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Aggiunto da il 2014-10-31

MODENA, cadavere mummificato trovato nell' ospedale di Baggiovara, frazione del Comune di Modena, è un paziente scomparso 3 anni fa, si chiamava Primo Zanoli

MODENA, cadavere mummificato trovato nell’ ospedale di Baggiovara, frazione del Comune di Modena, è un paziente scomparso 3 anni fa, si chiamava Primo Zanoli

MODENA – Un cadavere mummificato e’ stato scoperto nell’area delle camere ardenti dell’ospedale di Baggiovara, frazione del Comune di Modena. Sul posto la polizia, i vigili del fuoco e il medico legale. Il corpo, seminudo , era in un cunicolo non accessibile dall’esterno e per questo e’ stato necessario abbattere una parete; è quello di Primo Zanoli, un paziente scomparso quasi tre anni fa (nel dicembre 2011) durante la sua degenza nella struttura ospedaliera e mai più ritrovato.

Primo Zanoli

Primo Zanoli

Primo Zanoli è stato ritrovato dopo trentaquattro mesi in un luogo definito dagli inquirenti inimmaginabile: in fondo ad un cavedio, un cosiddetto vano tecnico dove passano i tubi di aerazione. Un “corridoio” verticale, largo due metri e mezzo per circa due, che dal tetto sino al pian terreno “buca” per una dozzina di metri in profondità l’ala dell’ospedale di Baggiovara dove si trovano in basso le camere ardenti. In linea d’aria, il cavedio è vicina al reparto di Neurochirurgia dove il 64enne era stato ricoverato per una emorragia cerebrale e da cui, dopo l’intervento chirurgico, si stava riprendendo. Sono stati gli investigatori dell’agenzia privata Sheridan, gli esperti assoldati dalla stessa Ausl, in accordo con la famiglia Zanoli (la Procura aveva ancora un fascicolo aperto sul caso) a scendere in campo e a compiere “il miracolo”. E alle 12 di ieri gli investigatori privati hanno lanciato l’eureka: «Venite, l’abbiamo trovato».

Ospedale di Baggiovara, ingresso.

Ospedale di Baggiovara, ingresso.

Partendo dal tetto dove sboccava il cavedio di aerazione, dopo aver tagliato la grata di copertura, gli esperti investigatori hanno calato un sondino collegato al computer, che via via si è snodato per parecchi metri in basso. In fondo si vedeva una macchia scura. Allora è stata calata una videocamera digitale dotata di illuminazione propria. Le immagini ricavate hanno sciolto ogni dubbio: in fondo al cavedio c’era un cadavere. Cosa dunque è successo quella notte tra il 30 e il 31 dicembre del 2011, quando dopo che gli era stato somministrato un calmante, Primo Zanoli scomparve verso le 2 dalla sua stanza, scalzo, con la sola camicia da ricovero, senza nient’altro? Lo si era cercato ovunque, ma non in quel cavedio, tutto sommato a poca distanza. Il 64enne di Castelnuovo, in pensione dopo una vita da agricoltore, già qualche giorno prima, in stato confusionale dopo l’operazione (fra l’altro ben riuscita, avrebbe dovuto essere trasferito a breve all’ospedale di Vignola) , venne ritrovato in un letto di un’altra stanza del reparto. È probabile che quella notte, confuso e soprattutto agitato, con il calmante che avrebbe avuto l’effetto contrario, si sia alzato e abbia iniziato ad incamminarsi lungo il suo reparto, al terzo piano. Un girovagare che, ora che si conosce l’epilogo, lo ha portato nell’ala dove c’era un cantiere aperto, dove si stavano effettuando lavori. Un piano tuttora in costruzione, è quello sopra a Diagnosi e cura. Qui siamo al secondo piano, qui c’è un possibile accesso al cavedio tramite una specie di porta. Probabile che Primo l’abbia varcata non accorgendosi che dietro c’era il vuoto.
Baggiovara - Modena