L’ecomostro di Alimuri è stato demolito da 60 chili di esplosivo. Il rudere del maxi albergo si è accartocciato su se stesso per effetto di 1200 microcariche esplosive. L’abbattimento è avvenuto 50 anni dopo il blocco dei lavori e una lunga battaglia giudiziaria.
La costa sorrentina prima e dopo l’abbattimento, avvenuto domenica, dell’ecomostro di Alimuri a Vico Equense, che da 50 anni deturpava la spiaggia. 1.200 microcariche hanno distrutto lo scheletro di quello che avrebbe dovuto diventare un albergo di lusso da 150 camere proprio sul promontorio di Punta Scutolo. (Ansa)
Circa 1500 palloncini colorati sono volati in cielo subito dopo l’esplosione. Una grossa nuvola di polvere è stata provocata dalle 1.200 microcariche di dinamite ma il forte vento di scirocco che soffia sul golfo di Napoli l’ha diradata poco dopo. «Per noi è un giorno di festa», ha detto il sindaco di Vico Equense (Napoli), Gennaro Cinque.
Canta vittoria anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galetti: «Un avvenimento che è fondamentale per il territorio della penisola Sorrentina. Ma non solo. Credo infatti che la giornata di oggi possa servire anche a dare un segnale chiaro ai cittadini: e cioè che la tutela del nostro territorio è e sarà priorità delle amministrazioni locali e del Governo nazionale.
Dal mare, a bordo di una nave veloce messa a disposizione dalla Snav, la demolizione trasformata in un evento-spettacolo è stata seguita da circa 250 invitati, vip e giornalisti. Sulla spiaggia di Meta di Sorrento si sono raccolte alcune centinaia di persone. Qualcuno, approfittando della temperatura mite e dello scirocco, ha fatto anche il bagno. Sulla spiaggia anche alcune scolaresche ed una quarantina di barche che hanno seguito l’evento dal mare.
«Una gran bella giornata, è la rivincita della bellezza sull’arroganza del cemento», commentano Rossella Muroni e Michele Buomomo, rispettivamente direttrice nazionale e presidente Legambiente Campania. «Dalle macerie dell’ecomostro Alimuri – sottolineano – arriva chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all’ecomafie. Ora necessario mettere in sicurezza il costone e vigileremo perché quel tratto di costa “liberato” torni al suo stato naturale e ritorni definitivamente alla fruizione dei cittadini, senza più altre costruzioni e garantendo la sicurezza totale. Il botto di Alimuri – proseguono i due rappresentanti di Legambiente – deve servire anche e soprattutto come monito per amministratori , Governo e Regione Campania che l’abusivismo non paga più.
Il costo della demolizione, a carico del Comune di Vico Equense, è di 320 mila euro. «Ci rivarremo a danno della Sa.an, società proprietaria del rudere», annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Elefante. Da domani comincerà la bonifica del costone roccioso sovrastante la spiaggia di Alimuri e la rimozione delle macerie del rudere del maxi albergo mai ultimato.