L’Italia e la crisi: come ci vedono dall’Estero
Tradotto da Russia Today
Milioni di italiani poveri non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, cibarsi a base di carne durante la crisi economica che ci attanaglia.
Una grave recessione e la disoccupazione senza precedenti spazza Italia, milioni di persone stanno lottando per sbarcare il lunario. Il numero di coloro che ricevono assistenza alimentare è raddoppiato negli ultimi due anni, secondo un rapporto del governo.
I dati provengono da statistiche nazionali dell’istituto Istat, che ha pubblicato un rapporto annuale che dimostra, tra l’altro, che l’Italia è testimone di disoccupazione giovanile di quasi il 40 per cento – il più alto in Europa.
Un riferito 23,9 per cento dei giovani italiani non sono né nel mercato del lavoro, né ricevono l’istruzione o la formazione professionale, ha sottolineato il rapporto. Nel sud Italia, un giovane su tre di età compresa tra 15-29 rientra in questa categoria.
Poco più della metà (57,2 per cento) dei giovani che si sono laureati sono stati attualmente impiegati, con il livello europeo in media al 77,2 per cento.
Quattordici per cento della popolazione in Italia – 8,6 milioni di persone – vive in assistenza alimentare, un numero che è raddoppiato nel corso degli ultimi due anni, secondo il rapporto.
Nove indicatori di povertà sono stati presi in considerazione durante la realizzazione dello studio: se in una famiglia si riconoscono più di quattro indicatori, si può ritenere questa essere seriamente entrata in uno stato di privazione. In base a questo studio con l’applicazione di questi parametri, la ricerca ha scoperto che circa 15 milioni di persone – il 25 per cento della popolazione in Italia – vivono in famiglie che rispondono a tre o più degli indicatori di povertà.
Per esempio, un indicatore di povertà è essere in grado di riscaldare la propria casa, qualcosa che un italiano su cinque non si può permettere. Inoltre, il 16,6 per cento degli italiani non può più permettersi un pasto a base di proteine come la carne ogni due giorni, invece del 6,7 per cento come succedeva nel 2010.
Oltre la metà della popolazione italiana è in grado di permettersi una vacanza di una settimana, tra cui uno sconcertante 69 per cento degli italiani del sud, secondo l’Istat.
La recessione, che dura ormai da quasi due anni, ha preso un tributo pesante sugli italiani, che stanno sempre più scavando nei loro risparmi, ha sottolineato il rapporto dell’ISTAT. Il tasso di risparmio, tradizionalmente elevato in Italia, è attualmente molto inferiore a quello di Francia e Germania, secondo la Reuters.
Il potere d’acquisto degli italiani è sceso del 4,8 per cento l’anno scorso, un calo che graficamente risulta “eccezionalmente ripido”, causato in gran parte da aumenti fiscali aggressivi volti a combattere la crisi economica che attanaglia il Paese.
I risultati di questo studio sono disponibili da pochi giorni, ma già da marzo scorso centinaia di migliaia di italiani si susseguono a Roma per protestare contro le misure di austerità e l’alta disoccupazione. I manifestanti hanno esortato il Primo Ministro Enrico Letta affinché favorisca la creazione di nuovi posti di lavoro conducendo così il paese fuori dalla recessione. I manifestanti hanno esposto striscioni molto espliciti: “Non possiamo più aspettare” e “abbiamo bisogno di soldi per vivere.”
Secondo un sondaggio molto recente (lo scorso venerdì 17 maggio 2013) condotto dall’Istituto Swg, l’indice di gradimento del governo è sceso al 34 per cento, in calo dal 43 per cento all’inizio di maggio.
Tratto da Russia Today: May 22, 2013 15:03