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Aggiunto da il 2013-05-16

Il capogruppo Pdl in Aula critica il presidente della Camera sui fatti di Brescia: “Ho visto le bandiere e gli insulti del suo partito”, dice accusandola di non esprimere solidarietà. La replica: “Sono fuori dall’agone politico”.

Sale la tensione in aula alla Camera. A inasprire i toni del dibattito è il capogruppo del Pdl, Renato Brunetta che già all’inizio del suo intervento polemizza con la presidente Laura Boldrini: “Visto che mi ha chiamato onorevole e sono invece presidente del gruppo, io non la chiamerò presidente”. Poi, Brunetta torna sulla questione della mancata solidarietà sulle contestazioni a Brescia.
“Io c’ero a Brescia – esordisce Brunetta alzando già il tono della voce – e ho visto le bandiere e gli insulti del suo partito e i teppisti che stavano sotto le bandiere del suo partito, Sel”, afferma il capogruppo del Pdl rivolgendosi direttamente a Boldrini, “e le chiedo se lei usa due pesi e due misure per esprimere la solidarietà”.

Pronta la replica della Boldrini: “Come è noto, l’ordinamento parlamentare assegna al presidente della Camera il compito di far osservare il regolamento. E in questo il presidente è terzo e imparziale e tale intende rimanere”. Il presidente della Camera replica a tono: “Circa le richieste di solidarietà verso le deputate insultate in quanto donne a Brescia, il presidente della Camera si è già pronunciato al riguardo ed è attenta su questo tema: interviene per condannare in modo attento e rigoroso le manifestazioni di sessismo”, manifestando “solidarietà alle deputate del Pdl in quanto donne” per le offese ricevute a Brescia. Ma il presidente della Camera, avverte, non interviene “per solidarizzare o condannare ogni episodio che attiene attività politiche o di partito. In tal caso finirebbe per entrare inevitabilmente per entrare nell’agone politico”.