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Aggiunto da il 2013-05-06

Andreotti Giulio Andreotti

SILVIO BERLUSCONI E GIULIO ANDREOTTI 12-06-1984 ROMA

SILVIO BERLUSCONI E GIULIO ANDREOTTI
12-06-1984 ROMA

Giovanni Paolo II e Andreotti

Giovanni Paolo II e Andreotti

Giulio Andreotti - Il divo

Giulio Andreotti – Il divo

Giulio Andreotti2giulio-andreottigiulio-andreotti2
Giulio Andreotti si è spento oggi nella sua abitazione romana alle 12 e 25. I funerali si svolgeranno in forma privata domani martedì pomeriggio. Il ‘Divo Giulio’ aveva 94 anni, essendo nato il 14 gennaio del 1919. Politico longevo, sulla scena politica da più tempo della regina Elisabetta. E’ stato l’uomo di governo e di partito italiano più blasonato, sette volte alla guida dell’esecutivo, uno dei leader democristiani più votati; ma per i suoi nemici e detrattori era “Belzebù”, circondato da una fama di politico cinico e machiavellico che lui stesso, in fondo, amava coltivare. Una carriera politica da guinness dei primati, una marea di misteri irrisolti e anche un bel numero di quelle frasi celebri e aforismi che l’hanno sempre contraddistinto. Un mix di cinismo, battute fulminanti e capacità di sintesi che raccontano qualcosa di più su un personaggio per molti versi avvolto nel mistero. Ecco alcune delle sue famose frasi ad effetto:
“Il potere logora chi non ce l’ha”
“Nel 1919 sono nati il Ppi di Sturzo, il fascismo e io. Di tutti e tre sono rimasto solo io”
“Una smentita è una notizia data due volte…”
“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”
“Non sono pronto. Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto, so che non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli, né della mafia. Di altre cose sì, ma su questo ho le carte in regola”
“A pensare male si fa peccato… Ma spesso si indovina”
“A parte le guerre puniche sono stato accusato di tutto”
“La ragione non basta averla, ci vuole anche qualcuno che te la dà”
“L’umiltà è una virtù stupenda ma non quando la si esercita nella dichiarazione dei redditi”
“I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato”
“Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch’io un terrorista”
“La cattiveria dei buoni è pericolosissima”
“Sono di media statura, ma non vedo giganti attorno a me”
“Nessuna regola è infallibile. Ci sono solo errori da non commettere”
“Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due”
“Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov’è il cimitero dei cattivi?”
“In politica i tempi del sole e della pioggia sono rapidamente cangianti”
“E dire che noi abbiamo sudato lacrime e sangue per fare la riforma agraria e per dare la terra ai contadini. Invece, oggi vogliono dare il contadino al contadino”
“Si fa bene a tenere un diario; ed è utile che tanta gente lo sappia”
“Sono ancora curioso di sapere perché gli americani sono andati in Afghanistan. Spero che un giorno qualcuno ci aiuti a capirlo”
“Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente”
“La stabilità è l’obiettivo naturale per ogni espressione di potere politico ed è una finalità indispensabile per una nazione che ha conosciuto cinquanta anni fa le conseguenze nefaste di un periodo di estrema debolezza governativa, crisaiola e poco concludente”
“Quando scrivo un libro non mi estraneo dal mio impegno politico anche se cerco di immedesimarmi a fondo nelle situazioni studiate e descritte, attualizzandole e prendendole in un certo senso a prestito”
“In Italia vi è un’onda di corsi e ricorsi che fa passare l’opinione pubblica media, e talvolta anche quella di cospicue personalità politiche, da una autarchia avvilente e incostruttiva a una vera e propria soggiacenza alle altrui esperienze e fenomenologie”
“[Sullo sciopero della fame attuato dalla senatrice Franca Rame contro l'allargamento della base militare di Vicenza] Assicuro la gentile collega che può contare sulla mia solidarietà: tra un pasto e l’altro non prenderò cibo”
“Austerità: costume di parsimonia nel comportamento e nell’utilizzo dei beni; tanto più meritevole se non imposta e strettamente necessaria”
“Chiederei di essere esentato dal parlare di contemporanei, molti dei quali seguo – nei limiti di tempo che mi sono consentiti – e apprezzo. Ma non vorrei assumere le funzioni di un giudice”
“Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d’importazione danneggiando la bilancia commerciale. Almeno per l’attuale periodo perfezionerei un famoso detto popolare: “Moglie, cibi e buoi…”, comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche”
“Clericalismo: la confusione abituale tra quel che è di Cesare e quel che è di Dio”
“Credo fermamente ai ricorsi storici ed in qualche modo alla immutabilità della subcoscienza collettiva delle città e delle popolazioni”
“Un punto fermo è quello della non opportuna modificabilità della costituzione”
“Nella sua semplicità popolare il cittadino non sofisticato, passando dinanzi al parlamento o ai ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l’Italia”
“Dire no alla repubblica presidenziale in Italia non significa esprimere un giudizio svalutativo sul modo di reggersi degli Stati Uniti d’America o di altri paesi”
“Ho visto nascere la Prima Repubblica, e forse anche la Seconda. Mi auguro di vedere la Terza”
“Non bisogna mai lasciare tracce”
“Essendo noi uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali”
“I Verdi sono come i cocomeri: verdi fuori ma rossi dentro”
“Preferisco andare ai battesimi piuttosto che ai funerali”
“I miei amici che facevano sport sono morti da tempo”
“Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo ed oltre”
“La libertà vera ha un intrinseco contenuto di moralità, irrinunciabile”
A proposito di lui dissero:
Beppe Grillo: ”Quando Andreotti passerà a miglior vita sarà possibile togliergli la scatola nera dalla gobba e allora sapremo”
Indro Montanelli: “Quando lui e De Gasperi andavano in chiesa, De Gasperi parlava con Dio, Andreotti col prete”

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