Torturati, con i polsi e le caviglie legate. Il nastro adesivo a coprire le labbra e i segni delle percosse sui volti. Lividi che testimoniano una violenza feroce e perpetrata per molto. Avvolti in alcune coperte senza scarpe e con i pigiami addosso. Sono stati ritrovati così, ai bordi della strada, i corpi senza vita di Marco Rallo, 46 anni, romano e imprenditore finanziario, e di sua moglie, Maria Clara Uribe Zarate, 36 anni, colombiana e originaria di Villavicencio.
È l’alba dell’8 novembre a Medellin, città del Sud America, quando la coppia viene trovata esanime sul ciglio della strada. Maria Clara Uribe Zarate è stata trovata intorno alle 4.30 del mattino in una strada vicino al quartiere di Las Palmas, accanto a un edificio in costruzione. Una zona poco frequentata in cui l’assenza di telecamere di sicurezza non ha permesso agli inquirenti di ricostruire la dinamica dell’abbandono del corpo. Piedi nudi, con il corpo maldestramente coperto e con il volto riverso sull’asfalto. Il marito, Marco Rallo, stimato professionista non solo in Colombia ma anche in Italia, è stato rinvenuto due ore dopo, intorno alle 6.20, a pochi chilometri di distanza dalla moglie. Marco Rallo romano, e la moglie colombiana Maria Clara Uribe sono stati trovati sabato scorso a Las Palmas, sobborgo della famigerata Medellin, la città in cui negli anni tra il 1976 ed il 1993 imperversava l’omonimo cartello di narcotrafficanti.
La stampa locale ha aggiunto particolari alla notizia resa nota ieri: i due sono stati rapiti dalla loro casa a La Calera, sobborgo di Medellin. Lui era un uomo d’affari e la donna un avvocato. I cadaveri sono stati ritrovato, a distanza di due chilometri uno dall’altro, in pigiama con mani e piedi legati e con del nastro adesivo a tappare la bocca.
La prima autopsia ha indicato che i due sono stati strangolati, dopo le torture. La polizia indaga sulle ultime attività dell’imprenditore: potrebbe aver “pestato i piedi” a qualcuno. Si pensa a una rapina finita male. Rallo viveva in Colombia dal 2002. Già arrestato il presunto killer del duplice omicidio, sarebbe un uomo di 24 anni, Gustavo Adolfo Vélez Arango. Lo riferisce il sito minuto30.com.
UNA RAPINA FINITA MALE – Secondo le prime ricostruzioni, Arango voleva rubare alla coppia 500 milioni di pesos (circa 200mila euro). Vélez Arango sarebbe stato a capo di una banda di almeno cinque persone e sarebbe penetrato in casa per rubare una cassaforte. Secondo la procura di Medellin, così come citato da El Tiempo, esistono infatti gravi indizi per ritenere, appunto Vélez Arangocapo della banda.
TORTURATI IN MODO BRUTALE – I corpi del manager e della moglie mostravano segni di percosse sul viso e tracce di bruciature di sigaretta. Avevano mani e piedi legati e, appunto, le bocche chiuse con nastro adesivo. Ritrovati a Las Palmas, sobborgo di Medellin, erano ancora in pigiama e avvolti in una coperta.
LUI LAVORAVA PER UNA NOTA FINANZIARIA – Rallo, 46 anni, romano, ricopriva il ruolo di portfolio manager presso una delle più note società finanziarie colombiane, la Firma Proyectar Valores.; la moglie, 36 anni, era avvocato ed era stata da poco nominata vicepresidente di un fondo pensionistico. Non avevano figli; Rallo viveva in Colombia non solo per il lavoro, ma perché amava molto quel paese. Al momento la Farnesina si è limitata a confermare la morte di Rallo, ma non ha fornito altri dettagli.
LA SORELLA DI LUI: A parlare, intanto, con un fil di voce al Messaggero la sorella di lui, Silvia, titolare di una farmacia a Roma: “Una morte aberrante che non potevamo prevedere. Abbiamo appreso la terribile notizia dalla stampa online colombiana”. Prosegue disperata: “Un crimine così violento, fa pensare che dietro ci sia un progetto chiaro, ma non lo so, non riesco a capire. Marco era un uomo tranquillo”.