Amedy Coulibaly ha detto, prima di morire nel blitz della polizia nel negozio kosher di Parigi, di agire per “difendere i musulmani oppressi nel mondo e in particolare la Palestina”. Lo riferisce Bfm-tv, che ha diffuso il contenuto della telefonata di venerdì con il killer. Amedy Coulibaly parla agli ostaggi tenuti sotto tiro prima del blitz delle forze speciali che ha portato all’uccisione del 32enne, già responsabile dell’uccisione di una vigilessa a Montrouge. La conversazione è stata registrata dall’emittente radiofonica RTL, che aveva telefonato al negozio kosher in cui si era barricato Coulibaly. Quest’ultimo deve aver riagganciato male il telefono, consentendo alla radio di ascoltare il suo discorso. Ecco il testo integrale della telefonata:
”Penso a coloro che hanno avuto Bashar al-Assad in Siria, uccisi per la loro religione. Torturavano le persone e abbiamo aspettato per anni a intervenire. Poi, i bombardamenti e una coalizione con 50 mila paesi. Per che cosa? Ora chi può fermarli? Devono smettere di attaccare lo Stato islamico, di stuprare le nostre donne, devono smettere di chiudere in prigione i nostri fratelli. Se tutte le persone si unissero come hanno fatto per Charlie Hebdo, per eleggere il loro presidente, allora fate la stessa cosa, unitevi. Manifestate per dire: ”Lasciate i musulmani tranquilli e noi lasceremo stare voi. Perché non lo fate? Da noi esiste la legge del taglione, lo sapete. Allah dice nel Corano: ai trasgressori spetterà una pena uguale alla propria colpa. Se toccate i nostri bambini, le nostre donne, i nostri combattenti, noi attaccheremo chi ci combatte. Ora vi dico, il vostro esercito non mette piede in Iraq perché sarebbero uccisi subito in due minuti. Hanno provato a fermarci in ogni modo, in ogni parte, ma non ci sono riusciti. Allah è con noi. Come ha detto, – sapete chi era – Osama Bin laden, ecco lui ha detto: non assaporerete mai la pace. Siamo noi che porteremo la pace in Palestina”. “Dovete manifestare per dire di lasciare tranquilli i musulmani”. E poi: “La smettano di mettere in prigione i nostri fratelli, la smettano di attaccare lo Stato Islamico”.
Coulibaly “ci ha detto che non aveva paura di morire e sapeva che sarebbe morto ieri”. Lo racconta una testimone dell’assalto al negozio kosher di Parigi a Bfm-tv. “Eravamo nel reparto caramelle quando abbiamo sentito gli spari. Era armato di due kalashnikov, un coltello e una pistola. Appena entrato ha sparato, siamo stati per ore accanto a due cadaveri”, ha aggiunto la donna, scampata al massacro.
Francia, 10 gennaio – La compagna di Amedi Coulibaly, Hayat Boumedienne, è ancora ricercata dalla polizia. Le informazioni riportate su questa giovane donna di 26 anni sono rare. Sono state trovate foto di lei e del suo partner.
Intanto, secondo quanto riferisce BFMTV, proprio Coulibaly, quando si è barricato nel supermercato kosher di Parigi, aveva degli esplosivi “in una o più borse”. L’alibi rilasciato dal 18enne Hamyd Mourad, cognato di Kouachi, regge: indicato in un primo momento come terzo componente del commando che ha attaccato Charlie Hebdo.
Un membro del ramo propaggine di al-Qaeda in Yemen, nota come al-Qaeda nella penisola arabica o AQAP, ha rivendicato all’Associated Press questo Venerdì di essere il gruppo che ha diretto l’attacco mortale alla rivista francese Charlie Hebdo. Agenzie di intelligence occidentali e analisti indipendenti sono alla ricerca di collegamenti tra il gruppo ed i due fratelli uccisi Venerdì, vicino a Parigi, Said e Chérif Kouachi. La dichiarazione di Venerdì potrebbe essere il primo reclamo ufficiale di responsabilità da AQAP, che funzionari dell’intelligence considerano la più grande minaccia terroristica contro gli Stati Uniti. La Francia “smetta di attaccare l’Islam, i suoi simboli e i musulmani o ci saranno nuove operazioni” terroristiche. E’ la minaccia dell’Aqap, il ramo yemenita-saudita di Al Qaeda, in un video di rivendicazione di uno dei suoi responsabili Harith bin Ghazi al-Nadhari, postato su Youtube. Lo riferisce il Site.
Intanto il governo ha deciso di confermare ancora per il fine settimana il massimo livello di allerta antiterrorismo, del piano “Vigipirate” in tutta la regione di Parigi, l’Ile-de-France, con la manifestazione nazionale che si svolgerà domani: solidarietà nazionale e di tutta l’Europa sulla strage nella redazione Charlie Hebdo, nella capitale francese è atteso un milione di persone per la marcia repubblicana, parteciperanno anche i leader di tutta Europa. Oltre ai rappresentanti dei servizi di sicurezza, ulteriori cinquecento soldati sono stati dispiegati per garantire la sicurezza nell’area di Parigi. Il presidente della regione Ile-de-France, Jean-Paul Huchon, ha annunciato su Twitter che il trasporto sarà domani libero in tutta la regione per favorire la partecipazione dei parigini alla grande manifestazione contro il terrorismo ed a favore della libertà d’espressione: JE SUIS CHARLIE.