“Il pattugliamento stabile –ha spiegato il presidente del Distretto siciliano- è un deterrente nei confronti di uomini armati senza scrupoli e serve a prevenire ulteriori incidenti che rischierebbero –ha concluso Tumbiolo- di complicare le già complesse e difficili attività diplomatiche che l’Italia e la Comunità Internazionale hanno avviato per creare una situazione di stabilità in Libia”.
Francesco Mezzapelle
UFFICIO COMUNICAZIONE